Il mio sì per sempre

Nella Trento di sessantotto anni fa Chiara Lubich si consacrò a Dio. Il racconto di quel giorno ,con testo riadattato per i ragazzi, tratto dal libro di Città Nuova  "Un'avventura mozzafiato"
Un'avventura mozzafiato

Quando Chiara Lubich si consacrò tutta a Dio il 7 dicembre 1943 non aveva idea di ciò che sarebbe accaduto a distanza di venti anni: avrebbe fondato  un movimento sparso nei cinque continenti. «E quasi rinascessimo un’altra volta – si legge nella lettera per il 60 simo del Movimento e riportata nel libro In unità verso il Padre, 2004   –, ridoniamoci completamente a Dio secondo il modo da Lui scelto per ciascuno di noi. Così anche il presente e il futuro che Dio ci donerà diverranno graditi a Lui, come i sessant’anni del nostro Movimento nel passato». Ma come avrebbe raccontato questo giorno così importante Chiara stessa ai bambini? Dal libro Un’avventura mozzafiato, 2010 il racconto in parole semplici ma profonde di quella data così speciale.

 

«”Sento che Dio mi chiama a darmi tutta a Lui”: furono queste la parole con le quali comunicai, attraverso una lettera, al frate cappuccino che era anche il mio confessore, la chiamata di Dio che avevo sentito. Lui volle vedermi subito. Volle prepararmi al passo che volevo fare.

 

Mi spiegò bene che cosa significasse donarsi a Dio e volle rendermi cosciente anche di tutte le difficoltà che avrei incontrato. Ricordo che, fra il resto, mi disse: “Pensa che le tue sorelle si sposeranno, tuo fratello si sposerà e tu resterai sola per tutta la vita, per tutta la vita….”.

 

Ed io: “Ma finché c’è un tabernacolo sulla terra, io non resterò sola”. La mia fermezza lo convinse. Pochi giorni dopo mi fece arrivare una lettera nella quale mi spiegava che, per la mia consacrazione, sarei dovuta andare da lui, nella cappella del Collegio dei Cappuccini di Trento, dove avrebbe preparato tutto. Anche la data era stabilità: il 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata, del 1943. Avrei scelto Dio per sempre».

 

 

 

 

 

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