In cammino per l’ambiente

In occasione della VII Giornata per la salvaguardia del creato Greenaccord promuove una camminata di giornalisti attraverso le Dolomiti: zaino in spalla per sensibilizzare media e società sulle questioni ambientali

Di giornate per promuovere la salvaguardia dell’ambiente, diciamocelo, ce ne sono a bizzeffe; difficile però capirne appieno l’importanza senza fare esperienza in prima persona di quei tesori della natura minacciati da uno sviluppo non sostenibile. Per questo, Greenacord onlus, una rete di oltre 150 giornalisti della stampa cattolica, ha deciso di celebrare la settima Giornata per la salvaguardia del creato – che cade il prossimo 1° settembre – con lo zaino in spalla: il giorno precedente partiranno per una camminata attraverso le Dolomiti, riconosciute Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Dalle Pale di San Martino ai boschi del Cansiglio, sei tappe per attirare l’attenzione dei media sui temi ambientali, anche grazie a riflessioni ispirate a passi biblici.
 
Alla promozione della “Camminata dei giornalisti per l’ambiente” collaborano le diocesi di Belluno-Feltre, Trento, Bolzano-Bressanone e Como, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento e del Pefc Italia (uno schema di certificazione per la gestione forestale sostenibile). Anche le comunità locali verranno coinvolte, in particolar modo i giovani: alcuni ragazzi trentini e veneti si uniranno infatti alla camminata, condividendo con i giornalisti e con quanti altri vorranno partecipare le loro riflessioni in merito.
 
Il tema scelto quest’anno per la giornata, “Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della Terra”, vuole porre l’accento – come ricorda il messaggio steso dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e da quella per l’ecumenismo e il dialogo – su una «riconciliazione che parte da un cuore che riconosce innanzitutto le proprie ferite e vuole sanarle», in particolar modo quelle inferte all’ambiente, per «educare all’alleanza tra l’uomo e la terra». Ferite che hanno un nome: il messaggio cita le azioni della criminalità mafiosa, il caso Eternit, ed altri esempi concreti che dimostrano come ai cristiani venga chiesto di «annunciare queste verità con crescente consapevolezza, perché da esse potrà sgorgare un concreto e fedele impegno di guarigione dell’ambiente calpestato».
 
Si capisce quindi come gli operatori dell’informazione siano chiamati in causa in maniera particolare: «Il fatto che alla nostra proposta abbiano aderito con entusiasmo autorevoli testate, soprattutto del mondo cattolico – ha osservato Alfonso Canteruccio, presidente di Greenaccord – dimostra quanto questi temi stiano finalmente guadagnando posizioni nel mondo ecclesiale nell’agenda dei media».
 
La giornata rappresenta però un’occasione per tutti di scoprire o riscoprire le bellezze naturali di cui siamo circondati, magari anche vicino a casa nostra: e conoscerle è il primo passo per proteggerle attivamente.
 

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