Inizia un nuovo anno e con esso la necessità di fare un bilancio delle conseguenze della violenza di genere nell’anno precedente. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), un totale di 444 donne sono state uccise dai loro partner o ex-partner in 10 Stati membri dell’Ue nel 2020. Questa violenza contro le donne per il mero fatto di essere donne continua ad essere un problema di salute pubblica, poiché colpisce direttamente la loro vita e quella dei loro figli, che diventano orfani.
In Italia, nello specifico, nel periodo dal primo gennaio al 21 novembre 2021, sono state uccise 109 donne, 93 delle quali nel contesto familiare. Sono dati forniti dal Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale. Questo rapporto riflette un aumento dell’8% rispetto al 2020. Inoltre, il numero di chiamate al 1522, il numero di telefono gratuito messo a disposizione perché le vittime possano chiamare per denunciare o chiedere aiuto, è aumentato a 8.508 chiamate valide[1].

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Nel frattempo, in Spagna, secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Uguaglianza[2], 43 donne sono state assassinate nel 2021, e lo 016, il numero telefonico gratuito per l’assistenza alle vittime, ha registrato 72.922 chiamate. Tuttavia, i dati forniti dal sito Feminicidio.net, che registra i femminicidi e altri omicidi di donne, conta 78 vittime. In questo senso, il governo ha annunciato un cambiamento nel modo in cui il numero di vittime di violenza di genere sarà contato a partire da gennaio di quest’anno, il che farebbe della Spagna il primo Paese europeo a contare ufficialmente tutti i femminicidi. A tal fine, saranno stabilite diverse tipologie: femminicidi da partner o ex-partner, femminicidi familiari, sessuali, sociali e vicarianti. Questo è un passo avanti nel rendere visibile e riconoscere la realtà della violenza maschile. Si evidenzia specificamente il riconoscimento del femminicidio vicario, che si riferisce all’omicidio di figli e figlie per danneggiare la madre.
Il concetto di femminicidio comprende tutti gli omicidi di donne commessi da uomini per motivi di maschilismo o misoginia, non solo nella sfera del partner o ex-partner. Questa modifica nelle statistiche è fatta per conformarsi a ciò che è stato concordato nel Patto di Stato contro la violenza di genere, e anche in conformità con il contenuto della Convenzione di Istanbul, il quadro di riferimento internazionale in materia.
I dati mostrano realtà diverse in Italia e Spagna. Dal 2003, il numero di vittime di violenza di genere in Italia raddoppia quello della Spagna: 2.853 e 1.114 donne assassinate rispettivamente. Inoltre, la legge spagnola si differenzia dalle altre leggi europee perché affronta il problema non solo da un punto di vista giuridico ma anche strutturale, e crea tribunali specifici. Ritiene che la discriminazione di genere sia un problema culturale che deve essere affrontato alla radice, attraverso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Vite senza violenza maschilista
Per contestualizzare questi omicidi sessisti e per poter stabilire misure efficaci di azione, è essenziale analizzare il tipo di relazioni sessuali-affettive che gli adolescenti mantengono, così come le loro credenze su di esse. Il rapporto “Rompiendo moldes: Construir vidas sin violencias machistas” (Rompere gli schemi: costruire vite libere dalla violenza maschilista), pubblicato da Oxfam Intermón, cerca di mettere a fuoco l’immaginario sociale della popolazione adolescente.

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La violenza di genere è una realtà tra i giovani; al di là dell’aggressione fisica e delle forme esplicite con cui viene comunemente identificata, questa violenza è spesso meno visibile e più sottile: per esempio, nei processi di costruzione dell’identità, nella socializzazione di genere, nella negoziazione delle relazioni affettivo-sessuali e delle pratiche sessuali e, in generale, nella manifestazione di tutte quelle credenze e modi di pensare limitanti che giustificano comportamenti violenti. Questa realtà rimane invisibile a causa dello stereotipo sociale che la violenza di genere si verifica nelle relazioni di coppia adulte, con determinate caratteristiche; riconoscere che non è così permette di agire molto prima che la relazione abusiva si manifesti.
