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Le seconde opportunità (olimpiche) di Silvana e Luigi

di Marco Catapano

- Fonte: Città Nuova

Il tiro a volo ha regalato all’Italia le prime qualificazioni per le prossime Olimpiadi di Parigi 2024. Grazie a due atleti che, difronte ad una profonda delusione sportiva, hanno saputo ripartire per costruirsi nuove possibilità

Lo sportivo italiano Luigi Lodde. (AP Photo/Rebecca Blackwell)

Sono passati poco meno di quattordici mesi (era l’otto agosto 2021), da quando è ufficialmente calato il sipario sugli ultimi Giochi olimpici estivi. Quelli posticipati di dodici mesi causa Covid ma che, nonostante questo, negli annali rimarranno per sempre ricordati come le “Olimpiadi di Tokyo 2020”. Quelli che, speriamo per la prima e ultima volta, si sono disputati (tranne rarissime eccezioni) senza la presenza di pubblico. Quelli che, come potremmo dimenticarcene?, tante soddisfazioni hanno saputo regalare agli appassionati di sport del nostro Paese (alla fine i nostri rappresentanti conquistarono ben 40 medaglie di cui 10 d’oro 10 d’argento e 20 di bronzo). L’appuntamento a cinque cerchi è ora fissato per venerdì 26 luglio 2024 quando, a Parigi, si svolgerà la cerimonia di apertura dei Giochi che la capitale francese tornerà ad ospitare, guarda caso, esattamente 100 anni dopo l’edizione del 1924.

Nel frattempo, la marcia di avvicinamento a questo evento è già cominciata. Dallo scorso maggio, infatti, in alcune discipline (come ad esempio judo, ciclismo su pista e golf) si è progressivamente iniziato a gareggiare per accumulare punti utili a determinare il ranking che, nei prossimi mesi, assegnerà via via diversi “pass” per volare tra due anni in Francia. In altri sport, invece, sono state addirittura già attribuite alcune “quote” per le prossime Olimpiadi. È il caso dell’equitazione, del calcio femminile e di quello maschile, della ginnastica ritmica e del triathlon, del basket femminile e del surf, del tiro a segno e del tiro a volo. Proprio in due diverse discipline di quest’ultimo sport (trap e skeet), sono arrivate le prime due qualificazioni ufficiali per il nostro Paese per i Giochi di Parigi 2024. E, ad ottenerle, sono stati due atleti che con le Olimpiadi hanno già una storia alle spalle…

Silvana Stanco non è un nome propriamente conosciuto alla stragrande maggioranza degli appassionati di sport. Ventinovenne nativa di Zurigo, ma italiana a tutti gli effetti (è di origini irpine), ha iniziato a gareggiare giovanissima. La sua specialità è il cosiddetto “trap”, da noi più conosciuto con il nome di “fossa olimpica”. Nel quadriennio precedente le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, Silvana riuscì a conquistare una “carta olimpica” ma, quando proprio per questo sembrava essersi guadagnata il diritto a partecipare all’edizione a cinque cerchi che si è poi disputata in terra carioca, la scelta del proprio commissario tecnico di convocare una compagna di nazionale al suo posto le provocò una profonda delusione.

Nell’immagine Silvana Stanco nel tiro a volo: finale fossa olimpica femminile Tokyo 2020, 29 luglio 2021, Tokyo, Giappone. Foto: Alfredo Falcone/LaPresse

Nel tiro a volo, infatti, chi ottiene una carta olimpica (ovvero un pass di qualificazione per i successivi Giochi a cinque cerchi), non la ottiene a livello nominativo per sé stesso, ma lo fa a vantaggio del proprio Comitato Olimpico che, successivamente, seleziona chi mandare effettivamente alle Olimpiadi. Proprio per questo motivo, e proprio negli stessi giorni, Luigi Lodde, che a differenza di Silvana gareggia nella specialità dello skeet, sperava di essere selezionato dai tecnici azzurri per volare in Brasile, nonostante la carta olimpica l’avessero guadagnata altri due suoi compagni. Gli ottimi risultati ottenuti sia ai Giochi di Londra 2012 (dove si classificò in quinta posizione), sia agli europei del 2014 e del 2015 (in entrambi i casi vinse la medaglia d’oro), ne facevano infatti uno dei maggiori candidati alla partecipazione alle Olimpiadi di Rio. Invece, nonostante questi ottimi risultati, la scelta ricadde su altri tiratori.

Silvana quei Giochi li vide poi effettivamente da casa, ma nonostante la grossa delusione non si è data per vinta. La sua determinazione l’ha portata prima a conquistare un bronzo mondiale a Changwon (Corea del Sud) nel 2018, e successivamente a guadagnarsi (finalmente) il posto in squadra per le Olimpiadi di Tokyo del 2020, dove la nostra rappresentante, tesserata con il gruppo sportivo della Guardia di Finanza, si è classificata al quinto posto. Luigi, invece, per la rinuncia un po’ a sorpresa di un suo compagno di nazionale, alla fine venne convocato per rappresentare l’Italia a Rio (in quell’occasione fu ventiquattresimo). Nativo di Ozieri, comune di circa 10.000 abitanti della provincia di Sassari, Laureato in Scienze Biologiche e tesserato con il gruppo sportivo dell’Esercito, l’azzurro, arrivato lo scorso aprile a spegnere quarantadue candeline, è poi riuscito a togliersi diverse altre soddisfazioni. È proprio vero: la vita offre spesso una seconda opportunità. Si chiama domani. A volte è un domani che arriva prima di quanto ce lo si aspetti (come accaduto a Luigi), a volte ci vuole un po’ di più, magari anche quattro anni (come è successo a Silvana).

Nel corso degli ultimi campionati europei di tiro a volo, disputati tra la fine di agosto e l’inizio di settembre a Larnaca, terza città dell’Isola di Cipro per popolazione dopo Nicosia e Limassol, Silvana ha vinto la medaglia d’oro, mentre Luigi si è dovuto “accontentare” dell’argento. Risultati questi già notevoli di per sé, ma che lo sono ancora di più considerando che in quella occasione i Comitati Olimpici dei primi due atleti hanno ottenuto anche un prezioso “biglietto” per i Giochi a cinque cerchi di Parigi. Ad oggi, non sappiamo ancora se Silvana e Luigi tra due anni andranno effettivamente in Francia a rappresentare il nostro Paese. Quel che sappiamo è che il loro segreto, che oggi li fa essere ancora lì a lottare con i migliori, è stato proprio quello di non mollare, di non lasciarsi prendere dallo sconforto e di ripartire per essere poi pronti a sfruttare nuove occasioni.

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