Italia unita e federalista

Il presidente Napolitano inaugura la nuova sede della Regione Lombardia e parla della necessità di un Paese in cui convivano unità e autonomie locali
presidente Napolitano a Milano
Palazzo Lombardia, o meglio il Pirellone bis, è la nuova sede degli uffici della Regione lombarda. L’edificio è stato inaugurato a conclusione di una due giorni di manifestazioni, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Milano per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia.

Napolitano accompagnato dalla moglie, la signora Clio, dal governatore Formigoni e dal cardinale Tettamanzi, è stato applaudito da una piccola folla che lo attendeva. Le piace il nuovo palazzo della Regione? A questa domanda il Capo dello Stato ha risposto: «Ho appena abituato l’occhio». Sì, perché il Pirellone è un grattacielo.

Nel discorso d’inaugurazione il presidente ha definito Palazzo Lombardia «un monumento all’Italia delle autonomie che fu voluta dai nostri padri costituenti», sottolineando poi come «molto significativa» è stata la coincidenza dell’inaugurazione della nuova sede regionale con le giornate dedicate alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

«Non fu un caso che fra i principi fondamentali della Costituzione vennero sanciti assieme, nell’articolo 5 si parla di unità e della valorizzazione delle autonomie». E poi ancora in tema di federalismo il Presidente ha detto: «Mi auguro che lo sforzo in atto, che è già a buon punto, possa proseguire e arrivare alla conclusione con la massima condivisione. È la condizione perché il nuovo edificio possa poggiare su basi solide dando all’Italia una prospettiva in cui ci siano insieme unità e autonomia, come prevede la Costituzione, una prospettiva che possa essere coltivata dalle nuove generazioni». «In questo modo avremo resi vivi i principi costituzionali» ha sostenuto Napolitano, che ha aggiunto: «Non possiamo permetterci il lusso di lasciare il lavoro incompiuto» e «dobbiamo portare» a termine l’attuazione del titolo V riformato, trovando «l’equilibrio tra le grandi istituzioni nazionali, come quella parlamentare che va a sua volta riformata nella nuova prospettiva, e il ruolo delle regioni, delle province» e delle autonomie locali.

Per Napolitano «per istituire le Regioni ci sono voluti 22 anni dopo l’approvazione della Costituzione del ’48. La strada è iniziata nel 1970 ed è stato un percorso che ha avuto anche difficoltà e crescenti contraddizioni per portare poi al cambiamento del Titolo V della Costituzione con una svolta in senso federalista del sistema delle autonomie. Adesso quindi non possiamo concederci il lusso di esitare o lasciare il lavoro incompiuto».

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