Il dialogo è la nostra comune priorità

Maria Voce, presidente del movimento fondato da Chiara Lubich, in visita a Istanbul dal Patriarca di Costantinopoli    
Bartolomeo I e Maria Voce Emmaus
Nuvole basse su tutto il Bosforo e una inarrestabile pioggerellina hanno accompagnato il 27 dicembre Maria Voce, presidente dei Focolari, lungo le trafficate vie di Istanbul sino al Fanar, la storica sede del Patriarcato ecumenico ortodosso di Costantinopoli.  Un’accoglienza calorosa e solenne ad un tempo è stata riservata da Bartolomeo I alla persona che ha raccolto l’eredità di Chiara Lubich.

 

Sua Santità ha ricevuto nel suo studio privato la presidente dei Focolari, giunta assieme ai responsabili del movimento per la Turchia, Angela Caliaro e Carmine Donnici, e ai componenti dei due focolari ad Istanbul. «Siamo in dodici, come gli apostoli», ha osservato compiaciuto il Patriarca. Presenti anche il Metropolita Apostolos, dell’isola di Halki, e padre Dositheos, direttore dell’ufficio comunicazioni del Patriarcato.

 

Nel suo indirizzo di saluto, Bartolomeo I ha ricordato di essere stato testimone «della stima, dell’affetto e dell’ammirazione che il predecessore, Patriarca Dimitrios, ha nutrito per l’attuale presidente e per l’opera svolta dal focolare». Maria Voce ha infatti vissuto in questa metropoli dal 1978 al 1988. In quegli anni, Bartolomeo, allora segretario del Patriarca, e Maria Voce si sono conosciuti. Adesso s’incontravano per la prima volta nei rispettivi ruoli istituzionali.

 

«Il focolare unisce, in particolare, le Chiese dell’antica e della nuova Roma – ha proseguito -. Voi tutti siete oggi entusiasti collaboratori dell’amato papa Benedetto e della nostra modesta persona», sottolineando poi «i frutti già evidenti prodotti dal focolare: da Chiara alla giovane Chiara Luce, la prima focolarina giunta al traguardo della santità».

 

Tornando sul tema dei rapporti tra credenti, Bartolomeo I ha voluto sottolineare come solo sulla base della testimonianza della vita «il dialogo non resta una vuota e sterile esercitazione accademica, facilmente contestabile da quanti continuano ad opporsi ai dialoghi ecumenici e interreligiosi». «Il dialogo è per noi una priorità».

 

Maria Voce ha fatto omaggio di un ricco album fotografico con i principali avvenimenti, viaggi internazionali e incontri di questi suoi primi due anni e mezzi di presidenza. «Ho detto ai focolarini che sarei venuta ad Istanbul per un solo incontro, quello con lei, Santità, senza prendere altri impegni». «Come Chiara», è stata la pronta replica.

 

 Entrambi visibilmente gioiosi, si sono scambiati i doni in un clima di festa davvero natalizia. Maria Voce ha fatto presente che portava il saluto, la gratitudine e la preghiera del movimento diffuso nei cinque continenti, perché tutti erano a conoscenza dell’appuntamento. «So bene che la vostra rete di comunicazione funziona sempre», ha commentato il Patriarca.

 

«Adesso la salutiamo, Santità, perché avrà ulteriori impegni». «Il lavoro c’è sempre – ha risposto il Patriarca – ma non sempre Maria Voce è qui». «Deo gratias! – ha esclamato al termine dell’udienza Batolomeo I -. Deo gratias per la vostra amicizia, per la vostra visita, per i frutti del vostro movimento, per la continuazione di questa opera di Dio che rende gloria al Suo nome».

 

Al termine dei 55 minuti d’udienza, la foto nella Sala del trono. Ma Sua Santità I ha fatto di più. Con squisita sensibilità, egli ha voluto che pure il fotografo di Città Nuova venisse immortalato con il gruppo. Insomma, «l’ut omnes non esclude nessuno», proprio come aveva evidenziato nel corso dell’udienza. Quest’oggi visita alle tombe dei Patriarchi Athenagoras I e Demetrios I, che ben avevano conosciuto la fondatrice dei Focolari.

 

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