Tra i tanti avvenimenti sportivi che hanno caratterizzato il mese di agosto, da poco terminato, uno dei più seguiti nel nostro Paese è stato certamente il campionato europeo di atletica leggera, disputatosi a Monaco di Baviera (Germania). Qui, gli azzurri hanno dato vito alla migliore rassegna continentale degli ultimi trent’anni. Le vittorie dei campioni olimpici in carica Marcell Jacobs nei 100 metri e Gianmarco Tamberi nel salto in alto, unite all’emozionante successo di Yemaneberhan Crippa nei 10.000 metri, sono state solo il fiore all’occhiello di una spedizione dove i nostri atleti hanno conquistato anche altre otto medaglie. Regalando, così, emozioni in serie ai tanti appassionati di questo sport. Insomma, l’onda lunga dei successi ottenuti dall’Italia alle ultime Olimpiadi di Tokyo, sembra non volersi fermare.
Tra le ventinove nazioni che in questi campionati europei hanno conquistato almeno una medaglia, vi è anche la Grecia. Cinque volte gli atleti del Paese ellenico sono riusciti a salire sul podio, con un bottino complessivo che conta ben quattro medaglie d’oro e una d’argento. Miltiadis Tentoglou, asso del salto in lungo, si è confermato ai vertici della sua specialità bissando la vittoria ottenuta nell’ultima rassegna a cinque cerchi disputata in Giappone nell’estate del 2021. Katerina Stefanidi, specialista del salto con l’asta e già vincitrice del titolo olimpico a Rio 2016, questa volta si è dovuta accontentare della medaglia d’argento. L’astro nascente Elina Tzengko, ancora diciannovenne, si è imposta un po’ a sorpresa nel lancio del giavellotto. Le altre due medaglie, infine, le ha ottenute un’atleta che ha dietro di sé una storia davvero particolare…
Parliamo di Antigoni Ntrismpioti, un nome non proprio conosciutissimo anche per chi segue questa disciplina con una certa assiduità. Nata il 21 marzo 1984 a Karditsa, città situata nella regione della Tessaglia, che in linea d’aria dista poco più di duecento chilometri da Atene, nei primi dieci anni della sua vita Antigoni ha vissuto ad Atalanti, comune della Grecia centrale dove ha scoperto la passione per lo sport (la prima disciplina da lei praticata fu la ginnastica ritmica). Tornata a Karditsa, dove la sua famiglia, nel frattempo, aveva aperto un ristorante, ha praticato nuoto per alcuni anni e poi è passata all’atletica leggera. Da quel momento, in lei comincia a maturare il desiderio di raggiungere risultati importanti nella sua specialità, la marcia.
Gradualmente, comincia ad alimentare un sogno: prendere parte alle Olimpiadi del 2004 che, guarda caso, si sarebbero svolte di lì a poco proprio nella sua terra, ad Atene. Così, Antigoni suda e si impegna per riuscire a realizzare questo obiettivo, ma non lo fa come lo farebbero tanti altri atleti “professionisti”. Gli allenamenti, infatti, li deve conciliare con il lavoro, visto che insieme alle sorelle fa anche la cameriera nel ristorante di famiglia. E spesso lo fa proprio nel turno serale, anche fino alle due di notte… Nonostante i suoi sforzi, però, per quei Giochi a cinque cerchi non è ancora abbastanza competitiva per poter prendervi effettivamente parte. Anzi, dovendo impegnarsi anche con gli studi, alla fine decide di smettere di praticare sport ad alti livelli per circa otto anni.
Nel 2011, a ventisette anni compiuti, decide di riprovarci. Con il sostegno della famiglia riprende gli allenamenti, sempre conciliandoli con il lavoro, e pur senza sponsor e senza ricevere alcun tipo di sostegno economico riesce a togliersi diverse soddisfazioni. Dal 2013 al 2019 prende parte a tre campionati del mondo nella 20 chilometri di marcia, migliorandosi sempre (trentunesima nel 2013, ventiquattresima nel 2017 e ventiduesima nel 2019). Nel frattempo, partecipa ai Giochi di Rio 2016 dove conquista un lusinghiero quindicesimo posto. Nell’estate del 2021 poi, in occasione della rassegna a cinque cerchi di Tokyo 2020 (posticipata al 2021 a causa della pandemia) si migliora ulteriormente piazzandosi all’ottavo posto.
Grazie a questi risultati, nonostante il suo orologio biologico a marzo abbia già raggiunto i trentotto anni, Antigoni inizia il 2023 sempre più determinata e convinta dei propri mezzi. Ai mondiali di Eugene, disputati lo scorso luglio, arriva così un inatteso quarto posto nella 35 chilometri. Poi, agli europei di Monaco di Baviera di agosto, l’atleta greca si aggiudica addirittura due medaglie d’oro (nella prova “olimpica” dei 20 chilometri, ed in quella sui 35). Un risultato che corona un lungo inseguimento, ottenuto da una donna tenace che ha dimostrato che non è mai troppo tardi per inseguire un sogno, e che, se proprio non ci si può dedicare completamente allo sport, in alcuni casi si può riuscire anche a lavorare di notte… ed essere campionesse di giorno.
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