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L’Aquila: luci dopo la notte del 6 aprile

di Mariagrazia Baroni

- Fonte: Città Nuova

A 16 anni dal terremoto che cambiò la storia della città e del Paese: una serie di eventi per ricordare, ma anche una nuova sentenza sulle responsabilità delle 24 morti a Via Campo di Fossa

Sembrano essersi stretti attorno alla data del 6 aprile di quest’anno una serie di eventi che riguardano L’Aquila e che hanno in qualche modo ricordato quei 16 anni che ci separano dalla scossa di terremoto in cui morirono 309 persone con 1500 feriti e quasi 80 mila sfollati.

Anzitutto la pronuncia della Corte d’Appello de L’Aquila, firmata dai giudici Alberto Iachini Bellisarii, Silvia Rita Fabrizio e Marco Bartoli, di pochi giorni fa che ribalta il verdetto di primo grado con cui era stato sancito il concorso di colpa pari al 30% per alcune delle 24 vittime del crollo del condominio 6f di via Campo di Fossa. Un edificio su cui i parenti delle vittime hanno individuato gravi vizi di progettazione, costruzione e mancanza di calcestruzzo, oltre che costruito nella zona “le grotte”, area notoriamente instabile e a rischio.

La sentenza di primo grado dello scorso anno aveva fatto particolarmente scalpore e in seguito diverse furono le manifestazioni in piazza a difesa delle vittime e dei loro parenti. Secondo la sentenza di primo grado, a firma del giudice Monica Croci, infatti, la ripartizione delle responsabilità erano da attribuirsi tra i ministri dell’Interno e quello delle Infrastrutture per il 15% ciascuno; le eredi del costruttore per il 40% e il restante 30% all’incauta condotta di chi tra le 24 vittime, dopo le prime due scosse nel corso della sera del 5 aprile, aveva deciso di non uscire o di rientrare in casa.

L’ultimo verdetto di pochi giorni fa, invece, condanna esclusivamente i due ministeri e gli eredi del costruttore, restituendo, secondo molti, dignità in primis alle vittime. Per quanto riguarda  i morti di via Campo di Fossa,  nella sentenza, in particolare, si legge: «In sostanza, avrebbero dovuto prefigurarsi che, dopo uno sciame sismico protrattosi per mesi, la scossa che sarebbe stata loro fatale, come se esistesse una evidenza scientifica in tal senso, il che risulta essere inaccettabile, senza considerare che, in concreto, l’edificio in questione – al netto delle deficienze strutturali – collassò immediatamente, al verificarsi del sisma delle 3.32, frustrando inevitabilmente ogni tentativo di fuga.  Il motivo è pertanto fondato e impone la riforma, sul punto della sentenza impugnata, dovendosi per intanto elidere dalle somme liquidate a titolo risarcitorio, la decurtazione del 30%».

A tale proposito l’avvocata e consigliera comunale de L’Aquila Simona Giannangeli ha dichiarato: «La sentenza della Corte d’Appello evidentemente approfondisce e riesce giustamente a escludere qualsiasi concorso di colpa, eliminando anche la possibilità che in futuro si possa tornare a pronunce così gravi che ledono i diritti delle persone morte sotto le macerie».

Terremoto, ricordiamo, di magnitudo 6.1 con epicentro tra L’Aquila, Tornimparte e Lucoli, figlio di una sequenza sismica presente già nei mesi precedenti che aveva portato all’attivazione della faglia di Paganica e che porterà distruzione su tutta la valle dell’Aterno.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi passano in rassegna i reparti dei Vigili del fuoco alla cerimonia per il Giuramento del 99° corso Allievi, a L’Aquila, 4 aprile 2025.
ANSA/ PAOLO CAPPELLERI

Ma come dicevamo, attorno al 6 aprile altri avvenimenti hanno ricordato il sisma. Pochi giorni fa, il 4 aprile, infatti, il corpo dei Vigili del Fuoco ha celebrato proprio nella città delle 99 Cannelle, il giuramento del 99simo Corso degli Allievi nella cornice di piazza Duomo anziché nelle Scuole Centrali Antincendi di Roma Capannelle alla presenza della premier Meloni e del ministro dell’Interno Piantedosi. Un legame, quello dei Vigili del Fuoco con il capoluogo abruzzese, proprio in virtù delle prime ore dal terremoto, quando i pompieri furono tra i primi ad arrivare a dare soccorso.

La fiaccolata commemorativa.
ANSA/ FABIO IULIANO

E ancora. Tra i protagonisti degli appuntamenti che hanno ricordato la notte tra il 5 e il 6 aprile e le sue vittime, al termine della consueta fiaccolata partita dalla Casa dello Studente fino a Parco della Memoria, Carlo Cruciani, oggi carabiniere in pensione, ma in servizio presso il centralino del 112 la notte del sisma che ha acceso il braciere e Gabriella Corrado, nata la notte del sisma e oggi 16enne, che ha letto i nomi delle 309 vittime. Infine, si segnala, sempre in questi giorni, in particolare dal 5 al 13 aprile la mostra  Earthquakes of Abruzzo until today a cura di Regione Abruzzo, USRC  e USRA presso l’emiciclo della Villa Comunale.

I dati della ricostruzione

Ad oggi, nel Comune de L’Aquila mentre la ricostruzione pubblica è ferma al 66%, quella privata, invece, è pari al 98% con l’espletamento di oltre 29 mila pratiche secondo l’USRA (Ufficio Speciale per la Ricostruzione de L’Aquila). Inoltre, quella privata si attesta a un 71% nei Comuni del cratere (56 Comuni) con oltre 12.620 unità abitative restituite e al 69% per quelli fuori dal cratere (121 Comuni) con oltre 2000 abitazioni consegnate.

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