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Cultura > Musical

La storia di Bernadette

di Giuseppe Distefano

- Fonte: Città Nuova

Inserito negli eventi del Giubileo, lo spettacolo, che debutta il 18 gennaio a Roma, racconta in forma di inchiesta giudiziaria la vicenda della ragazzina di Lourdes a cui apparve una “Signora”. Intervista alla produttrice italiana Fatima Lucarini. Articolo pubblicato sul n. 2/2025 di Città Nuova

Ph Laurent Dard

Non aspettatevi l’apparizione della Madonna alla ragazzina Bernadette Soubirous, né la descrizione di una santa, né l’estasi trasfigurante.
Niente di tutto questo nel musical Bernadette de Lourdes. Della giovane veggente che, vicino alla grotta di Massabielle, l’11 febbraio 1858 vide apparire una “Signora vestita di bianco”, ne viene fuori, invece, una sorta di “Giovanna D’Arco senza armatura” come l’ha definita il regista Serge Denoncourt.
Ad avvincere è una storia di carattere “poliziesco”, un’indagine tratta dai verbali giudiziari dell’epoca. Il musical si basa, infatti, sull’interrogatorio del commissario Jacomet alla ragazzina che sostiene di aver visto e parlato con aquero – nel dialetto locale “quella là” –, descrivendola vestita di un abito bianco e con una fascia azzurra.

Ph Thomas Vollaire.

Nello spettacolo si rivivono gli incontri che ebbe con l’abate Peyramale, col procuratore Vital Dutour, con le sorelle Tardhivail, e il rapporto con la sua famiglia. È il percorso di un’adolescente come tante altre che cerca di spiegare un’esperienza unica e incredibile.
Parte da lontano la genesi di questo spettacolo che ha conquistato la Francia e ora l’Italia, e destinato a girare il mondo con future tappe persino negli Usa, anche a Broadway. Ne parliamo con la produttrice italiana, Fatima Lucarini. «Il mio contatto con i produttori francesi, ai quali sono stata presentata – racconta –, risale al febbraio del 2018 durante un mio viaggio a Lourdes dove cantavo in uno spettacolo. Cercavano una persona che avesse rapporti con la Chiesa italiana nella prospettiva di poter portare il musical (all’epoca ancora solo nella mente degli ideatori, e un canovaccio) nel nostro Paese. Nel frattempo, dopo il debutto dello spettacolo nel 2019 a Lourdes (nello spazio Robert Hossein di 1.500 posti, appositamente allestito per accogliere numerose persone disabili o allettate), e dopo il grande, inaspettato successo riscosso in tutta la Francia dove è stato visto da più di 400 mila spettatori, sono riuscita a portare in Italia i 5 protagonisti del cast francese in Rai, a Tv 2000, in radio e anche in piazza San Pietro dal papa. Ma poi l’arrivo del Covid ha fermato tutto. Passata la pandemia avevamo ripreso le trattative, e da lì è iniziato tutto. Per far conoscere il musical ci siamo avvalsi del film girato dalla tv francese Canal plus sottotitolato in italiano, organizzando una proiezione alla filmoteca vaticana davanti a 50 persone qualificate per avere anche l’appoggio del Vaticano. La storia ha convinto tutti, e così oggi il musical, dopo tanto lavoro, è diventato una produzione italiana con un cast di 18 persone, di cui la protagonista è Gaia Di Fusco. Lo spettacolo, recitato e cantato, è prodotto da Roberto Ciurleo ed Elenoire De Galard, autori in Francia di famosi musical come Tre moschettieri, Saturday Night Fever e Robin Hood, insieme al coproduttore Gad Elmaleh. Il libretto e la regia sono del canadese Serge Denoncourt, i testi adattati in italiano dal paroliere Vincenzo Incenzo, e la produzione esecutiva curata da Coesioni.

Ph Huguette Prosper.

A proposito del regista, c’è da sottolineare che Denoncourt non è credente. Proprio perché ateo, per tre anni aveva rifiutato la proposta che
puntualmente gli veniva fatta, di mettere in scena la storia di Bernadette. Ha accettato con entusiasmo soltanto quando ha avuto tra le mani gli atti ufficiali dell’interrogatorio con il quaderno del commissario vergato a mano. Leggendoli s’è appassionato a “questa ragazzina ignorante, analfabeta – diceva Serge – che ha continuato a dire la sua verità davanti allo scetticismo degli adulti. Non poteva essere una bugiarda!”. Una delle frasi che sentiamo pronunciare da lei nello spettacolo è: “Non vi obbligo a credermi, ma non posso che rispondervi dicendo quello che ho visto e udito”.
Se c’è un messaggio che lo spettacolo vuole trasmettere, soprattutto ai giovani, è quello di avere coraggio, di non arrendersi di fronte alle difficoltà. È uno spettacolo per tutti, per famiglie, giovani, credenti e non credenti. Il musical Bernadette de Lourdes non si ferma qui: andrà in Polonia, in America del Sud e del Nord».

Fino al 16/2, Auditorium della Conciliazione di Roma; poi Bari, Napoli, Milano, Firenze.

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