Io, Chiara

Un’avventura mozzafiato. Chiara Lubich si racconta, il nuovo libro dell'editrice Città nuova. Intervista alle curatrici del volume, Nadia Xodo e Anna Lisa Innocenti Carosi
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«Per conoscere la mia storia bisogna tornare un po’ indietro nel tempo ed esattamente nel 1939. Avevo allora 19 anni e, invitata dalle studenti cattoliche della mia città, Trento, mi sono recata a fare un corso a Loreto». Inizia con questo episodio la narrazione – fatta in prima persona da una giovane Chiara Lubich –, di Un’avventura mozzafiato, il nuovo libro dell’editrice Città Nuova dedicato ai ragazzi.

 

Oltre a quella prima esperienza nella casetta del santuario di Loreto – “prima pietra” di quell’avventura che porterà alla nascita e allo sviluppo del Movimento dei focolari –, il libro racconta tutta una serie di episodi significativi della vita di Chiara, tra cui la scelta di vivere il messaggio evangelico con le prime compagne nella Trento bombardata e la moltiplicazione che quell’esperienza ha avuto presso varie latitudini, popoli e culture del mondo.

 

Ma Un’avventura mozzafiato non è solo un libro. È una bella realtà, frutto del lavoro di un’equipe che ha portato a compimento un progetto ideato e voluto dalla stessa Chiara Lubich. Ce lo raccontano, in quest’intervista, due delle curatrici del volume: Nadia Xodo, co-responsabile della sezione dei ragazzi del Movimento dei focolari, e Anna Lisa Innocenti Carosi, giornalista pubblicista e collaboratrice della rivista Città nuova.

 

Nadia, come nasce questo libro?

«Chiara Lubich ha sempre avuto un rapporto profondo ed un dialogo “a tu per tu” con i ragazzi. Ascoltandola, a volte, ci sembrava “di vedere un film” tale era la plasticità delle immagini e la ricchezza di dettagli con i quali raccontava a loro la sua storia. La sua vita, poi, si presenta come una vera avventura, quindi adatta ad un’età che ama i racconti ricchi di eventi dagli sviluppi imprevedibili e in un certo senso … “fantastici”.

 

«Così è nato il libro corredato da ricche illustrazioni. Tra l’altro, queste ultime, poiché il primo progetto è di qualche anno fa, sono state riviste da Chiara stessa che ha indicato a Joelle Mosselmans, fumettista e autrice dei disegni, alcuni dettagli da correggere, perché tutto corrispondesse di più alla realtà. La stesura e l’impaginazione definitivi sono stati poi rivisti con alcuni tra i primi compagni di Chiara»

 

Anna Lisa, il libro è costruito come un dialogo tra Chiara Lubich e i ragazzi…

«Sì, è Chiara stessa che si racconta, a mo’ di diario. Per i testi, infatti, abbiamo attinto da varie conversazioni, alcune indirizzate proprio ai ragazzi. Ci è sembrato che il racconto in prima persona permettesse di continuare il dialogo diretto tra Chiara e loro. Per la scelta degli episodi, abbiamo privilegiato, sia nel testo che nell’appendice, quelli più vicini ai ragazzi, quando Chiara aveva la loro età» 

 

Qual è il messaggio che lancia ai ragazzi per questa storia “mozzafiato”?

«Che vale la pena vivere per qualcosa di grande: Dio e il Vangelo. Chiara, come tutti i ragazzi, aveva molti sogni, ma – come lei ha sempre detto –, ha lasciato “sognare un altro, Dio“ che aveva per lei un progetto più grande. Realizzare il progetto che Dio ha su ciascuno è quanto ognuno di noi è chiamato a realizzare. E così anche la nostra vita può diventare “un’avventura mozzafiato”!».

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