Invito a teatro

Il racconto del naufragio fantasma dei migranti del 1996; il Candide di Voltaire riscritto dall’inglese Mark Ravenhill; la condivisione di un percorso di creazione del Teatro delle Ariette;  i legami di coppia nei “Demoni” di Lars Norén; lo Shakespeare condensato in novanta minuti da Alessandro Benvenuti, e quello di “Misura per misura” di nove giovani attori guidati da Valentino Villa
teatro

Il Candide di Mark Ravenhill

Un grande affresco senza tempo ricco d’ironia e suspense che smonta le certezze di ieri e di oggi, attraverso un meccanismo teatrale che è un congegno a spasso fra le epoche. Mark Ravenhillsi è ispiratoall’opera che Voltaire compose nel 1759 come risposta indignata a coloro che si erano convinti che il terremoto, che aveva raso al suolo Lisbona quattro anni prima, fosse parte di un piano divino per il bene dell’umanità. Mentre oggi il “terremoto” è rappresentato da una crisi ideologica, culturale e politica, di identità, di rappresentanza e di rappresentazione. Candide è un ottimista, un sognatore convinto che tutto andrà per il meglio, poi all’improvviso il mondo, che ha creduto il migliore possibile, comincia a crollargli intorno. Ravenhill ne fa uno strumento di indagine del presente. Un canovaccio linguistico e narrativo con cui interrogare l’idea di Occidente, mettendone in ridicolo il pensiero e aggredendone le certezze con tragica ironia.“Candide”, ispirato a Voltaire, di Mark Ravenhill, traduzione Pieraldo Girotto, regia Fabrizio Arcuri, con Filippo Nigro, Lucia Mascino, Francesca Mazza, Matteo Angius, Francesco Villano, Federica Zacchia, Domenico Florio, Lorenzo Frediani, Giuseppe Scoditti, Francesca Zerilli, musiche H.e.r. Produzione Teatro di Roma. A Roma,Teatro Argentina, fino al 13/3.

 

La nave fantasma dei migranti, a Milano

Il 25 dicembre del 1996, al largo delle coste siciliane, affondò un piccolo battello carico di migranti. 283le vittime. Nonostante le precise testimonianze dei superstiti, autorità italiane e mass media, eccetto rare eccezioni, non se ne occuparono: la tragedia del Natale 1996 divenne il naufragio fantasma che solo cinque anni dopo venne alla luce grazie a un reportage reso possibile dalla testimonianza del pescatore di Portopalo Salvatore Lupo. Lo spettacolo di Bebo Storti e Renato Sarti è una sintesi drammatica della vasta tematica, diventata sempre più urgente, connessa al tema dell’immigrazione, basato su una rigorosa cronaca degli eventi – tradotta sulla scena attraverso i racconti dei protagonisti, con l’ausilio di materiale video e le proiezioni di disegni– che far ricorso a tutti gli elementi tipici del teatro comico e del cabaret, quali l’improvvisazione e il rapporto continuo e diretto con il pubblico nella rievocazione di quella dolorosa vicenda. “La nave fantasma”,di Giovanni Maria Bellu, Renato Sarti e Bebo Storti, disegni Emanuele Luzzati, musiche Carlo Boccadoro, regia Renato Sarti. Produzione Teatro della Cooperativa. A Milano, Teatro Filodrammatici dal 1 a 6/3.

 

In 90 minuti tutto Shakespeare

“Fare Shakespeare tutto in una volta, per me che del Bardo non ho mai fatto niente né come regista né come attore, è uno di quei paradossi che ogni tanto amo vivere – scrive Alessandro Benvenuti -.Lo spettacolo è uno squisito, geniale manicaretto teatrale ispirato dal genio d’oltre Manica. Quasi cento ore sarebbero, infatti, necessarie per rappresentare più o meno seriamente l’intero corpus di opere shakespeariane. Gli autori del testo, hanno preso il tutto e lo hanno messo a bollire in un pentolone cuocendolo a fuoco lento fino a estrarne un brodo drammaturgico super concentrato che da più di venti anni delizia i palati di un pubblico sempre più vasto ed entusiasta”.Tutto Shakespeare in 90 minuti”, di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, con Alessandro Benvenuti, Nino Formicola e Francesco Gabbrielli, regia di Alessandro Benvenuti. A Roma, Teatro Vittoria, dal3 al 13/3.

