La talpa

Molte le uscite del weekend, alcune di notevole interesse. Iniziamo con il primo di una triade
la talpa
La versione cinematografica, molto attesa, del best seller di John le Carrè, è un thriller ambientato negli anni Settanta, epoca della Guerra fredda. Il servizio segreto inglese, nome in codice Circus, a fatica tiene il passo con lo spionaggio internazionale. Il capo del servizio, Controllo, è convinto che ci sia una talpa al suo interno che faccia il doppio gioco, con gli Usa e la Russia. Intorno a questo dubbio si snoda il racconto, avvincente nelle brume di una Londra quanto mai nebbiosa, ricco di suspence che le riprese in primo piano, statiche e fisse sui volti – in particolare di George Smiley (un grande Gary Oldman), spia dai sensi affilati come un lama –  tendono a fissare in un rovello più psicologico che d’azione, condita dall’intermittenza dei flashback. Il film infatti punta all’introspezione dei personaggi ed è quanto mai lontano dall’iperattivismo di uno 007.

Freddo ed elegante come un lord inglese, il racconto tiene sospesi, come in un gioco a scacchi, sino al finale. Recitato da un cast di prima grandezza con un Colin Firth, maschera imperturbabile ed ambigua, il racconto diretto con finezza e senza cadute di stile da Tomas Alfredson ha dalla sua il merito di non aver tradito lo spirito delle 349 pagine del romanzo, unendo indagine psicologica a brivido, idealità a fragilità umana.
 

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