Dal 1° luglio 2024 la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea (Ue) è stata assunta dalla Polonia. La presidenza polacca ha intenzione di concentrarsi sul rafforzamento di sette dimensioni della sicurezza europea: quella della difesa e sicurezza, della protezione delle persone e dei confini, della resistenza alle interferenze straniere e alla disinformazione, della garanzia della sicurezza e della libertà di impresa, della transizione energetica, della agricoltura competitiva e resiliente e, infine, della sicurezza sanitaria.
Nello specifico, la presidenza polacca vuole aumentare la prontezza della difesa basata su una maggiore spesa militare e un’industria della difesa più forte, nonché affrontare le lacune nelle capacità di difesa, stimolando un dibattito sul finanziamento della difesa nell’Ue. Un’altra priorità polacca sarà anche quella di rafforzare la cooperazione con la NATO e i Paesi non appartenenti all’Ue, principalmente gli Stati Uniti, così come il Regno Unito, la Corea del Sud e altri.
La presidenza polacca intende ridurre la migrazione irregolare e rafforzare la politica di rimpatrio, dando un’adeguata risposta dell’Europa alle minacce ibride, in particolare alla strumentalizzazione della migrazione, garantendo il corretto funzionamento dell’area Schengen, ma anche affrontando le questioni legate alla lotta alle reti criminali organizzate internazionali, terrorismo e radicalizzazione, anche nel contesto delle minacce alla sicurezza interna poste dall’aggressione russa contro l’Ucraina.
Allo stesso tempo, la presidenza polacca si impegnerà a migliorare le capacità dell’Ue e degli Stati membri in materia di protezione civile, resilienza alle catastrofi, soccorso e assistenza umanitaria.
L’Ue e i suoi Stati membri devono anche rafforzare la resilienza della democrazia per frenare la polarizzazione e la radicalizzazione, riconoscendo ed eliminando la disinformazione e la manipolazione estera, ma anche migliorando l’educazione civica e rafforzando la società civile. La presidenza polacca si impegnerà a rafforzare il coordinamento nella lotta contro la disinformazione e la manipolazione delle informazioni, anche in ambito climatico, migliorando la capacità dell’Ue di prevenire e mitigare gli effetti delle azioni ostili nel cyberspazio.
La presidenza polacca intende adottare misure che contribuiranno a risolvere le sfide legate al rapido cambiamento tecnologico, alla transizione energetica e climatica, nonché alle tensioni geopolitiche. Per questo, essa intende favorire l’approfondimento del mercato unico, rimuovendo le barriere alle attività transfrontaliere, in particolare nel settore dei servizi.
La presidenza polacca, tra l’altro, promuoverà la riduzione degli oneri burocratici, nonché il miglioramento dei meccanismi di supporto per l’industria in aree importanti per la sicurezza e sulla creazione di vantaggi economici.

Il primo ministro polacco Donald Tusk parla durante la gala di apertura della presidenza polacca del Consiglio dell’Ue presso il Teatr Wielki a Varsavia, Polonia, 03 gennaio 2025. Foto: EPA/Radek Pietruszka POLAND OUT via Ansa
La presidenza polacca sottolinea che l’affidabilità e la certezza della fornitura di risorse energetiche sono fondamentali per la sicurezza energetica dell’Ue, per garantire che cittadini e aziende abbiano accesso all’energia in quantità sufficienti e a un prezzo accessibile. La presidenza polacca intende promuovere azioni volte a un completo ritiro dalle importazioni di fonti energetiche russe, ma anche ridurre la nostra dipendenza dalle tecnologie importate, dai componenti per realizzare tali tecnologie e dalle materie prime essenziali necessarie per fabbricarle.
La presidenza polacca si impegnerà a forgiare una politica agricola comune che sostenga gli agricoltori e lo sviluppo delle aree rurali, che incoraggi gli agricoltori ad agire per proteggere l’ambiente e mostrare i vantaggi della lotta e della prevenzione degli effetti del cambiamento climatico, come inondazioni e siccità, nella convinzione di avere un’agricoltura competitiva e resiliente che garantisca la sicurezza alimentare per gli europei.
La presidenza polacca si concentrerà sulla trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria e sulla necessità di migliorare la sicurezza dei medicinali nell’Ue, con particolare attenzione alla prospettiva dei pazienti. Infatti, la sicurezza sanitaria riguarda anche il benessere dei cittadini europei, per cui è necessario migliorare la salute mentale di bambini e adolescenti nell’era digitale, nonché promuovere la salute e la prevenzione delle malattie.
