Io m’interesso di sardine. Voglio dire che compro sardine dai pescatori per rivenderle ai pescivendoli. Mi occupo di transazioni, trasferisco beni. Questo, per così dire, accompagnar sardine, non l’ho fatto da sempre. Non più di un anno fa, infatti, trattavo di tappeti. Andavo in Persia, ne caricavo una nave e poi li rivendevo in Occidente. Un lavoro che mi ero inventato per il gusto speciale che dà il traversare oceani con le navi. Quante cose si riescono a pensare quando si vede solo cielo e mare…
Pensare è affascinante, io cerco sempre di trovare un po’ di tempo per pensare. Anche cose semplici, mica sempre cose dell’altro mondo. A volte è solo un sognare. Un tempo che do alla meditazione e all’immaginazione… Anche se, a dire il vero, il più delle volte è lei che se lo prende senza che io possa farci nulla.
C’è da dire, un po’ per dovere di cronaca e un po’ per esattezza scientifica, che non tutti i pensieri sono buoni. Di solito prima li penso e dopo li giudico. A volte non c’è neanche bisogno, perché vanno e vengono tanto velocemente da non meritare attenzione… a meno che non siano intuizioni! Queste ultime vanno invece inseguite perché, nella maggior parte dei casi, cercano di scappar via e sono i pensieri che si ricordano meno di tutti. Sarà perché il più delle volte generano responsabilità, lavoro e qualche patimento… Ed è a causa loro che io ho cambiato tanti mestieri; per quell’invincibile attitudine che ho di andare a caccia d’intuizioni. Io cerco di resistere, ma è più forte di me…
Passato il pensiero sospetto, mi sforzo di pensare altri pensieri. Ma è inutile, comincio a sentire uno strano formicolio in tutto il corpo e devo lasciarmi andare, sono nato così, con questa struggente passione che non mi dà pace. Ed è a causa di questa tara genetica che ho acchiappato molte intuizioni che mi hanno rinnovato la vita. Non ho potuto rimanere uguale a me stesso. Ma non è stato un male perché io mi conosco, tendenzialmente sarei pigro e mediocre come quei tipi che incontri dopo 20 anni e dicono sempre le stesse cose.
Così facendo, con gli anni, ho capito che le intuizioni sono il fuoco con cui l’immensità brucia tutto ciò che è vecchio e deve cadere. E così anche un fesso come me, un povero commerciante di sardine, si può ritrovare ogni giorno con un cuore rinnovato, capace di cogliere la meraviglia di essere qui, ma vivendo come fossi lassù, nell’immensità, libero di cadere, ma anche libero di volare.