La malattia da graffio di gatto

Questa patologia può essere trasmessa all'uomo, provocando disturbi solitamente guaribili in poche settimane. Il parere del veterinario
Gatto foto Ap

Accanto alla toxoplasmosi, tra le patologie trasmissibili all'uomo, c'è anche la malattia da graffio di gatto o anche linforeticolosi benigna, una malattia sostenuta da un parassita, la bartonella henselae, che alberga nel sangue e che viene veicolato dalle pulci e trasmesso all'uomo da queste e dal gatto.

 

Nell'uomo la malattia si manifesta generalmente con una lesione pustolosa o una vescicola nel punto di inoculo del parassita e, ad una settimana-un mese dal graffio o morso del gatto, con un segno tipico: gonfiore linfonodale regionale, talora con evoluzione verso la suppurazione, con dolore e febbre moderata, anoressia, mal di gola, cefalea e dolori articolari. Sintomi questi piuttosto aspecifici e che a volte fanno pensare alla mononucleosi. Solitamente la malattia nell'uomo guarisce in poche settimane, solo molto raramente può evolvere verso una forma più grave caratterizzata dal coinvolgimento generale con interessamento di diversi organi e tessuti: il sistema nervoso, gli occhi, i polmoni, la cute, la milza ed il fegato.

 

Nel gatto, invece, la malattia è asintomatica o può accompagnarsi ad ingrossamento linfonodale, aumento dei globuli bianchi ed anemia. I gatti di strada sembrano essere i più colpiti e dunque i più rischiosi per il contagio umano. Non esiste alcuna forma di prevenzione se non evitare di farsi graffiare o mordere da un gatto e curare l'igiene e la salute del proprio amico a quattro zampe, evitando soprattutto che venga infestato dalle pulci.

Infine, tra le malattie trasmesse dal gatto c'è ancora la tigna, una micosi cutanea causata da microsporum e trichophyton, due funghi in grado di determinare caratteristiche zone alopeciche (prive di pelo) sia sul manto degli animali domestici sia sulla cute dell'uomo. Mentre i cani sono molto soggetti a tale malattia, che viene puntualmente espressa con la suddetta forma di dermatite, per i gatti la storia è diversa, spesso, infatti, essi sono portatori sani, condizione che rende difficile individuare l'origine del contagio. La malattia è molto pruriginosa, come tutte le micosi, e si diffonde con notevole rapidità. L'igiene della propria persona e l'individuazione della fonte del contagio è determinante per la guarigione delle persone colpite da tigna. La terapia da effettuare prevede l'utilizzo di antimicotici locali o sistemici per periodi lunghi, sia negli animali sia nell'uomo.

A cura della dott.ssa Letizia D'Avino, Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli

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