Economia di Comunione, un dono per tutti

I primi 30 anni dell’Economia di Comunione. Il 29 maggio 2021 in collegamento mondiale da Loppiano la tappa di un cammino profetico dentro la realtà delle sfide del nostro tempo

«L’Economia di Comunione, se vuole essere fedele al suo carisma, non deve soltanto curare le vittime, ma costruire un sistema dove le vittime siano sempre di meno, dove possibilmente esse non ci siano più. Finché l’economia produrrà ancora una vittima e ci sarà una sola persona scartata, la comunione non è ancora realizzata, la festa della fraternità universale non è piena. Bisogna allora puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale. Imitare il buon samaritano del Vangelo non è sufficiente».

Queste parole estratte dal discorso rivolto da papa Francesco al mondo dell’Economia di Comunione il 4 febbraio 2017 costituiscono un criterio per avvicinarci ai 30 anni di una realtà nata in un giorno di fine maggio del 1991, a due anni dal crollo dell’impero sovietico e della sua pretesa di incarnare l’attesa perenne di una umanità nuova. Anni di euforia per l’unico sistema rimasto in piedi davanti al quale si diceva e si continua a dire non esiste alternativa ma che si palesava sotto gli occhi di Chiara Lubich nello sguardo impietoso dall’aereo che sorvolava la megalopoli di San Paolo del Brasile con in suoi grattacieli sorti accanto alla miseria delle favelas. Questa donna di Trento nata nel 1920, testimone delle utopie e tragedie di un secolo, aveva ricevuto il dono di un carisma di comunione che avanza attraverso un cammino fatto di una miriade di volti e storie che hanno investito la vita nella scelta di una fraternità capace di misurarsi con la realtà nella sua interezza e che passa, perciò, non solo dal cuore e dalla testa ma anche dalle tasche.

Il fascino di un’Economia di Comunione, anche solo come termine, travalica l’appartenenza ad un movimento, seppur variegato e planetario come quello dei Focolari, perché risponde ad un desiderio inscritto nella nostra stessa umanità, nonostante la secolare narrazione che la vede avanzare solo grazie all’interesse individuale del possesso.

A 30 anni dal 1991 si è maturi per guardare con realismo e misericordia il percorso compiuto, senza trionfalismi ma con l’umiltà di aver ricevuto un vino nuovo che si può rovinare mettendolo in otri vecchi, cioè in categorie superate ma rassicuranti. È la dimensione scomoda e liberante della profezia che Luigino Bruni continuamente richiama. La sua stessa biografia personale del coordinatore dell’EdC, da giovane studente a noto professore universitario, è contrassegnata da questa proposta da riscoprire continuamente nella sua fecondità.

È importante quindi ascoltare con interesse quanto si dirà, nel collegamento dalla cittadella di Loppiano, vicino Firenze, nell’incontro promosso il 29 maggio 2021 con le traduzioni in tante lingue che testimonia la diffusione mondiale di tale realtà composita. È opportuno non consideralo un evento celebrativo ma l’inizio di un anno di bilanci e nuova consapevolezza, non dimenticando nessuno di coloro che in questi decenni hanno creduto, rispondendo ad un grido di abbandono ed esclusione, alla necessità di rispondere, qui e ora, alle contradizioni di ciò che il papa definisce, crudamente, “l’Economia che uccide”. E Francesco ha anche suggerito il criterio da seguire affermando che «non occorre essere in molti per cambiare la nostra vita: basta che il sale e il lievito non si snaturino». Quindi «l’economia di comunione avrà futuro se la donerete a tutti e non resterà solo dentro la vostra “casa”. Donatela a tutti, e prima ai poveri e ai giovani, che sono quelli che più ne hanno bisogno e sanno far fruttificare il dono ricevuto!».

Il sito EdC è ricco di approfondimenti e storie per conoscere l’intuizione e la realtà attuale dell’Economia di comunione.

L’intero programma del 29 maggio, dalle 13 alle 17, è accessibile in lingua italiana sul canale youtube.

Interverranno tra gli altri: l’economista Stefano Zamagni che da sempre ha accompagnato Economia di Comunione; Vera Araujo, sociologa brasiliana; Jean Tonglet, ATD Quarto Mondo; Luca Crivelli, Università SUPSI (Lugano-Svizzera); Alberto Ferrucci, imprenditore e “pioniere” dell’Edc; Isaias Hernando, presidente Associazione Internazionale per una Economia di Comunione (AIEC); Geneviéve Sanze, Consiglio Generale del Movimento dei Focolari; Benedetto Gui, Istituto Universitario Sophia; Margaret Karram, e Jesús Morán, Presidente e co-Presidente del Movimento dei Focolari; Luigino Bruni, economista, Coordinatore progetto Economia di Comunione.

Come dice il comunicato che presenta l’incontro, «L’Economia di Comunione è oltre 1000 aziende che in tutto il mondo aderiscono al progetto o ad esso si ispirano, 15 incubatori aziendali EoC-IIN per lo sviluppo di nuove imprese in altrettanti Paesi, 6 progetti di sviluppo integrale attualmente in corso, oltre 400 tesi di laurea.

Il programma si aprirà con il racconto delle origini storiche e spirituali dell’Economia di Comunione. Seguiranno alcune performances artistiche. Numerose le testimonianze e la vita dell’Economia di Comunione da Brasile, Argentina, Filippine, Emirati Arabi, Portogallo, Usa, Belgio e video-messaggi arrivati da tutti il mondo: dalla Nuova Zelanda al Benin al Messico. L’evento prevede la partecipazione artistica del gruppo internazionale Gen Verde».

Così l’invito di Luigino Bruni, coordinatore di Economia di Comunione: «Vi aspettiamo in tanti per festeggiare trent’anni di comunione, di condivisione con i poveri, di una economia dei cinque pani donati che diventano mille e sfamano la folla. Una festa di gratitudine, giovani e futuro. Perché l’Economia di Comunione è un bene globale, un dono per tutti».

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