Il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha manifestato l’intenzione di implementare insieme agli altri Stati membri «una politica di sicurezza condivisa e attentamente pianificata, fornendo all’Ucraina il supporto necessario», dichiarando che gli «obiettivi fondamentali sono legati alla sicurezza dei nostri cittadini, delle nostre nazioni e dell’Unione europea nel suo complesso», identificandola come una «sicurezza che inizia a casa per ogni europeo e si estende ai confini esterni dell’Ue», che necessitano di essere rafforzati; ma anche «contrastando la strumentalizzazione della migrazione», per cui «la solidarietà è essenziale».
Secondo Tusk, «la sicurezza condivisa non riguarda solo il potenziamento delle capacità difensive dell’Europa, ma anche la garanzia di competitività, indipendenza energetica e sicurezza alimentare», nonché la sicurezza economica per preservare «la competitività dell’Europa nella corsa globale all’innovazione e allo sviluppo tecnologico». D’altronde, l’Ue «non è solo la politica di 27 nazioni, ma, soprattutto, un mercato unico e una rete commerciale, [laddove] queste relazioni costruiscono la nostra comunità, proprio come fanno i nostri valori europei fondamentali: democrazia, stato di diritto, progresso e cooperazione».

Il primo ministro polacco Donald Tusk parla durante la gala di apertura della presidenza polacca del Consiglio dell’Ue presso il Teatr Wielki a Varsavia, Polonia, 03 gennaio 2025. Foto: EPA/Radek Pietruszka POLAND OUT via Ansa
Durante l’inaugurazione della presidenza polacca a Teatro Nazionale di Varsavia, il 3 gennaio, Tusk ha osservato che «se l’Europa è impotente, non sopravviverà; dobbiamo proteggere la libertà e la sovranità e rendere l’Europa di nuovo forte». Queste parole riecheggiano quelle pronunciate spesso, oltreoceano, dal nuovamente presidente Donald Trump, che vuole “rendere l’America di nuovo grande”. Proprio la nuova politica degli Stati Uniti potrebbe essere un ostacolo o uno sprone alla sicurezza europea, particolarmente sentita dagli Stati membri dell’Est Europa, molto vicini alla Russia e parte della vecchia sfera di influenza sovietica.
Infatti, l’invasione russa dell’Ucraina e le minacce ibride provenienti da Russia e Bielorussia mettono la Polonia in prima linea nella difesa europea e della NATO. Basti pensare che la Polonia investe il 4,7% del suo Prodotto interno lordo (Pil) nella difesa, superando la linea guida del 2% della NATO. Non a caso, il ministro della Difesa polacco, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, ha dichiarato che il 2% non è sufficiente e che è il minimo assoluto, osservando che gli Stati membri della NATO che non raggiungono i livelli richiesti rischiano di perdere influenza nelle decisioni strategiche, nella convinzione che «l’Europa deve fare di più per la sicurezza, non per sostituire gli americani in Europa, ma per tenerli in Europa».
D’altronde, la Polonia ha moderato le aspettative sulla sua presidenza del Consiglio dell’Ue, evitando di promuovere nuovi atti normativi quanto, piuttosto, proponendosi di influenzare la direzione politica generale dell’Ue, anche in considerazione del fatto che la presidenza di turno dura solo sei mesi e che la nuova Commissione europea è stata appena formata.
Uno degli obiettivi principali della presidenza polacca è quello di accelerare il processo di allargamento dell’Ue verso l’Ucraina e la Moldova, processo, del resto, alquanto lungo e complesso. Certo, la Polonia è convinta che l’aggressione dell’Ucraina è solo una parte del piano di assalto del presidente russo, Vladimir Putin, verso l’Occidente, e farà di tutto per farlo capire anche agli altri suoi partner europei.
La Polonia ha dalla sua il fatto che Donald Tusk è un centrista moderato, è stato presidente del Consiglio europeo per cinque anni e ben conosce la macchina di Bruxelles e i leader europei, dai quali è conosciuto e stimato. Certo, le ottime relazioni tra la Polonia e gli Stati Uniti (di Trump) non sono ben viste da tutti gli altri partner europei, ma potrebbero essere anche uno strumento di negoziazione da porre nelle mani dell’Europa intera.
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