Gli adulti ogni giorno combattono contro il tempo, mai sufficiente, contro i pensieri neri, le notizie scomode, le disgrazie che lasciano scie di dolore, timori e delusioni. Al contrario dei bambini, sembrano incapaci di “vedere” i doni che ricevono.
Pensieri neri…
Mario aveva deciso di telefonare a Silvio, un amico che non vedeva da tempo. Solo che questa telefonata si stava rivelando solo un elenco di tristi notizie e gli spiaceva di aver sollevato in quel padre tante considerazioni così sofferte sulla propria vita. Soprattutto Silvio descriveva le proprie precarie condizioni di salute con uno scoraggiamento nato da mesi di cure inefficaci. C’era di che risentirsi con la vita e le persone.
Mario si chiedeva se si potesse andare oltre. Alla fine aveva provato a chiedere: «Come va con la moglie, i figli, i nipoti?». Il silenzio seguito a quella domanda non lo aveva stupito. Era un momento di riflessione, forse.
Poi il fiume in piena lo aveva travolto e Silvio aveva raccontato i risvolti positivi di vite, pur provate da separazioni, malattie e incidenti vari. Ma aveva dovuto convenire quanto tutte le prove si fossero trasformate in occasioni per riprendersi, per esercitare una tenacia insospettata, scoprire talenti, capacità di scegliere il meglio, perdonare e valorizzare il positivo.
Man mano che Silvio raccontava, a Mario pareva proprio che il tono di voce rispecchiasse un ritrovato ottimismo, fino a proclamare: «Non avevo mai pensato a tutto questo bene!».
… doni
I nipoti erano cresciuti in gamba grazie a una mamma saggia e avevano riallacciato buoni rapporti con il padre separato e i nonni paterni, le gravi malattie erano state superate senza lasciare importanti strascichi, molte persone avevano aiutato ad andare oltre i problemi. Insomma, la Provvidenza, diceva Silvio, aveva certo lavorato bene.
Dopo alcuni giorni, Mario aveva aperto la porta ad un vivace scampanellare. Aspettava Silvio che voleva incontrarlo. L’aspetto non era dei migliori, ma quel sorriso stampato in viso non lo avrebbe dimenticato facilmente: «Mario, sono venuto a ringraziarti. Mi hai aperto gli occhi del cuore: avevo tanti doni e non li vedevo. Mi pare anche di sentire meno i dolori fisici. Mi sveglio ogni mattina elencando tutte le opportunità regalatemi e quelle che io posso trovarmi. Grazie, amico mio».