Laurea honoris causa a don Virginio Colmegna

Lectio doctoralis in scienze pedagogiche per il sacerdote di frontiera che guida la Casa della Carità a Milano
Don Virginio Colmegna

L’Università Bicocca di Milano ha conferito la laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche a don Virginio Colmegna, sacerdote di frontiera che guida da anni la Casa della carità a Crescenzago, periferia est della città. Una casa di notevoli dimensioni nata per dare rifugio e ristoro a gran parte degli  emarginati del capoluogo lombardo.

 

Tra le tante persone che hanno voluto essere accanto al don, reso famoso per la sua attenzione al mondo degli esclusi e degli abbandonati, ci sono anche alcuni importanti rappresentanti della borghesia milanese. A questo folto gruppo appartengono tra gli altri l’ex banchiere Profumo, il presidente del Tribunale Livia Pomodoro, il giornalista Gad Lerner, l’imprenditore Carlo Puri Negri.

 

Davanti a questo folto e variegato pubblico, il nuovo togato accademico, don Virginio Colmegna ha tenuto una lectio doctoralis sulla pedagogia dello stare nel mezzo, alla base della sua azione caritatevole. «La docenza dei poveri – ha detto – è stata fondamentale per me. Ho potuto pronunciarmi sulla marginalità sociale perché lì ho trovato i miei maestri tutt’altro che marginali, anzi capaci di dire profonde verità sul complesso della vita cittadina, sulla convivenza che appartiene a tutti».

 

Spaziando da Ricoeur a Levinas, dal cardinal Martini a Bauman, ha mostrato come dalla sua pedagogia dell’ inclusione sociale, inscindibile dalla pratica quotidiana del dialogo con l’altro, discende inevitabilmente una critica al pensiero dominante.«La crescente incertezza economica – ha detto – si riflette in una solidarietà a corrente alternata, rivolta solo ai propri simili. Poveri e senza dimora sono tornati a essere visti come una minaccia per la sicurezza, da allontanare e respingere dalle nostre città, specialmente allorquando appartengono a minoranze visibili e storicamente compite da pregiudizio. E’ lo stigma sociale che diffonde sottoculture ghettizzanti che cancellano soggettività e spazi di libertà».

 

Il prete, punto di riferimento a Milano per i rom e gli esclusi, è stato applaudito per lunghi minuti dopo il suo intervento nell’aula magna. Tra i presenti anche il sindaco Giuliano Pisapia. «Don Virginio è un maestro di vita – ha detto – che merita questa laurea, e la città di Milano assieme a lui».

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