I dati raccolti nel rapporto mostrano che il 71,2% delle giovani donne intervistate ha vissuto situazioni di violenza maschilista. Indica anche che l’11% di loro ha vissuto situazioni di violenza sessuale al di fuori della coppia, una percentuale più alta rispetto
alle donne adulte. Inoltre, si osserva che hanno vissuto più situazioni di molestie sessuali: il 60,5% dice di averle subite in qualche occasione e il 34,7% prima dei 15 anni.
Una delle radici importanti della violenza maschilista, come descritto nel rapporto, sono i mandati di genere e i loro immaginari associati. Tre immaginari sociali spiccano: l’invulnerabilità emotiva, il desiderio eterosessuale incontrollabile e il dominio come caratteristica attraente. Un ragazzo intervistato su dieci (10,1%) pensa che la capacità di dominare rende un uomo più attraente; il 20,3% dei ragazzi e il 13,4% delle ragazze dicono che gli uomini hanno un desiderio sessuale maggiore delle donne. In questo senso, in relazione al mito dell’amore romantico, due ragazzi su dieci pensano che l’amore faccia male.
Come raccomandato da Oxfam Intermón, di fronte a questa realtà e alla sua conseguenza ultima, che sono le cifre degli omicidi sessisti, sono urgentemente necessari programmi di educazione affettivo-sessuale, che dovrebbero evidenziare e mettere in discussione i ruoli di genere e i miti dell’amore romantico. Allo stesso tempo, con l’obiettivo di sradicare i ruoli di potere, devono anche promuovere modelli di relazioni sane dove la violenza maschilista non può abitare.
[1] https://www.istat.it/it/archivio/262039
[2] https://violenciagenero.igualdad.gob.es/violenciaEnCifras/victimasMortales/fichaMujeres/pdf/VMortales10_01_2021.pdf
Las Mujeres tienen derecho a una vida libre de violencias
Italia registró en el período comprendido entre el 1 de enero y el 21 de noviembre de 2021, 109 mujeres asesinadas por el hecho de ser mujeres. Por su parte, en España fueron 43 las asesinadas.
Empieza un nuevo año y con él hay que hacer balance de las consecuencias que ha tenido la violencia de género en el anterior. Según los datos más recientes del Instituto Europeo para la Igualdad de Género[1] (EIGE), en el año 2020 fueron asesinadas, por sus parejas o exparejas, un total de 444 mujeres en 10 estados miembros de la UE. Esta violencia contra las mujeres por el hecho de ser mujeres continúa siendo un problema de salud pública, puesto que atenta directamente contra sus vidas y contra las vidas de los hijos e hijas, que pasan a quedar en situación de orfandad.
En Italia, concretamente, en el período comprendido entre el 1 de enero y el 21 de noviembre de 2021 se registraron 109 mujeres asesinadas, de las cuales 93 en el ámbito familiar. Se trata de datos proporcionados por el Ministerio del Interior, Departamento de Seguridad Pública – Dirección Central de la Policía Criminal[2]. Dicho informe refleja un aumento del 8% con respecto al año 2020. Asimismo, el número de llamadas al 1522[3], teléfono gratuito al que pueden llamar las víctimas para denunciar o pedir ayuda, también aumentó a 8.508 llamadas válidas[4].
Por su parte, en España, según datos oficiales del Ministerio de Igualdad[5], 43 mujeres fueron asesinadas en 2021, y el 016, teléfono gratuito para la asistencia a las víctimas, registró 72.922 llamadas. Sin embargo, el dato que ofrece la web Feminicidio.net[6], que registra feminicidios y otros asesinatos de mujeres, contabiliza 78 víctimas mortales. En este sentido, el gobierno anunció a partir de enero de este año una modificación en la forma de contabilizar el número de víctimas de violencia de género, lo que situaría a España como el primer país europeo en contabilizar oficialmente todos los feminicidios. Para ello se establecerán varias tipologías: feminicidios en la pareja o expareja, feminicidios familiares, feminicidios sexuales, feminicidios sociales y feminicidios vicarios. Esto supone un paso adelante para visibilizar y reconocer la realidad de las violencias machistas. Destaca específicamente el reconocimiento del feminicidio vicario, que se refiere al asesinato de los hijos e hijas para hacer daño a la madre.
El concepto feminicidio engloba todos los asesinatos de mujeres cometidos por hombres por razones de machismo o misoginia, no solamente en el ámbito de la pareja o expareja. Esta modificación en las estadísticas se realiza para cumplir con lo acordado en el Pacto de Estado contra la Violencia de Género, y también atendiendo al contenido del Convenio de Estambul, el marco internacional de referencia en la materia.
Los datos muestran realidades diferentes en Italia y en España. Desde 2003, las víctimas de violencia de género en Italia son el doble que en España: 2.853 mujeres asesinadas y 1.114 respectivamente. Asimismo, la ley española se distingue de otras europeas porque afronta el problema desde una perspectiva no solo legal, sino también estructural, y crea tribunales específicos. Considera que la discriminación de género es un problema cultural que debe atacarse desde la raíz, a través de la sensibilización ciudadana.
Vidas sin violencias machistas
Para contextualizar estos asesinatos machistas y poder establecer medidas de actuación eficaces es fundamental abordar qué tipo de relaciones sexoafectivas mantienen las y los adolescentes, así como cuáles son sus creencias sobre las mismas. El informe “Rompiendo moldes: Construir vidas sin violencias machistas”[7] publicado por Oxfam Intermón, trata de poner el foco en el imaginario social entre la población adolescente.
Las violencias machistas son una realidad entre la juventud; más allá de las agresiones físicas y de las formas explícitas con las que se identifican comúnmente, estas violencias se presentan en muchos casos de forma menos visible y más sutil: por ejemplo, en los procesos de construcción identitaria, en la socialización de género, en la negociación de las relaciones sexoafectivas y de las prácticas sexuales y, en general, en la manifestación de todas aquellas creencias limitantes, maneras de pensar que justifican comportamientos violentos. Esta realidad permanece invisibilizada debido al estereotipo social de que la violencia de género se da en relaciones de pareja adulta, con unas determinadas características; reconocer que no es así permite actuar mucho antes de que se dé la relación de maltrato.
Los datos que se recogen en el informe muestran que el 71,2% de las mujeres jóvenes encuestadas han vivido situaciones de violencias machistas. También señala que el 11% de ellas ha vivido situaciones de violencia sexual fuera de la pareja, una proporción mayor que las mujeres adultas. Además, se observa que han vivido más situaciones de acoso sexual: el 60,5% responden haberlo vivido en alguna ocasión y el 34,7% antes de haber cumplido los 15 años.
Una de las raíces importantes de las violencias machistas, como se describe en el informe, son los mandatos de género y sus imaginarios asociados. Destacan tres imaginarios sociales aún vigentes: la invulnerabilidad emocional, el deseo heterosexual incontrolable y la actitud dominante como un rasgo atractivo. 1 de cada 10 chicos encuestados (10,1%) piensa que la capacidad de dominar hace a un hombre más atractivo; el 20,3% de chicos y el 13,4% de chicas afirman que los hombres tienen mayor deseo sexual que las mujeres. En este sentido, en relación con el mito del amor romántico, 2 de cada 10 chicos opinan que el amor duele.
Tal y como recomiendan desde Oxfam Intermón, frente a esta realidad y su consecuencia última, que son las cifras de asesinatos machistas, urgen programas de educación sexoafectiva, los cuales deben evidenciar y cuestionar los roles de género y los mitos del amor romántico. A su vez, con el objetivo de erradicar los roles de poder, deben también promover modelos de relaciones sanas donde las violencias machistas no puedan habitar.
[1] https://eige.europa.eu/news/femicide-name-it-count-it-end-it
[2] https://www.osservatoriodiritti.it/wp-content/uploads/2021/11/violenza-sulle-donne1-1.pdf
[4] https://www.istat.it/it/archivio/262039
[5] https://violenciagenero.igualdad.gob.es/violenciaEnCifras/victimasMortales/fichaMujeres/pdf/VMortales10_01_2021.pdf
[6] https://feminicidio.net/listado-de-feminicidios-y-otros-asesinatos-de-mujeres-cometidos-por-hombres-en-espana-en-2021/
[7] https://cdn2.hubspot.net/hubfs/426027/Oxfam-Website/oi-informes/rompiendo-moldes-vidas-sin-violencia-machista-divulgativo.pdf