 

Tutto quello che so del grano, a Bologna

Il Teatro delle Ariette, di Paola Berselli e Stefano Pasquini,su invito di Emilia Romagna Teatro Fondazione, dal 2 al 24 marzo invaderà il Teatro delle Moline di Bologna con il progetto “Tutto quello che so del grano: visioni di teatro, pensieri di vita”. Oltre venti giorni di residenza in cui la Compagnia presenterà laboratori, incontri con “compagni di viaggio”, proiezioni video che porteranno alla creazione del primo studio della nuova produzione, il primo passo verso un nuovo spettacolo, un laboratorio di ricerca, un luogo d’incontro e confronto aperto a tuttiper il desiderio di condividere un percorso di creazione. Alimentandosi del teatro e delle immagini che raccontano la vita delle Ariette, il progetto si compone delle storie di persone che il teatro e la vita hanno fatto incontrare, ma è anche un momento conviviale fatto di un bicchiere di vino e una focaccia.

 

I demoni di Lars Norén,tra due coppie

La commedia esplora i legami intimi e segreti che s’instaurano in una coppia, ma anche la condizione della borghesia nella società contemporanea. Al di là dello sguardo pessimista che il drammaturgo svedese Lars Norén riserva ai rapporti uomo e donna, lo spettacoloracconta gli sforzi di una coppia di attingere all’amore assoluto. Questa passione lacerante entra in conflitto con lo stile di vita dei giovani coniugi della porta accanto. Tra le due coppie s’instaura un rapporto d’imitazione e di dipendenza. Un rapporto lacerante e crudele, ma che in fin dei conti soddisfa entrambe le coppie, pur precipitandole in un inferno irreversibile.Dalla collaborazione internazionale tra lo Stabile di Genova e la Comédie de Caen, una commedia moderna che coniuga drammaturgia classica e realtà contemporaneariflettendo sul senso della vita, e della morte. “Demoni” di Lars Norén, versione italiana Annuska Palme Sanavio, regia Marcial Di Fonzo Bo, con Fédérique Loliée, Michele De Paola, Melania Genna, scene Yves Bernard, costumi Anne Schotte, musiche Etienne Bonhomme, luci Yves Bernard. A Genova, Teatro alla Corte, dall’1 al 20/3.

 

 

Misura per misura, Shakespeare per nove giovani

Nove gli ex allievi diplomati dalla scuolaTeatro Azione, scelti per questo progetto attraverso il quale costruire un ponte tra il percorso di studi e l’ambito professionale, permettendo il confronto con una firma autoriale e un ampio apparato produttivo. La città di Vienna, che fa da sfondo alle vicende narrate da Shakespeare, lascia spazio ad una scenografia che è diversi luoghi e spazio mentale in cui le dinamiche di relazione interpersonale sono inquinate da frigide rappresentazioni del potere attraverso sovrapposizioni temporali dal gusto cinematografico. I nove attori, guidati dalla regia diValentino Villa, affrontano la concretezza della parola shakespeariana e insieme la sua dimensione simbolica ed evocativa. “Misura per Misura” di William Shakespeare, regia Valentino Villa, con Tommaso Arati di Maida, Daniele Bianchini, Alessandro Castiglia, Dario Guidi, Gabriele Pestilli, Adele Pani, IndriQyteza, Francesco Rizzo, Serena Sansoni, scene Francesco Mari, costumi Maria Sabato. A Roma, Teatro Brancaccino, fino al 13/3.

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