Elezioni in Iran non così risolutive

Qualche domanda sottovoce a chi ha esultato per la (ipotetica) vittoria dei riformisti. La fine dell'embargo è una benedizione, ma non bisogna farsi illusioni. Le condanne a morte e le restrizioni nei confronti delle comunità non sciite (cristiani compresi)
Iran

Nel weekend i giornali di mezzo mondo hanno cantato la grande vittoria dei riformatori del presidente Rohani contro i conservatori legati alla guida suprema, Ali Khamenei. In realtà i risultati si riferivano a Teheran, Ishafan, Shiraz e alle altre grandi città. Mancava il voto della campagna, che ora dopo ora sta riequilibrato i consensi tra i cosiddetti progressisti e i cosiddetti conservatori, in attesa dei ballottaggi.

 

Domanda: perché tanti osservatori pur equilibrati nascondono la realtà di due Iran, uno filo-occidentale urbanizzato (solo 57 seggi in Parlamento) e uno tradizionalista rurale (addirittura 290 seggi)? Entrambi sono Iran…

 

E perché non ci si rende conto che il presidente Rohani, pur avendo firmato il trattato sul nucleare con la comunità internazionale e pur manifestando qualche apertura in materia economica, continua nella politica delle restrizioni nei confronti delle comunità non sciite (anche i cristiani) e continua a condannare a morte migliaia di persone ogni anno? E perché non si evidenzia il fatto che comunque le elezioni non sono ancora accessibili ai candidati veramente riformatori? E quale è il ruolo degli iraniani nel largo conflitto mediorientale?

 

Certamente va incoraggiato tutto ciò che spinge verso una reale apertura di Teheran e a un suo pieno reinserimento nella comunità internazionale, con il risultato, lo si spera, di un rispetto dei diritti umani più stringente. La fine dell'embargo è una benedizione. Non c'è altra via: chi tende ad escludere l'Iran dal consesso dei popoli persegue strategie dannose e a lungo termine perdenti. Ma non bisogna farsi illusioni: a meno di una rivoluzione improvvisa, sempre possibile, il cambiamento sarà ancora lungo.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons