La spedizione Under20 dell’atletica torna a casa dal weekend in Finlandia con un bottino di ben 14 medaglie e il primo posto – per la prima volta nelle 28 edizioni del campionato – nel medagliere per nazioni. Gli Azzurrini sono in gran forma e pronti per gli appuntamenti che contano.
Da una vigilia promettente…
Certo, bisogna dirlo, le aspettative della vigilia non erano per niente scarse perché l’Italia sapeva che si sarebbe presentata a Tampere dal 7 al 10 agosto, con degli atleti di alto livello che nulla avrebbero avuto da invidiare alle altre stelle nascenti dell’atletica che avrebbero incontrato in Finlandia, sede dei Campionati europei Under 20 di atletica 2025. L’appuntamento biennale – che si è svolto in quattro giorni di gare, riservate ad atleti e atlete tra i 16 e i 19 anni di età – ha visto, infatti, una folta delegazione azzurra composta da ben 91 atleti (45 uomini e 46 donne) impegnati nelle 22 specialità previste tra pedana, pista e strada.
91 atleti, poi, già sotto i riflettori per i loro exploits e guidati da due medaglie degli ultimi Campionati del mondo under 20. Per le donne la triplista Erika Saraceni (14.08m di personale, miglior misura stagionale U20 e record italiano di categoria), reduce dal successo agli Assoluti di Caorle e debuttante quest’anno con la nazionale assoluta nella vittoria ai Campionati europei a squadre di Madrid e per gli uomini, spazio al marciatore Giuseppe Disabato, unico in entry list a vantare un miglior tempo stagionale sotto i 40 minuti sui 10.000m (39:24.99).
Ad accompagnarli, poi, alcuni dei protagonisti e delle protagoniste dello scorso EYOF 2025, di rientro da Skopje: la primatista europea U18 dei 100m femminili Kelly Doualla, col suo 11.21 che è anche il miglior tempo stagionale in Europa a livello U20; e altre tre medaglie d’oro individuali come Alessia Succo (110m hs), Margherita Castellani (200m) e Diego Mancini (400m hs). Insomma, una squadra molto compatta e di livello che si pensava già potesse almeno eguagliare con facilità le 7 medaglie (di cui due ori) della passata edizione.
…a un europeo da record
Ma tra eguagliare e raddoppiare ce ne vuole e questa Italia quasi non ce la aspettavamo. Non ce la aspettavamo perché è senza precedenti, perché questa meravigliosa Italia agli Europei under 20 a Tampere festeggia per la prima volta nella storia il primo posto nel medagliere con 6 ori, 3 argenti e 5 bronzi. Un trionfo di squadra, senza precedenti nelle 28 edizioni della rassegna, con il record di successi azzurri. Un lavoro enorme sui ragazzi dell’atletica azzurra che sono passati dal non aver vinto neanche una medaglia alla prima edizione di questi Europei Under20 nel 1970 a Colombes, in Francia; ad una sola medaglia dentro casa, a Grosseto nel 2001 al record di 5 vittorie e 11 piazzamenti sul podio nel 2019 a Boras, in Svezia a, finalmente, il primo posto nel medagliere. L’Italia, con un totale di 14 medaglie (6 ori, 3 argenti e 5 bronzi), precede infatti la Gran Bretagna (5 ori, 7 argenti e 1 bronzo) e la Spagna (5 ori, 3 argenti e 6 bronzi) mentre è quarta nella “placing table” (la classifica dei punti dati dal primo all’ottavo classificato) con 128 punti e 24 finalisti dietro a Germania (147,5), Gran Bretagna (141,5) e Spagna (139).
I protagonisti
Ma andiamo a vedere, uno per uno, tutti i protagonisti di questa edizione da record perché quella di Tampere è stata un’Italia meravigliosa con tante eccellenze, una su tutte, Kelly Doualla, la sprinter lombarda di 15 anni e 9 mesi che ha già fatto parlare tanto di sé e che rientra in patria con due ori, quello nei 100 metri con il suo record italiano di categoria in 11″21 e quello della 4×100 vinto insieme ad Alice Pagliarini, Elisa Valensin, Margherita Castellani, al trionfo nella staffetta veloce con lo straordinario crono di 43″72 davanti alla Gran Bretagna (43″98).
E si laurea campione d’Europa, nel suo ultimo giorno da minorenne anche Diego Nappi che è oro nei 200 metri. Rimanendo nella velocità, a soli sedici anni è di bronzo Alessia Succo nei 100 ostacoli, con una dimostrazione di carattere e di talento in 13″32 contro atlete più grandi anche di tre anni. E sempre dagli ostacoli arriva l’oro di Matteo Togni nei 110 ostacoli che chiude in 13″27 riscrivendo il record italiano vecchio di dodici anni di Lorenzo Perini.
Un doppio argento è arrivato, invece, dalla marcia con i secondi posti per Giuseppe Disabato e Serena Di Fabio nei 10.000 metri. E, sempre rimanendo in pista, tra i 5 bronzi in sole due ore dell’ultima giornata, ecco esultare negli 800 metri, Lorenza De Noni, terza con grinta in 2’01″286 sorpassando nel finale una delle principali favorite e le due staffette 4×400. Sono di bronzo, infatti, le donne della 4×400 con Francesca Meletto, Laura Frattaroli, Alice Caglio e Giulia Macchi in 3’34″65 dopo aver lottato anche per il titolo, dietro a Francia (3’33″56) e Germania (3’34″35) e gli uomini con Destiny Omodia, Daniele Salemi, Diego Mancini e Simone Giliberto che si prendono il terzo posto con 3’07″39 in rimonta sulla Germania (quarta) nella gara vinta dalla Repubblica Ceca (3’05″79) sulla Spagna (3’06″83).
E passando ai salti, è la nostra capitana Erika Saraceni ad aprire le danze in apertura di rassegna quando, nel salto triplo aveva lasciato il suo sigillo atterrando a 14,24, nuovo record dei Campionati. Rimanendo sui salti, è stato l’Eurojunior della clamorosa affermazione nel triplo di Francesco Crotti atterrato a 15,93 metri per il primato personale migliorato di sette centimetri. Il triplista lombardo di 18 anni, già argento europeo allievi lo scorso anno, ha vinto 32 anni dopo Paolo Camossi. Nel salto in lungo chiude una gara difficile ma poi risolta con un meritatissimo argento il nostro Daniele Inzoli.
E tra le ultime medaglie che hanno chiuso la rassegna, ecco arrivare dai lanci il bronzo nel peso di Anita Nalesso con 15,62. La diciottenne veneta, si era ritrovata in testa per due turni e poi al secondo posto provvisorio fino all’ultimo lancio dell’ucraina Anhelina Shepel che la scavalca per la seconda miglior misura e si mette alle spalle della greca Maria Rafailidou con 16,16. Un bronzo, comunque, che vale oro perché, prima di lei, l’unica pesista azzurra sul podio agli Europei U20 era stata Assunta Legnante, bronzo nel 1997 a Lubiana.
E con la fine di questo Europeo, una cosa è certa: l’Italia dei giovani dell’atletica leggera è un’Italia che cresce, che vince e che guarda già a Los Angeles 2028 e Brisbane 2032, senza prima dimenticare, ovviamente, i prossimi Europei e il Mondiale di categoria che ci aspetta nel 2026 per prenderci anche la nostra parte di tetto del mondo.