Garanzie e lavoro

Il parere di un imprenditore, nostro collaboratore, sui nodi critici della vertenza tra Fiat e sindacati.
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Sul caso Fiat a Pomigliano abbiamo sentito il parere dell’imprenditore Alberto Ferrucci

 

In un momento in cui le vendite in Europa sono in grande calo, che la Fiat continui a proporre di investire a Pomigliano d’Arco se le verrà garantita una crescita di produttività, dovrebbe essere considerato positivo. Il fatto che la Fiom non abbia accettato i patti sottoscritti da tutti gli altri sindacati a mio parere non è una mossa a vantaggio dei lavoratori italiani che rappresenta.

 

Nel momento presente penso che nessun sindacato dovrebbe offrire alla Fiat fondati motivi per ritornare sui programmi di produzione e di investimento promessi, tenendo conto che la richiesta rinuncia a garanzie in caso di scioperi e prolungate malattie, che Fiom vede come una rinuncia a proteggere lavoratori corretti da trattamenti ingiusti, potrebbe invece essere una sperimentazione riguardo al privare di armi improprie quanti intendono utilizzarle a proprio esclusivo vantaggio, con dispregio dell’interesse comune di lavoratori ed azienda.

 

La Fiat non rischierà 700 milioni di investimenti senza una effettiva garanzia di produttività ed il fatto che adesso essa offra di creare una commissione paritetica con i lavoratori per la gestione di questi provvedimenti estremi che prevedono anche il licenziamento, sia un segno di buona volontà e di comportamento non strumentale.

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