Gran Bretagna: possibile sorpresa del partito anti Unione europea

La bassa affluenza elettorale può favorire l’affermarsi della nuova formazione Ukip che sostiene l’indipendenza del Regno Unito e il modello australiano di forte limitazione dell’immigrazione
Nigel Farage

La questione chiave delle elezioni europee di quest'anno, almeno per quanto riguarda il Regno Unito, è quanti elettori sceglieranno l’United Kingdom Independence Party (Ukip, Partito per l'indipendenza del Regno Unito). 

 

I consensi dell'Ukip sono in crescita e, secondo recenti sondaggi, tra il 20 e il 25 per cento dell'elettorato britannico sarebbe intenzionato a votarlo. L'Ukip ha guadagnato popolarità sull'onda dei sentimenti antieuropeisti e antimmigrazione nelle elezioni amministrative dell'anno scorso, ed è cresciuto rispetto ai tre partiti maggioritari più rapidamente di qualsiasi altro concorrente dai tempi della Seconda guerra mondiale.

 

Fondato nel 1993, l'Ukip è in buona parte un partito costruito attorno ad un unico obiettivo: portare la Gran Bretagna fuori dall'Ue. Attualmente ha 9 seggi sui 73 che spettano al Regno Unito nel Parlamento europeo. Andy Mycock, politologo dell'università di Huddersfield, sostiene che l'Ukip guadagnerà enormi consensi alle elezioni europee «a causa della disaffezione generale verso il Parlamento europeo e dell'idea diffusa che l'Europa sta in qualche modo limitando la libertà del Paese». Di fatto, l'Ukip ha avuto così tanto successo nel convincere l'opinione pubblica che l'Ue stia privando della libertà e di numerosi diritti sotto il profilo politico, che il Partito conservatore ha iniziato a tenere una linea molto più dura sull'Europa per paura di perdere voti in favore dell'Ukip. È la ragione principale per cui David Cameron ha promesso un referendum sull'appartenenza al'Ue.

 

L'altro cavallo di battaglia dell'Ukip è il rafforzamento del controllo sull'immigrazione. È un convinto oppositore delle libertà di movimento all'interno dell'Ue, e anche questo ha trovato una certa risposta da parte dell'elettorato. Il leader del partito, Nigel Farage, al congresso di primavera ha affermato che la maggiore minaccia per la Gran Bretagna è ciò che egli percepisce come l'incapacità del Paese di controllare l'immigrazione. «Se ritenete che sia necessario controllare i nostri confini – ha dichiarato -, avere politiche oculate che permettano di controllare non solo la quantità ma anche la qualità dell'immigrazione, e che dovremmo ispirarci ad un sistema di immigrazione come quello dell'Australia, allora votate per l'Ukip il 22 maggio».

 

Alle europee del 2009 l'affluenza in Gran Bretagna è stata solo del 34 per cento. Sarebbe una tragedia se il futuro della Gran Bretagna venisse deciso da appena un terzo del suo elettorato.

 

(traduzione Chiara Andreola) 

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