Famiglia, storia e futuro di tutti

Apertura sottotono per la conferenza nazionale della famiglia a Milano. Berlusconi sostituito da Giovananrdi. Troppe le promesse disattese
Conferenza nazionale famiglia
«Famiglia: storia e futuro di tutti», è il titolo della Conferenza Nazionale in corso a Milano, organizzata dalla Presidenza del Consiglio. Un avvio fiacco, secondo tanti partecipanti, nonostante i proclami, nonostantegli slogan e le personalità presenti. Pesano come un macigno, tra l’altro, le ultime vicende che hanno coinvolto il primo ministro che doveva aprire i lavori, ma che invece ha delegatoGiovanardi, il sottosegretario alla Famiglia. L’uditorio è sofferente più che insofferente, anche se da parte di molti c’è ovviamente il desiderio di guardare oltre. Ma la famiglia qui è “la grande ferita”: dalle troppe promesse disattese, dai fondi insufficienti, dalle politiche logore e tutt’altro che sensibili. Da esempi e comportamenti che tutto hanno a che fare, tranne che quello di indicare la famiglia come primo ceppo di società e di democrazia.

 

Scuote la sala l’intervento del card. Tettamanzi, che precisa che per la famiglia c’è bisogno «di lavoro quotidiano». Che non basta una semplice proclamazione di valori, impegni e mete, ma è necessario il lavoro quotidiano sulle condizioni concrete perché i valori che tutti proclamano siano resi concreti sulla rete della famiglia. È necessario, ha concluso «un coinvolgimento generale, una grande alleanza fra tutte le forze, politiche, culturali e associative che possano occuparsi della famiglia». Soprattutto le più fragili.

 

È toccato a Carlo Giovanardi leggere il messaggio del capo dello Stato, Napoletano. Il presidente della Repubblica ha richiamato «tutti i soggetti istituzionali all’esigenza di affrontare con determinazione e lungimiranza i problemi principali che ostacolano il formarsi delle famiglie». Ha poi sottolineato come la famiglia sia «una straordinaria risorsa per l’intera collettività, fondamento insostituibile per lo sviluppo e il progresso di una società aperta e solidale». «La complessità dei temi all’esame della conferenza – ha aggiunto il capo dello Stato – richiama tutti i soggetti istituzionali all’esigenza di affrontare con determinazione e lungimiranza i problemi principali che ostacolano il formarsi delle famiglie: la precarietà e l’instabilità dell’occupazione, la difficoltà di accesso ai servizi e sostegni pubblici e la loro disomogenea distribuzione sul territorio nazionale».

 

Tra i messaggi giunti, anche quello del presidente della Camera Fini, che ha sollecitato le istituzioni e la politica a occuparsi delle famiglie «attraverso misure e provvedimenti mirati che ne supportino l’assolvimento dei molteplici e talora gravosi compiti». Per Fini il nucleo familiare non va considerato solo «come rifugio o ammortizzatore sociale, quanto come risorsa morale che dà il proprio fondamentale contributo a un modello di convivenza fondato sul valore di una rinnovata e rinvigorita cittadinanza».Messaggio anche da Schifani. Presenti in sala il sindaco Moratti, i presidenti di Provincia e Regione.

 

Intanto scorrono le statistiche. «C’è una seria crisi della natalità e dell’istituto matrimoniale –, ha affermato il sottosegretario Giovanardi –, ricordando che nel 1972 i matrimoni erano stati 419 mila contro i 246 mila del 2008. Il tasso di natalità è sceso a 1,42 figli per donna, contro il 2,3 per le donne straniere. Negli ultimi anni sono aumentate le separazioni legali e i divorzi. Nel 2008 le separazioni sono state 84.165, in crescita del 3 per cento rispetto al 2003, mentre i divorzi sono stati 54.351 con un incremento del 23 per cento  rispetto a cinque anni prima. Il 70 per cento delle separazioni e il 41 per cento  dei divorzi riguarda coppie con figli. La conferenza si concluderà mercoledì 10 novembre.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons