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La stampa internazionale sul discorso di Meloni

di Chiara Andreola

- Fonte: Città Nuova

Le reazioni della stampa internazionale, fino alla Russia e all’Australia, al discorso con cui Giorgia Meloni ha chiesto la fiducia

Giorgia Meloni (AP Photo/Alessandra Tarantino)

L’annunciato voto di fiducia al governo Meloni, per la verità, passa un po’ in sordina sulla stampa estera, non comparendo sostanzialmente mai in prima pagina: cosa da derubricare non a mero disinteresse, quanto al fatto che si trattava – appunto – di un tema già ampiamente dibattuto, nonché del contemporaneo cambio della guardia a Downing Street – questo invece un po’ più burrascoso, e che ha quindi maggiormente catalizzato l’attenzione.

Anche lo spagnolo El Paìs, tradizionalmente molto attento agli affari italiani, vi dedica solo un articolo interno alla pagina delle notizie internazionali; titolato peraltro con la situazione di una delle frasi del discorso della neopresidente, «Non ho mai avuto simpatia per il fascismo», a rimarcare così che «la nuova prima ministra riafferma nel suo discorso di investitura la sua fedeltà alla Ue e alla Nato e assicura che non cederà al ricatto di Putin».

Al di là dei Pirenei, anche il francese Le Monde sottolinea che «La nuova capa del governo italiano promette che l’Italia rimarrà un partner affidabile della Nato in sostegno all’Ucraina». Da notare che sia nel testo spagnolo che in quello francese viene usato il femminile (“ministra”, “capa”), in barba alla polemica – riferita anche dallo spagnolo El Mundo – sul fatto che Giorgia Meloni abbia scelto di farsi chiamare “il” presidente: e c’è in effetti da dire che sia il francese che lo spagnolo sono lingue più avvezza dell’italiano a declinare al femminile i nomi delle professioni e affini.

Idem per Le Figaro, che riferisce come «la nuova capa del governo italiano» abbia assicurato che il Paese fa «pienamente parte dell’Europa e del mondo occidentale». A Bruxelles, invece, Le Soir riserva un freddo «I deputati votano la fiducia a Giorgia Meloni».

Oltremanica naturalmente i giornali si dedicano al nuovo primo ministro britannico. Da segnalare tuttavia la scelta del Guardian di titolare su un aspetto specifico del discorso della Meloni, che parla del «peso di essere la prima donna presidente del Consiglio in Italia»: evidentemente, nel Paese della Thatcher – ma soprattutto che ha appena licenziato ingloriosamente la Truss – ne sanno qualcosa. L’Independent torna invece sul tema del «non cedere al ricatto di Putin».

In Germania, Der Spiegel nemmeno ne parla; mentre la Frankfurter Allgemeine Zeitung titola citando la frase «L’Italia non ha alcune lezione da farsi dare», in riferimento alle preoccupazioni espresse dai leader di altri Paesi.

Una notiziola arriva anche all’altro capo del mondo, in Australia (dove comunque l’attuale primo ministro ha origini italiane, e gli immigrati italiani sono numerosi) su The Age; con però una lettura inversa a quella di altri Paesi europei, in quanto afferma che «Giorgia Meloni ha rimarcato che l’interesse nazionale prevarrà sulle politiche europee».

Nulla, quest’oggi, sulla russa Komsomol’skaja Pravda: davvero, come già annunciato nel giorno in cui Giorgia Meloni ha ricevuto l’incarico da Mattarella, a Mosca – almeno alcuni media, ed è significativo che lo faccia quello “di Stato” – stanno a guardare. Piccola notizia invece sul Kommersant, in cui si afferma che «La nuova premier italiana ha ribadito la fedeltà alla posizione della Nato in Ucraina».

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