Le frasi del Sinodo

L'assise dei vescovi sulla Nuova evangelizzazione attraverso le espressioni dei partecipanti che dal Nord al Sud del mondo danno nuovi input alla Chiesa
sinodo dei vescovi

Non sono necessarie molte parole per esprimere un’idea chiara e convincente, anzi spesso frasi concise si scolpiscono più facilmente nella mente. Così avviene nel Sinodo sulla Nuova evangelizzazione, dopo la prima settimana. Fra i vari interventi dei partecipanti abbiamo scelto frasi o brani, come una scia del passaggio dello Spirito Santo.
 
«Tanta gente si domanda: Dio è una ipotesi o no? È una realtà o no? Perché non si fa sentire? "Vangelo" vuol dire: Dio ha rotto il suo silenzio, Dio ha parlato, Dio c’è. Questo fatto come tale è salvezza: Dio ci conosce, Dio ci ama, è entrato nella storia… Dio ha parlato, non è più il grande sconosciuto, ma ha mostrato se stesso e questa è la salvezza. Dio non è più una cosa solo spirituale: è entrato nel mondo dei sensi e i nostri sensi devono essere pieni di questo gusto, di questa bellezza della Parola di Dio, che è realtà» (Benedetto XVI).
 
«Come autentici credenti in Gesù Cristo dobbiamo imparare non solo a rinunciare ai beni materiali, ma anche ad apprezzare la semplicità, l’umiltà dei poveri, la loro felicità nel poco che hanno e la loro sollecitudine verso gli altri» (Mons.Gervas Rozario, Bangladesh).
 
«Non si tratta di costringere il mondo a entrare nella Chiesa così come essa è, bensì di fare una Chiesa capace di accogliere il mondo così come esso è» (Il card. Suhard, citato da mons.Yves Patenôtre, Francia).
 
«La nuova evangelizzazione richiede nuova umiltà. Il Vangelo non può prosperare nell’orgoglio. Quando l’orgoglio penetra nel cuore della Chiesa, la proclamazione del Vangelo ne riceve un danno. Il compito della nuova evangelizzazione deve iniziare con un profondo senso di rispetto e di riverenza per l’umanità e la sua cultura. L’evangelizzazione è stata ferita e continua ad essere ostacolata dall’arroganza dei suoi agenti. La gerarchia deve evitare l’arroganza, l’ipocrisia e il settarismo. Dobbiamo punire quanti tra noi sbagliano, invece di nascondere gli errori. Siamo tutti umani nel nostro gregge umano. Dobbiamo a Dio la nostra bellezza e santità. Questa umiltà ci renderà nuovi evangelizzatori, più credibili. La nostra missione è di proporre umilmente e non di imporre con orgoglio….
La nostra esperienza nel Terzo Mondo m’insegna che il Vangelo può essere predicato a chi ha lo stomaco vuoto, ma solo se lo stomaco di chi predica è vuoto come quello dei suoi parrocchiani» (Mons.Socrates Villegas, Filippine).
 
 

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