Qualche tempo fa mi sono avventurata in un Safari. Ricordo bene lo stupore dell’incontro con gli animali della Savana. Soprattutto la prima volta che li ho visti, prima ancora di arrivare al lodge, un rifugio in mezzo al giallo, abbiamo incontrato l’elefante, le zebre, le antilopi.
Il mattino dopo abbiamo visto i leoni e le leonesse, ma l’incontro degli incontri per me è stato con la giraffa. Continuavo a osservarla e a osservarle, erano eleganti, vestite di un abito simpatico, col collo lungo arrivavano alle foglioline degli alberi più alte, guardavano tutto da un’altra prospettiva, si muovevano come una danza, quando correvano erano maestose, ti guardavano con quegli occhi che sembrava parlassero.
Ad un certo punto la guida disse: “sapete chi ha il cuore più grande della savana? Proprio la giraffa! Ha il cuore di circa 11 kg e una lunghezza di 60 cm per portare il sangue fino al cervello dato il suo collo molto lungo”.
Questo cuore “pesante” e “grande” mi ha emozionata. Il cuore della giraffa è rimasto nel mio cuore come metafora, come un pezzo di me quando le situazioni sono complesse.
In questi giorni di pre-vacanza una persona ha condiviso il suo prossimo viaggio nella Savana insieme ai figli dopo una separazione. La figlia è molto arrabbiata e minacciava di non volerci più andare.
Ho immaginato la rabbia di questa bambina per la separazione dei genitori, quella rabbia che nasconde una tristezza che non ti fa gioire neanche delle cose buone che possono accadere. Allora ho raccontato della giraffa, perché la giraffa ha un cuore grande e anche pesante, quando succedono avvenimenti dolorosi possiamo essere anche noi un po’ giraffa per noi e per gli altri. Mi hanno mandato una foto dalla jeep con le giraffe di sfondo, la vacanza prosegue con tre cuori grandi in mezzo al giallo.
Poi arriva lei, poco più di trent’anni, angosciata dal non aver costruito una famiglia e neanche aver avuto mai una relazione importante, lei può essere un pò giraffa per se stessa per accogliere la paura che la fa scappare dalle relazioni intime.
Poi arriva lui, che pensa che gli succedono tante cose interessanti e che non hanno senso se non le può condividere con una fidanzata. Come si fa crescere il cuore?
Si può mandare la foto di un tramonto ad un’amica, si può fare una chiamata a quell’altro amico fedele. Che ricchezza è l’amicizia? A volte troppo sottovalutata
Poi arriva lei, è arrabbiata con se stessa perché non riesce a autoregolare le sue emozioni, perché a volte proprio con le persone più vicine ha reazioni esplosive e non se le perdona dicendosi tante cattiverie.
Lì, la giraffa dice di accettare le fragilità,perché la regolazione emotiva si apprende attraverso un contenitore emotivo amorevole e gentile. La disregolazione emotiva è frutto di traumi infantili e migliora attraverso l’elaborazione e una relazione sufficientemente “buona”.
Poi, c’è lei, che da un po’ dice di voler fare una vacanza da sola e finalmente prenota un viaggio, proprio quello che non ha iscritti, è un segno? Forse un auto-sabotaggio? Il cuore deve ancora irrorare un po’ di sangue per fare questo passo in autonomia, per scoprirsi da “sola” in un’avventura un po’ fuori dalla zona di comfort.
Poi arriva lui, vuole starsene un po’ da solo nei suoi abissi, sa che passerà! Si isola per ritrovarsi, è il modo che ha imparato per attraversare il suo vuoto. Lo rispetto e allo stesso tempo dico: “sono qui accanto a te, come una giraffa”.
Poi, un’altra lei che porta una gioia! Finalmente dopo anni che lo dice, lo fa! Stavolta sembra che parta davvero per un viaggio trekking, alla faccia dell’ansia sociale, alla faccia delle mille ansie che bussano alla porta. Aspetto la foto di questa meta.
Fermarsi per riposare e per fare vacanza a volte ci mette a contatto con parti fragili e vuoti d’amore che facciamo finta di non ascoltare nel caos delle corse della quotidianità. Possiamo starci, il nostro cuore che sembra un pò pesante scoprirà di essere grande come quello della giraffa e accanto a noi possiamo scoprire altre giraffe che sanno stare accanto in silenzio solo per stare.
Poi, ci sono io, alle prese con me stessa, perché anche le psicologhe hanno un cuore. Il mio cuore da giraffa mi sta portando a fermarmi per recuperare le energie per l’inverno, per irrorare la mente di nuovo ossigeno, perché le cose belle che ci andiamo a prendere ci nutrono come le foglie degli alberi.
Prenditi cura del tuo cuore, giraffa!