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Persona e famiglia > Derive sociali

Il gioco d’azzardo non è un gioco: un nuovo agente di povertà per le famiglie

a cura di Giovanna Pieroni

- Fonte: Città Nuova

Intervista a Paolo Perticaroli, coordinatore della Commissione del Forum delle Associazioni Familiari dedicata al contrasto del gioco d’azzardo, sulle campagne di sensibilizzazione e i progetti avviati dal Forum

ph Pixabay

L’azzardo sta diventando una piaga sociale sempre più diffusa, capace di compromettere la stabilità economica e relazionale di molte famiglie. Nonostante le evidenti conseguenze negative, il fenomeno continua a essere normalizzato per ragioni di profitto, trovando nell’online un terreno sempre più pericoloso e privo di controlli adeguati.

Paolo Perticaroli

In questa intervista, Paolo Perticaroli, coordinatore della Commissione del Forum delle Associazioni Familiari dedicata al contrasto del gioco d’azzardo, ci aiuta a comprendere le dinamiche familiari che favoriscono od ostacolano la prevenzione della ludopatia, le criticità normative e le azioni che il Forum sta portando avanti per sensibilizzare l’opinione pubblica e supportare le famiglie colpite.

Paolo, quali sono le principali dinamiche familiari che favoriscono o, al contrario, ostacolano la prevenzione del gioco d’azzardo patologico all’interno del nucleo familiare?

L’azzardo non è un gioco, anzi, è diventato un nuovo agente di povertà nonché causa di sovraindebitamento per le famiglie. Una delle maggiori preoccupazioni è la consapevolezza che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un tentativo di normalizzazione del fenomeno per ragioni di puro profitto. Il nuovo terreno dell’azzardo è sicuramente l’online: se sul territorio c’è un minimo di controllo sociale, nel gioco online questo è pressoché inesistente e ciò aggrava sicuramente la situazione.

La relazione ambigua tra la rete dell’azzardo, le sue ramificazioni e lo Stato rischia di diventare un ostacolo alle azioni di prevenzione e informazione. Il pagamento di bollette tramite le macchinette del lotto produce una distorsione del messaggio, quando basterebbe che i macchinari fossero differenti. Anche la vendita di gratta e vinci in luoghi pubblici come gli autogrill sono segnali indicativi del tentativo di normalizzare alcuni comportamenti.

Si registra una debolezza dei sistemi normativi (nazionale, regionale e locale): non c’è una vera legge nazionale e le tante, troppe, ordinanze dei comuni rischiano di non essere efficaci. A livello regionale le leggi sono diverse tra loro e su alcuni aspetti, come la limitazione temporale e le distanze dai luoghi sensibili, hanno fatto molti passi indietro.

Le famiglie oggi spesso si ritrovano a vivere le loro fragilità (economiche, sociali, culturali) in situazioni di profonda solitudine, sganciate da quelle “reti solidali di famiglia” che, una volta, tenevano uniti i nuclei familiari e attraverso le quali coppie, genitori, nonni, nipoti, si sostenevano a vicenda.

Oggi la precarietà del lavoro, le aziende che chiudono i battenti, i costi troppo elevati che le famiglie devono affrontare per il sostentamento, rendono tutto molto più difficile e, se non si è ben inseriti in una realtà di reti familiari, alla prima difficoltà, specie se economica, si va alla ricerca di una soluzione che, ci si illude, possa fruttare velocemente soldi. Il tutto è aggravato, poi, dal fatto che l’azzardo è, a tutti i livelli, agevolato proprio da quelle istituzioni e strutture che dovrebbero proteggere i cittadini.

In che modo il Forum delle Associazioni Familiari collabora con le istituzioni o altre realtà del terzo settore per promuovere campagne di sensibilizzazione o strumenti di supporto contro il gioco d’azzardo?

In questi ultimi anni il Forum delle Associazioni Familiari ha istituito una Commissione di lavoro, costituita dalle diverse associazioni che sostengono e aiutano le famiglie colpite dal gioco d’azzardo, per condividere le esperienze maturate da ogni Associazione e mettersi in rete proprio per meglio incidere in modo unitario sugli organi governativi, ma ancor più per informare e formare le famiglie su una piaga così grave perché fa leva sulle fragilità in modo subdolo e illusorio. Così il Forum è entrato a far parte dell’Osservatorio Ministeriale per il contrasto al gioco d’azzardo e al fenomeno della dipendenza grave; tuttavia, l’art.66 della legge 30 dicembre 2025 n. 207 (legge finanziaria) ha previsto il trasferimento delle funzioni svolte dal 2016 in poi dall’Osservatorio sul gioco d’azzardo ad un costituendo “Osservatorio nazionale permanente sull’andamento del fenomeno delle dipendenze”, un organismo ancora in via di definizione sui compiti e, nel frattempo, purtroppo, prolifica il gioco sia on line che nei così detti luoghi appositamente costruiti senza più rispettare i vincoli dei distanziamenti.

Quali buone pratiche o progetti concreti sono stati avviati dal Forum per supportare le famiglie che vivono situazioni di disagio legate al gioco d’azzardo?

Il Forum sta cercando di esaminare le diverse leggi regionali che regolamentano il gioco d’azzardo al fine di rafforzare la rete di collegamento tra tutte le associazioni che lavorano sulla problematica dell’azzardo; l’immobilismo, complice delle politiche nazionali, ci chiama ad uno sforzo ulteriore. Contemporaneamente ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione unitamente alle realtà regionali del forum sulla tematica in questione. Abbiamo aderito e sollecitato le Associazioni ad inviare al Ministero formale richiesta di eliminare dalla legge finanziaria l’articolo 66 che ha soppresso l’Osservatorio Ministeriale per il contrasto al gioco, ritenendo questa iniziativa un notevole passo indietro nella lotto contro la ludopatia. L’intenzione, inoltre, è quella di organizzare un convegno che coinvolga il mondo della politica con lo scopo di sensibilizzare e suggerire piste di lavoro rispetto al riordino del comparto giochi in Italia. Alcune ipotesi di proposta: utilizzo tessera sanitaria sia per i giocatori on line che in presenza, sede in Italia delle aziende che hanno le concessioni del governo, consigli di amministrazione chiari e composti da persone senza condanne penali o carichi pendenti, pubblicazione annuale dei dati disaggregati e suddivisi per regioni di tutto il giocato.

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