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La folla acclama papa Leone XIV e la sua “pace disarmata e disarmante, umile e perseverante”

di Sara Fornaro

Sara Fornaro

Il Vaticano è stato invaso da migliaia e migliaia di fedeli, accorsi per accogliere il nuovo papa: Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV. Il suo appello per una Chiesa missionaria e solidale, che costruisce ponti, dialoga e unisce.

Papa Leone XIV
La folla ha invaso via della Conciliazione per salutare il nuovo papa, Leone XIV. Foto di Sara Fornaro

Le prime grida di gioia si sono levate nel cielo di Roma dai condomini dei quartieri popolari poco dopo le 18: “Fumata bianca! Fumata bianca!”. Da quel momento, è cominciata la corsa verso piazza San Pietro di migliaia e migliaia di persone desiderose di salutare il nuovo papa.

Metro e autobus sono stati presi d’assalto. In pochi minuti una grande folla si è riversata correndo nel cuore del Vaticano, riempiendola all’inverosimile, come in occasione dei funerali dell’amato papa Francesco. L’espressione “correndo” non è un’esagerazione (vedi il video sottostante): è stato sorprendente, ma soprattutto commovente, vedere giovani, genitori con i figli sulle spalle, finanche anziani correre spediti, saltando fioriere, panchine e forze dell’ordine, per arrivare in tempo in piazza San Pietro.

In poco tempo sono stati ripristinati i blocchi e in migliaia hanno potuto vedere la loggia delle Benedizioni solo dagli smartphone, nonostante la connessione dati a singhiozzo per la schermatura estesa sull’intero Vaticano per motivi di sicurezza durante il conclave.

Un boato ha scosso la folla quando il cardinale Dominique Mamberti ha recitato la tradizionale formula del Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam!“. Il nome del prescelto – Robert Francis Prevost – era sconosciuto ai più, salvo che agli americani e ai peruviani presenti, che hanno gioito sventolando le bandiere, ma la curiosità non ha smorzato l’entusiasmo dei fedeli, che hanno gridato a gran voce, ripetutamente, “Viva il papa”.

Le prime parole del nuovo pontefice, che ha scelto il nome di Leone XIV, sono state di speranza: «La pace sia con tutti voi!». Descritto come schivo, Prevost è apparso commosso, con gli occhi lucidi, e non si è limitato ad un breve saluto, come i suoi predecessori. Il suo discorso (leggi qui la versione integrale), il riferimento continuo alla pace, parola pronunciata dieci volte, hanno riempito di gioia i presenti, spaventati da un mondo in cui la “terza guerra mondiale a pezzi“, come l’aveva definita Francesco, appare sempre più terribile e pericolosa.

«Questa – ha affermato Leone XIV – è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato».

Il cardinale Robert Francis Prevost è stato eletto papa ed ha scelto il nome di Leone XIV. 08 May 2025. Foto ANSA/ETTORE FERRARI

Il sorriso timido e le parole di speranza di Leone XIV hanno riempito i cuori delle migliaia di persone presenti in piazza San Pietro, via della Conciliazione e in tutte le strade laterali, letteralmente invase dalla folla. I richiami al dialogo, all’unità, a una Chiesa missionaria che costruisce ponti hanno mostrato subito le sue priorità e la continuità con papa Francesco, dal quale era stato elevato cardinale appena due anni fa. Veloci ricerche sugli smartphone hanno aiutato a capire la strada che percorrerà, a partire dal nome scelto. Prima di lui, Leone XIII, il papa dell’enciclica Rerum Novarum, era chiamato il “papa dei lavoratori” e “papa sociale”. Un pontefice di mediazione, promotore della moderna dottrina sociale della Chiesa.

69 anni, americano nato a Chicago, ma di origini europee, Prevost è il primo pontefice statunitense della storia, ma ha la doppia nazionalità, avendo vissuto venti anni in America Latina, nella «mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo».

(Papa Leone XIV impartisce la benedizione solenne)

Alla Chiesa di Roma ha riservato «un saluto speciale! Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte, tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore. A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo, vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono».

Papa Leone XIV ha poi ricordato che «Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre».

La folla si è attardata a lungo in piazza, mentre una rappresentanza delle forze armate italiane sfilava per l’intero quartiere preceduta dalla banda dei carabinieri per rendere omaggio al nuovo papa: come in un giorno di festa, ci si scambiava sorrisi, parole di speranza, saluti tra sconosciuti, con la consapevolezza di aver vissuto insieme un momento storico e una grande emozione: un giorno importante per la Chiesa e per il mondo intero, foriero di pace, speranza e di una nuova possibile primavera della fede.

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