in scena

Dagli adolescenti di Hikikomori del Giappone moderno allo studio di Amleto e molto altro nell'offerta del teatro italiano  

L’irresistibile cena dei cretini

Un gruppo di ricchi borghesi parigini ogni settimana organizza, per divertimento, una cena in cui ognuno di loro invita un “cretino”: il migliore vincerà la serata. Il protagonista Pierre, editore, è bloccato a casa dal colpo della strega e decide di anticipare la conoscenza di Francois Pignon, invitandolo da lui con la scusa di parlare del suo hobby, cioè costruire monumenti famosi con i fiammiferi, con l’eventualità di pubblicarne un libro. Da qui si scateneranno una serie di situazioni esilaranti ad opera del “cretino” di turno, con scambi di persone e telefonate che contribuiranno all’intreccio della trama, fino ad invitare a casa un suo collega agente delle tasse, specializzato in evasioni fiscali. Un classico della commedia francese in cui Francis Veber analizza la nostra società con lucida ironia, sovverte i luoghi comuni e mostra il lato “cattivo” di ognuno di noi, regalandoci un divertimento (questo sì) “intelligente”.“La cena di cretini” di Francis Veber, con Nicola Pistoia e Paolo Triestino, e Ciro Scalera, Loredana Piedimonte, Silvia Degrandi, Giorgio Gobbi. A Roma, Teatro Ghione, dal 16/12 all’ 8/1/2017.

 

Made in China

Ecco il cortocircuito che prende vita e nella mente trasforma per qualche secondo un ombrellino cinese in un girasole in pieno stile Van Gogh. Due universi molto distanti, eppure a Shenzhen esistono fabbriche a cielo aperto interamente dedicate alla riproduzione di opere d’arte destinate al merchandising dei Musei. Tra le opere più gettonate La Gioconda di Leonardo da Vinci e Dodici Girasoli in un Vaso di Vincent Van Gogh. Van Gogh, l’artista/operaio (846 tele,1000 disegni, 821 lettere), e l’operaio/artista impiegato a Shenzhen. Da una parte il genio, la follia, il caso. Dall’altra la ricerca di un metodo infallibile per riprodurre miracoli su richiesta. Entrambi specializzati in girasoli ma scommettendo su destini diversi. “Made in China. Postcards from Van Gogh”, uno spettacolo de Leviedelfool, drammaturgia e regia Simone Perinelli, con Claudia Marsicano, Simone Perinelli, musiche Massimiliano Setti, luci Marco Bagnai. Al Teatro Era di Pontedera, dal 18 al 21/12.

 

Le belle notti

Una commedia tenera e divertente ma anche malinconica e crudele che scandaglia – senza giudicare – un’età della vita, quella prossima ai vent’anni, sbirciandola attraverso due epoche diverse e per certi versi lontanissime: quella della ribellione e dell’anticonformismo della fine degli anni ’60 e quella dell’omologazione – quindi apparentemente immobile e pacificata – dei giorni nostri. La regia di Claudio Boccaccini, che lavora con un nutrito cast di giovani attori, esalta la coralità dell’azione insita nel testo, prediligendo toni scanzonati e benevoli per rappresentare al meglio il complesso di passioni, incertezze, slanci, timori, illusioni, ardori, scoperte, delusioni che denotano una difficile ma impagabile stagione della vita, sottolineando al contempo i cambiamenti nello scenario sociale e culturale susseguitisi in questi ultimi decenni. “Le belle notti”, diGianniClementi, regiaClaudioBoccaccini. A Roma, Teatro della Cometa,dal14/12 all’8/1/2017

 

Cenerentola al Piccolo di Milano

Un grande balletto classico dalla forte connotazione romantica, una delle favole più conosciute e amateche mantiene intatta la magia e l’incanto del racconto di Perrault: è la Cenerentola di Frédéric Olivieri sulle musiche di Sergej Prokof’ev, coreografia creata dal direttore della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala per i suoi giovani allievi.La versione creata da Olivieri valorizza il talento dei suoi giovani danzatori dando corpo ed emozioni a personaggi da fiaba che diventano persone vive, piene di sentimenti e ribellioni, e a una fanciulla romantica, sognatrice e innamorata proprio come le ragazze di oggi. A Milano, teatro Strehler, dal 13 al 22/12.

 

Studio su Amleto

Un artista contemporaneo tiene al pubblico una conferenza sull’Amleto di Shakespeare. Coerentemente alla questione che espone (l’identità e la trasmigrazione dell’identità nel lavoro dell’attore) da irredimibile camaleonte il relatore usurpa fin dal principio l’identità di un altro artista contemporaneo, Roger Bernat. Nel tentativo di illustrare la sua teoria, il nostro viene coinvolto in una serie di sprofondamenti sempre maggiori nella storia di Amleto, e al contempo nell’identità del suo avatar, tanto da esserne modificato profondamente nelle attitudini, nei gesti, nella voce e nell’essenza. Primo studio per un progetto più ampio dedicato ad Amleto, è una riflessione sulla presenza e sull’essenza dell’attore, sulla sua ombra e la sua luce, sull’attività e la passività, ma al contempo è un divertissement sull’arte, e in definitiva un paradossale omaggio agli artisti di tutti i tempi.To be or not to be be Roger Bernat”, una conferenza spettacolo di Fanny & Alexander”, regia Luigi De Angelis, drammaturgia Chiara Lagani, con Marco Cavalcoli. A Roma, Teatro India, dal 13 al 18/12.

 

Gli adolescenti di Hikikomori

Il testo è il primo capitolo di una Trilogia sul Giappone contemporaneo, completato da Doll is mine ed Evaporati: un progetto ideato da Katia Ippaso dal quale si sviluppa un’idea più ampia di una trilogia sulla famiglia che, nonostante trovi le sue definizioni nello specchio del mondo orientale considerato, conserva e riporta le tracce del dramma e del disagio anche nel nostro sentire comune. Hikikomori è il nome che si dà a un fenomeno diffuso nel Giappone contemporaneo: la volontaria reclusione degli adolescenti (quasi due milioni) che smettono di andare a scuola e si ritirano nelle loro stanze. Rivisitazione contemporanea della Metamorfosi di Franz Kafka, è un dramma a porte chiuse che racconta la pressione di una società, la nostra, in cui i figli esprimono in una forma drammatica, estrema, il loro disagio. “Hikikomori”, di Katia Ippaso e Marco Andreoli, regia Arturo Armone Caruso. A Roma, Teatro dell’Orologio, dal 13 al 18/12.  

 

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