La birra e il campione

Il ceco Roman Kreuziger (Saxo-Tinkoff), vince la 48° edizione dell’Amstel Gold Race, classica olandese di primavera, antipasto di Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Un colpo da campione in una corsa frizzante dal passato a dir poco curioso
Il ciclista ceco Roman Kreuziger vince la 48° edizione dell’Amstel Gold Race.

Strade strette a margine dei campi, banchina fangosa, un continuo sali e scendi tra le colline del Limburgo dove si trovano le uniche salite in terra d’Olanda: ecco in sintesi l’Amstel Gold Race, giovane corsa tra le secolari classiche del nord. Partenza da Maastricht, arrivo nella periferia di Valkenburg per 252km di gara. L’Amstel non ha nulla da invidiare a Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, men che meno il tasso alcolico, visto che lo sponsor principale della manifestazione è una nota marca di birra olandese.

Ha vinto il ceco Roman Kreuziger, lui che a sette chilometri dal traguardo ci ha visto benissimo indovinando lo scatto vincente. Gli avversari sul posto, Kreuziger di corsa, da solo verso il traguardo a prendersi la rivincita, alla maniera dei grandi, contro il gruppo in forte rimonta. Non vinceva dallo scorso maggio Roman. 19° tappa del Giro d’Italia: arrivo in salita all’Alpe di Pampeago. Anche lì fu uno scatto a salutare tutti, ma quella vittoria fu solo un modo per rattoppare un Giro andato alla deriva, vissuto ai margini delle posizioni d’alta classifica. Nel ciclismo però la ruota gira, come la classe che prima o poi riaffiora sempre, come l’intelligenza delle gambe, come la forza del coraggio anche perché diciamola tutta: un corridore che vince a diciotto anni il campionato del mondo juniores su strada e poi tra i “grandi” il Giro di Svizzera e diverse maglie riservate ai giovani, vuol dire che da qualche parte nasconde dei numeri. Per vincere bisogna rischiare di perdere, recita un ciclistico proverbio. Roman prima ha perso, poi ha vinto, saldando i conti con la sfortuna, riscuotendo con gli interessi di una prestazione che si insegna solo nell’alta scuola della bicicletta.

Ieri a Valkenburg, Kreuziger lo avrebbe applaudito anche Herman Krott, padre fondatore dell’Amstel Gold Race, scomparso il 20 ottobre del 2010. Krott negli anni ‘60 era a capo di una ditta di ricambi per auto e gestiva assieme al suo socio, Ton Vissers, la InterSport, società organizzatrice di diversi eventi sportivi in quell’Olanda che ancora non aveva una grande corsa in grado di affiancare le grandi classiche del Belgio. Krott sfruttò le sue conoscenze e si mise in contatto con la fabbrica di birra di Amstelveen, per la quale aveva lavorato come rappresentante. Nacque l’Amstel Gold Race. La prima edizione si disputò il 30 aprile 1966, nel giorno del Koninginnedag, la festa della regina, ma la corsa rischiò di non partire. Krott si accorse pochi giorni prima del via di non aver ottenuto il permesso per attraversare  il ponte di Moerdijk, unica via di collegamento con Rotterdam. Di lì a qualche giorno si misero di mezzo anche i Provos, dei militanti hippy che avevano dichiarato lo stato di anarchia manifestando contro l’autorità regnante. Krott ridisegnò la gara da cima a fondo interpellando anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti olandese, ottenendo così il via libera, ma ad una condizione: l’Amstel Gold Race non si sarebbe mai più disputato nel giorno della festa della regina. I corridori partirono e a vincere la prima edizione fu il francese Jean Stablinski. Allora come oggi sul palco si festeggia con un buon bicchiere di “bionda”. Ieri ha brindato Roman Kreuziger.

Salute!

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