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Francisco Pinto Balsemão, un protagonista

di Javier Rubio

- Fonte: Città Nuova

È morto all’età di 88 anni Francisco Pinto Balsemão, politico, imprenditore e giornalista portoghese. Cofondatore dell’attuale Partito Socialdemocratico, vicepresidente dell’Assemblea costituente e Primo ministro (1981-1983) del Portogallo

L’ex primo ministro portoghese, Francisco Pinto Balsemao (a destra), insieme all’inviato speciale degli Stati Uniti alla Conferenza sugli oceani delle Nazioni Unite, John Kerry, a Cascais, Lisbona, Portogallo, il 28 giugno 2022. Foto: EPA/JOSE SENA GOULAO via Ansa

Mercoledì 22 ottobre i media portoghesi, e anche la stampa internazionale, hanno riportato la notizia della morte di Francisco Pinto Balsemão, già primo ministro del Portogallo (1981-1983) all’inizio della democrazia, dopo la Rivoluzione dei Garofani. In una dichiarazione pubblicata sul sito web ufficiale, il presidente portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, ha affermato che il Paese «perde oggi una delle figure che hanno maggiormente influenzato gli ultimi sessant’anni».

Nato a Lisbona il 1° settembre 1937 in una famiglia borghese e cresciuto in un ambiente elitario, Pinto Balsemão decise di prendere le distanze dal regime di Salazar, che favoriva ambienti come quello da cui lui proveniva. Infatti, tentò di cambiare le cose dall’interno come parlamentare durante la dittatura, ma quando si rese conto della sua ingenuità decise di dedicarsi al giornalismo, fondando nel 1973, prima ancora della fine della dittatura, il settimanale Expresso, il cui moto era: «Al servizio dell’interesse nazionale, indipendentemente dal governo al potere».

Francisco Pinto Balsemao e Ramalho Eanes. Lisbona, 9 gennaio 1981. ANSA

Scrive la giornalista spagnola Tereixa Constenla, storica del Portogallo: «Il lancio del settimanale […] dimostrò l’impegno del suo fondatore e primo direttore per il diritto all’informazione. Nei quindici mesi in cui fu pubblicato sotto la dittatura, subì intrusioni censorie su quasi due mila articoli».

Proprio questa pubblicazione, oggi sviluppata su internet, è stato il palco dal quale Pinto Balsemão ha detto addio ai suoi lettori, nel podcast deixar-o-mundo-melhor: «Non ho un desiderio di morte, ma so che il mio treno sta entrando in stazione. Sono preparato».

Il presidente portoghese Rebelo de Sousa ha sottolineato che Pinto Balsemão fu, dopo la Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, il fondatore, insieme a Francisco Sá Carneiro y Joaquim Magalhães Mota, del Partito popolare democratico (Ppd), l’attuale Psd, e divenne vicepresidente dell’Assemblea costituente. Ha inoltre posto l’accento sulla vocazione europeista di Pinto Balsemão, che egli coniugava con il suo impegno per cause e movimenti euro-africani, latinoamericani e transatlantici.

La morte di Pinto Balsemão, figura emblematica, è in certo modo un addio alla generazione che nel Portogallo ha guidato la transizione verso la democrazia.

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