Italia. Roma – Famiglie e carcere.

Ludoteche nei luoghi di pena per i figli dei detenuti. Un modello di collaborazione tra personale penitenziario, enti locali e cooperative sociali

 Pur in carenza di risorse e personale, con storici problemi di sovraffollamento, si aprono spazi adatti ad attenuare l’impatto negativo per i bambini che si recano in carcere per trovare i genitori. A Roma nella casa di reclusione di Rebibbia, da novembre entrerà in funzione la ludoteca "Giocamando", affidata ad una cooperativa sociale, per permettere ai bambini che vanno a visitare i papà in carcere di trovare un ambiente accogliente. Una disponibilità che, per il momento, sarà offerta per tre giorni alla settimana per nove nuclei familiari. 

Ma i detenuti presenti negli istituti penitenziari della regione Lazio sono, ad ottobre 2009, 5.837, di cui 3.652 italiani e 2.185 stranieri e purtroppo «il 30 per cento dei figli dei detenuti compie reati in adolescenza», come fa sapere Lillo De Mauro che segue i vari progetti, finanziati da comune di Roma e regione Lazio, che coinvolgeranno l’istituto di pena di Viterbo “Mammagialla”, mentre altre ludoteche sono già avviate nel carcere di Regina Coeli e nella sezione femminile di Rebibbia. Interventi quanto mai necessari per i minori, ma anche perché, come notano gli operatori, favoriscono il reinserimento sociale delle persone alla fine del periodo di detenzione.

Approfondimenti su www.ristretti.it

(CC_Città_nuova_italia_2009/10/30)

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