Governo tedesco ancora sospeso

La firma dell’accordo tra Unione cristiano democratica della Merkel e tra i socialdemocratici passa ora al vaglio del referendum interno ai partiti. Gli 80 milioni  tedeschi si interrogano sul destino del loro paese affidato alla volontà di poche migliaia di tesserati
Angela Merkel

Finalmente si sono accordati: l´Unione Cristiano Democratica della Merkel e i socialdemocratici hanno firmato un contratto di coalizione e hanno messo le fondamenta per un futuro governo. Perchè si arrivasse a questo punto si è dovuto aspettare a lungo, sono infatti trascorsi più di due mesi dalle elezioni. E ora? Ci tocca ad aspettare ancora, perchè non è detto che questo accordo di grande coalizione superi il referendum del Partito Socialdemocratico. Ancora non si sa se la maggioranza dei 475mila membri della SPD voterà in favore o contro le decisioni che i capi del loro partito hanno negoziato col partito della Cancelliera. Si alzano le voci di chi si domanda se sia un vero processo democratico quello che affida alle decisioni di 475 000 tesserati il futuro di un popolo di 80 millioni di persone. Ci si domanda perchè il partito non abbia chiesto prima il parere dei loro compagni, perchè non abbia consultato in tempo la base invece di lavorare giorni e notti per un fine insicuro e incerto, come si sta rivelando la possibilità di un nuovo governo.

Sicuramente non si può giustificare il lungo tempo trascorso dal risultato delle elezioni, solo con la famosa accuratezza o scupolosità tipicamente tedesca. In realtà a determinare questa lentezza sono le idee troppo divergenti tra i due partiti e la paura di perdere la faccia di fronte agli elettori per le promesse fatte durante la campagna elettorale.

 Alla fine, quali risultati sono stati raggiunti nel nuovo programma di governo, distribuito in 185 pagine? Citiamo solo qualche esempio: un salario minimo garantito di 8,50 euro all'ora per tutti, che però in una prima fase avrà delle eccezioni, che cadranno all´inizio del 2017. La possibilità di una nazionalità doppia, ma solo per i migranti già nati in Germania. L´introduzione di un pedaggio autostradale per le auto, che non dovrà pesare sul portafoglio dei tedeschi stessi e che non dovrebbe andare contro le leggi della Ue, ma questo non è ancora chiaro. Miglioramenti per le pensioni delle madri; sarà possibile andare in pensione a 63 anni per quelli che hanno lavorato più di 45 anni; una pensione minima di 850 euro per tutti quelli che hanno lavorato più di 40 anni.

Gran parte dei tedeschi è comunque sollevata perché le trattative delle due parti finalmente hanno portato frutto. Gli oppositori parlano, ironicamente, di regali natalizi per il popolo ma si chiedono come verranno finanziate le spese aggiuntive di 23 milliardi di euro nei prossimi quatto anni. Criticano le decisioni dei due partiti politici, fondate su uno sviluppo economico troppo ottimista e poco attento ai segnali di crisi che intaccano anche il modello tedesco. Infine, e questo è un problema venuto fuori negli ultimi giorni, ci si interroga sulle linee di politica estera e qui manca proprio una visione del futuro dell’Unione Europea.

Intanto è tutto in sospeso. Prima del 14 dicembre non sapremo se la coalizione nero-rossa veramente governerà la Germania per i prossimi quattro anni o meno. E quali saranno le conseguenze se i membri della SPD bocceranno l’accordo? Quattro le possibilità: o i due partiti dovranno ritornare a negoziare, o cercheranno di coinvolgere il partito di sinistra Die Linke, o la CDU tenterà di trovare un accordo con i verdi, o si ricomincia tutto daccapo e si ritornerà alle urne. Intanto, noi tedeschi, aspettiamo ancora.

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