Legionella nelle torri di raffreddamento

Il batterio non è presente nell’acqua degli acquedotti, che può quindi essere consumata tranquillamente. Lo afferma l’Ats Brescia

Secondo Wikipedia, l’enciclopedia libera, la legionella deve il nome all’epidemia acuta che nell’estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Philadelphia causando ben 34 morti su 221 contagiati (erano presenti oltre 4.000 veterani). Solo in seguito si scoprì che la malattia era stata causata da un “nuovo” batterio, poi denominato legionella, che fu isolato nel gennaio del 1977 nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato.

Ora un consigliere regionale della Lega, Marco Maria Mariani, ha fornito una nuova versione “aggiornata e corretta” del significato del nome. Durante una seduta del Consiglio Regionale ha spiegato ai consiglieri il significato “vero” nel nome: «Perché si chiama Legionella? Perché è la malattia dei legionari, che non hanno mai operato in Scandinavia o in Nord Tirolo, ma hanno operato dove ben sappiamo. Lungi da me fare illazioni. È meglio, per il bene di tutti, piantarla di guardare l’acqua o il fiume, le ricerche dovrebbero essere estese a 365 gradi». Non è una notizia apparsa su un quotidiano di satira, ma sulle pagine regionali di un quotidiano nazionale. E resterà agli atti del Consiglio Regionale a “perenne ricordo”.

Intanto, riguardo alla diffusione della Legionella, “quella vera”, pare certo che a trasmettere il batterio siano state le torri di raffreddamento delle aziende della zona. Dalle analisi effettuate da ATS Brescia, sono risultate positive alla legionella 9 delle 14 torri di raffreddamento presenti nelle industrie che costellano il territorio. Sarebbero esclusi dunque gli acquedotti e gli altri impianti di distribuzione acque, che non presentano alcuna criticità. «I risultati dei campionamenti effettuati da Ats Brescia ci permettono di stabilire definitivamente che la causa non si trova nell’acqua degli acquedotti, bensì nelle torri di raffreddamento delle aziende. Tranquillizzo tutti cittadini sul fatto che possono continuare a bere e utilizzare in tutta tranquillità l’acqua della rete idrica».

Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che ha reso illustrato i primi risultati dei campionamenti effettuati da Ats Brescia sui territori della bassa bresciana orientale e nell’alto mantovano, maggiormente interessati dai casi di polmonite. «Ad oggi – ha spiegato Gallera – l’analisi dei dati ci permette di concentrare tutti gli sforzi messi in campo da Ats nelle torri di raffreddamento delle aziende. I risultati dei campionamenti effettuati in queste ultime, presso i comuni maggiormente colpiti, sono positivi alla legionella».

 

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