La fraternità vissuta in città

Inaugurato a Bari il monumento agli Eroi del Bangladesh. Segni di una possibile comunità multietnica.
Bari comunità bengalese

Nei giorni scorsi, nel quadro verde dei giardini del Largo Due Giugno di Bari, si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Monumento agli Eroi del Bangladesh in memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la madre lingua bengalese il 21 febbraio del 1952. Il monumento è stato  concesso dal Comune a seguito della proposta presentata dall’associazione del Bangladesh Assistenza sociale, al momento della costituzione della loro nutrita comunità cittadina.

 

Nell’ambito di tale evento, la comunità barese del Movimento dei Focolari è stata ufficialmente invitata a prendere parte alla cerimonia e premiata per l’ospitalità e la solidarietà mostrata sin dal suo insediamento a Bari nel 1994. Circa sedici anni fa, infatti Rokhman, un amico del Bangladesh, presentò alla famiglia Piscopo del Movimento, una coppia di sposi bengalesi appena arrivata in Italia: Kader Abdul – attuale presidente dell’associazione bengalese – e Mary, sua moglie, entrambi dello Sry Lanka. Poco tempo dopo, nacque una bellissima bambina. Tra le due famiglie si instaurò un rapporto basato sull’aiuto e sull’assistenza concreta, fatta di condivisione di momenti difficili e di gioie reciproche, che ha contribuito all’integrazione della famiglia Abdul.

 

Da allora sono passati tanti anni, durante i quali altre persone hanno intessuto rapporti con i membri della comunità del Bangladesh, che pian piano è cresciuta, entrando nel tessuto sociale della città. Nel giorno di Pasqua di qualche anno fa, la famiglia Piscopo è stata invitata a pranzo dagli Abdul, e inaspettatamente ha ricevuto in regalo un semplice quadro con il volto radioso di Gesù Risorto che guarda verso il cielo. Un dono inaspettato da un famiglia musulmana, ma di grande significato perché invitava continuamente a cercare le cose di lassù.

 

«Abbiamo visto crescere i loro bambini e partecipato alle loro feste di compleanno e con tanti loro amici diventavamo una unica grande famiglia, sperimentando cosi la fraternità universale, figli dell’unico Padre» raccontano le famiglie della comunità dei focolari di Bari. «In questi anni – ci spiegano – grazie al loro impegno e sacrificio, abbiamo assistito al miglioramento della loro situazione economica: sono stati venditori ambulanti e successivamente hanno aperto due negozi, così da poter a loro volta dare lavoro a fratelli, cugini e sorelle.

 

Tre anni fa, Cader è stato eletto presidente dell’associazione per l’assistenza sociale della loro comunità in Bari. Hanno avviato, quindi, anche un dialogo con la città e con le istituzioni, chiedendo al sindaco l’assegnazione di un suolo nel parco Due Giugno per innalzare un monumento in ricordo degli eroi della loro patria che hanno dato la vita per la conservazione della madre lingua bengalese. In questa occasione, Vittoria Piscopo ha ricevuto un premio di riconoscimento, in rappresentanza del Movimento dei Focolari, per aver amato concretamente la loro famiglia e, con loro, tutta la comunità bengalese.

 

L’avvenimento riveste un punto di orgoglio per tutta la nazione del Bangladesh, poiché si inserisce nella “Giornata internazionale della madre lingua” che l’Unesco ha ufficialmente dichiarato il 21 febbraio di ogni anno, nel 1999. Alla cerimonia hanno partecipato il vice presidente del Parlamento del Bangledesh, Sbawkat Ali, accompagnato dall’Ambasciatore accreditato presso il Governo italiano, Masud Bin Momen, e dal presidente della ex Consulta degli immigrati di Bari, Amin Mohammad Ruhul. In questa occasione, il Movimento dei focolari barese è stato invitato a Roma dal Vice Ambasciatore del Bangladesh, per una manifestazione che si terrà in febbraio dell’ambasciata Bengalese.

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