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Cultura > Fiction

La ricetta della felicità, con Cristiana Capotondi

di Edoardo Zaccagnini

- Fonte: Città Nuova

Dal 25 settembre in prima serata una fiction tra mistero, sentimenti e voglia di rinascita

“La ricetta della felicità”. Marta (Cristiana Capotondi) e Susanna (Lucia Mascino), sullo sfondo la Riviera Romagnola.

La ricetta della felicità, la serie prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai fiction − in onda su Rai1 dal 25 settembre per 4 giovedì in prima serata − si avvale della regia di Giacomo Campiotti e dell’interpretazione di Cristiana Capotondi. Il che rappresenta un piccolo indizio sull’indole del racconto, visto che il regista e l’attrice romana − qui capace di adoperare con bravura un rischioso milanese − avevano già collaborato per la fiction Chiara LubichL’amore vince tutto, sugli anni giovanili della fondatrice del Movimento dei Focolari.

L’indizio lascia intuire una certa luminosità di fondo nel racconto, un viaggio dove le ferite fanno spazio alla speranza, a una positività di base rafforzata anche dal titolo, visto che la “ricetta” è qui un percorso che vuole condurre al più ambito degli stati d’animo: la “felicità”, emozione spesso fugace, sgusciante, se non inafferrabile, ma la cui ricerca ci mette in cammino con altri sentimenti addosso, positivi e forse più importanti della felicità stessa, magari, a suo modo, nascosta in mezzo a questi.

Riflessioni filosofiche a parte, la storia, nella quale spicca anche la presenza di Lucia Mascino − elemento che delinea ancora meglio il volto femminile della fiction−, ci pone davanti a una caduta evidente e a una probabile rinascita. Che inizia a prendere forma quando la protagonista Marta (Capotondi) arriva in una Romagna indefinita, semplice, solare, paesana e popolare, sottilmente favolistica, anche se dentro vi scorre la vita nella sua complessità.

Marta vi giunge dopo aver smarrito d’improvviso i privilegi economici in una Milano (alto) borghese di broker, avvocati, appartamenti molto confortevoli e ville con piscina. Tutto le è franato addosso quando il marito, fonte del benessere economico familiare, è stato travolto da uno scandalo finanziario e si è dato addirittura latitante. Marta ha perso quasi tutto: amici, soldi, prestigio, il marito stesso, ma non sua figlia Greta, adolescente tipo, e sua suocera Rosa, la solita irresistibile Valeria Fabrizi. Con loro ha deciso di recarsi presso il luogo immaginario di Marina di Romagna: una sorta di riviera adriatica zippata, compressa, perché qui, secondo lei, ci sono le risposte a quanto di doloroso e misterioso è accaduto a suo marito.

La vita, però, è quella cosa che capita mentre uno fa progetti, anche se in questo caso non piacevoli e piuttosto forzati. E dunque, in questo luogo fondamentalmente ameno, ecco la Susanna di Lucia Mascino, ragazza madre di professione meccanico e albergatrice al tempo stesso, ed ecco sua figlia Asia, adolescente né più né meno di Greta. Ecco Giovà, nonno della ragazza e padre di Susanna, messo in piedi da un gustoso Andrea Roncato. Ecco anche Giacomo, carabiniere uscito da una delusione d’amore, secondo figlio di Giovà e fratello di Susanna.

Ecco tre generazioni e un gruppetto di persone diverse, prese dai loro affanni, pronte a fare squadra e commedia. Amicizia e scambio. Ecco due piani sociali diversi entrare in contatto per cause di forza maggiore e reagire positivamente, con beneficio reciproco, con crescita comune. Ecco i sentimenti, la vita com’è, anche se raccontata in modo morbido, sostenibile. Ecco l’importanza dello stare insieme, di abbracciare i guai degli altri, anche solo ascoltandoli, azione che allieta anche i propri. Ecco la comunità domestica avvilupparsi piacevolmente intorno al mistery di fondo: cosa è successo davvero al marito di Marta? È colpevole o è stato solo messo in mezzo?

I dislivelli sociali sembrano destinati alla dissolvenza, in La ricetta della felicità, almeno negli episodi iniziali, soffiati via dalle problematiche simili, o equivalenti, da affrontare. Raccontate qui con semplicità, con voluta leggerezza, con le increspature, i venti freddi e le nuvole poste in modo equilibrato nel bel tempo di una serie “feel good”, come l’hanno definita gli autori.

Un po’ Un medico in famiglia, un po’ Tutto può succedere, un po’ tanto altro, con gli spazi domestici vagamente, laicamente, alla Don Matteo; ma anche parecchio sé stessa, La ricetta della felicità, con la sua scelta paesaggistica insolita e le sue donne piene di energia, che ci terranno compagnia (su Rai1) fino al prossimo 16 ottobre.

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