Il compleanno della più grande democrazia

L'India celebra oggi il 63° anniversario della sua indipendenza. Parate, sfilate e voli acrobatici saranno accompagnati dall'inno nazionale scritto dal poeta Tagore
Parata per l'indipendenza indiana
La democrazia più grande del mondo celebra oggi il suo sessantatreesimo compleanno. L’India, infatti, dopo l’indipendenza ottenuta il 15 agosto del 1947, è diventata una Repubblica il 26 gennaio 1950, quando la sua Costituzione, già approvata il 29 novembre 1949, divenne esecutiva. Fino ad allora, per quasi tre anni, il Paese aveva vissuto, da un punto di vista costituzionale, sulla legge coloniale del 1935 (Governement of India Act 1935), che considerava il re d’Inghilterra, allora Giorgio V, come capo dello stato e Earl Mountbatten, suo Governatore Generale.

Il padre della costituzione indiana è Bhimrao Ramji Ambedkar, un magistrato, di origine dalit, fuori casta. Nel 1954 con un atto clamoroso, insieme a migliaia di altri dalit, avrebbe lasciato la sua religione, l’induismo, per abbracciare il buddhismo, dando vita ad navayana, la nuova via all’interno di questa religione.

Due giorni prima dell’entrata in vigore della costituzione, il 24 gennaio, l’Assemblea Costituente decise di adottare Jana Gana Mana, come inno nazionale. Il testo di Tagore, comprende le prime cinque strofe di un suo poema, composto nel 1911. Tu sei il dominatore delle menti di tutti , il significato del titolo del poema, cantato per la prima volta in pubblico nello stesso anno della sua composizione e, proprio a Calcutta, la città di Tagore. L’occasione era stata offerta da un convegno del Indian National Congress. Inizialmente non mancarono le polemiche. Tagore presentò il suo poema come un inno alla Divinità che regge il destino dell’India e, sebbene così fosse stato presentato, ci fu chi disse, soprattutto, nella stampa di Sua Maestà, che le parole del poeta bengalese, grande spirito patriota, fossero rivolte proprio al re d’Inghilterra.
 
Sei il dominatore delle menti di tutti,
Colui che regge il destino dell’India.
Il tuo nome risveglia i cuori di Punjab, Sind, Gujarat a Maratha,
Di Dravida e Orissa e Bengala;
Echeggia nella colline di Vindhya e in Himalaya,
Si unisce alla musica di Yamuna e Ganga ed è cantato dalle
Onde del Mare Indiano.
Essi implorano le tue benedizioni e cantano le tue lodi.
La salvezza di tutti aspetta nella Tua mano,
Tu che reggi il destino dell’India,
Vittoria, vittoria, vittoria a Te.

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