Grecia, tra creditori diffidenti e cittadini stremati

La valutazione dei progressi compiuti dal Paese ellenico nell’applicazione del programma europeo si continua a rimandare, le tensioni politiche aumentano come pure la stanchezza del popolo che si vede di fronte a un rimpasto del governo e/o a prossime elezioni. Intanto, la visita del papa a Lesbo ha toccato e commosso la gente
Alexis Tsipras

Sembra che il negoziato con i creditori non vada avanti e la valutazione del programma europeo ogni giorno venga rimandata. Le speranze per un ampliamento delle differenze con Washington non si avverano a causa dell’ossessione del Fondo Monetario Internazionale che dubita anche delle valutazioni dell’Eurostat che aveva confermato un aumento dello 0,7% del Pil, mentre il Fmi ha verificato un deficit dello 0,5% del Pil.

 

Esponenti della Banca Centrale Greca sostengono che l’atteggiamento del Fmi sia esagerato, ossessivo e indicativo della diffidenza che predomina nei rapporti con i collaboratori della signora Lagard, in particolare dopo le rivelazioni della registrazione e la diffusione dei loro discorsi, in cui si farebbe capire che il Fondo vorrebbe sfilarsi dal gruppo dei creditori e dal programma di assistenza alla Grecia.

 

Inoltre, i partner europei sembrano stanchi di questa lunga complicazione greca e certamente non ci sono più sostenitori del caso greco. Non è solo finita la luna di miele di Tsipras con il popolo ma anche quella di Tsipras con gli europei. Ancora peggio, questo ritardo e questa complicazione portano il Paese in uno stato di asfissia monetaria e mancanza di liquidità. Non sono pochi quelli che temono il ripetersi dello scenario dell’estate scorsa.

Nello stesso tempo, non si sa che cosa abbia in mente il premier. Fonti a lui vicine parlano di un rimpasto del governo e alla fine di elezioni anticipate. Anche se la valutazione si concludesse, anche se le misure introdotte venissero votate al Parlamento, ci sono molti dubbi sull’attuazione delle misure. La gente è proprio stanca e stremata, secondo l’Eurostat il 22% dei greci vive in condizioni di povertà assoluta. Èveramente assurdo come Ue e FMI insistano su una “ricetta” sbagliata  ̶  come loro stessi hanno già ammesso  ̶ , che aumenta la recessione e che non lascia margini per lo sviluppo.

 

Intanto, l’unica cosa della settimana scorsa che ha toccato gran parte dei greci è stata la visita del papa a Lesbo e il suo incontro col patriarca Bartolomeo e l’Arcivescovo di Atene Ieronimos. Sarà forse stato il simbolismo dell’incontro o la simpatia che i greci hanno per questo papa  ̶  veramente è la prima volta che i greci s’interessano di un pontefice e che hanno sentimenti tanto positivi per lui  ̶ , o sarà forse la prospettiva dell’unità delle Chiese o ancora tutto quanto accade in un momento molto difficile per un popolo disperato e vulnerabile… In ogni caso, quello che conta è che sono molti coloro che apprezzano le figure carismatiche del papa e del patriarca, che stimano il loro sforzo nel trovare soluzioni comuni a dei problemi comuni e che sperano che loro e quelli dopo di loro continueranno le riforme delle rispettive Chiese, il dialogo, la difesa e lo sviluppo dei diritti della persona e dei popoli.

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