La dimensione indelebile del Gen Rosso

Il nuovo cd Indelible per trasmettere un messaggio di fraternità a suon di rock
Gen Rosso

Passare 45 anni sui palcoscenici di mezzo mondo, pur nelle prevedibili difficoltà, è comunque un merito. Bisogna infatti saper stare in equilibrio fra due diverse esigenze: la prima è quella del continuo rinnovamento, per rimanere al passo con i tempi proponendo un linguaggio adatto ai sempre nuovi contesti; la seconda è quella che vuole preservare un’identità che rende un qualsiasi gruppo, anche musicale, riconoscibile negli anni. Fedele a un genere ma capace di spaziare.

Questo vale ancora di più quando il gruppo musicale non tira a campare, ma “campa per tirare”. Cioè vive non tanto per volontà propria quanto per compiere una precisa missione. Il Gen Rosso non è nato solo per la voglia di suonare di qualcuno dei suoi membri, che fra l’altro son tutti cambiati dal 1966. Il Gen Rosso è nato per rispondere a l’esigenza di alcuni giovani di portare il messaggio evangelico, e nella fattispecie quello della fraternità universale, a quante più persone possibili. In quel tempo di contestazione e rinnovamento, il Gen Rosso rappresentò, anche oltre il Movimento dei Focolari, il timbro capace di “tirare” dietro a sé, e quindi dietro al Vangelo, tanti giovani e adulti di qualsiasi estrazione, proponendo loro uno stile di vita che era sì cristiano, ma era anche moderno, accattivante, gioioso e… tremendamente serio.

Giorno dopo giorno, concerto dopo concerto, le trame di questo dialogo tra il Gen Rosso e i suoi fans sono diventate fitte, dense: sono questi rapporti, le storie raccolte nei teatri e nelle piazze di mezzo mondo, a fare del gruppo gli amici di sempre, pur nella varietà dei volti, delle provenienze, dei cambiamenti. E’ questa la "dimensione indelebile" che rende la cifra della qualità per un complesso che tende a far spettacolo anche oltre il palcoscenico. Allo stesso tempo, è questa stessa cifra ad aver regalato al Gen Rosso sempre nuovi stimoli creativi per comporre, per comunicare davanti alla gente, per diventare grande senza invecchiare.


Indelible rappresenta proprio tutto questo patrimonio, un cammino intrapreso senza quasi volerlo, dando il titolo all’ultimo cd e allo spettacolo che lo accompagna. Il disco, che si muove sulle armonie di nuovi schemi musicali, è «un omaggio a gente di varie latitudini che ci ha fatto respirare voglia di vivere, sperare…continuare a credere che in ogni cuore c'è un fuoco acceso».

                                                                                                                                                                                            Indelible  €15                                                                                                                                                                                      
I brani del cd sono dodici, e rappresentano un vero viaggio interiore per riscoprire persone e luoghi lontani e allo stesso tempo familiari, perché per il Gen Rosso non esiste l’anonimato del pubblico. Certo, c’è anche quello, è inevitabile, ma sono più i volti che hanno un nome e una storia.


Si parte dalla spagnola Tierra, che racconta la scoperta di un tessuto sociale crudo ma anche per questo ricco di possibilità per amare, per
trovare la verità. C’è Dentro di noi c’è una forza, inno alla potenza dell’amore. C’è poi la rivisitazione in spagnolo della storica Cronaca Bianca  e la bellissima Dimensione Indelebile, che dà il titolo a tutto il lavoro, e rappresenta il coraggio di credere sempre, anche in una «cantina buia» tra «spine rose e fango» che «Dio ci ama da morire».

In certi pezzi è una lingua che caratterizza tutto il brano, in altri sono le diverse sonorità, dalle più classiche al più rock; tentativi in certi momenti non ancora pienamente riusciti, ma che rappresentano il coraggio di una svolta che sta avvenendo in tutto il gruppo. C’è comunque luce in fondo al tunnel.

Victor Hugo diceva che «la musica esprime ciò che è impossibile da dire e su cui è impossibile tacere». Al di là dei gusti musicali di ciascuno, ai quali va sempre il doveroso rispetto, la storia del Gen Rosso, è certamente qualcosa difficile da raccontare a parole, ma che allo stesso tempo non puoi tenerti dentro. La puoi ascoltare, la puoi guardare o, come invita questo disco, la puoi vivere. E’ proprio quella dimensione indelebile che, grattando oltre le dure scorze, è in fondo a tutti noi.

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