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Persona e famiglia > Lo sport del lunedì

È ancora Davis: l’Italia domina il tennis mondiale

di Mario Agostino

- Fonte: Città Nuova

Per il terzo anno consecutivo l’Italia del tennis vince, proprio in un’edizione casalinga a Bologna, la Coppa Davis, la massima competizione mondiale a squadre nazionali della racchetta maschile: gli azzurri superano in finale la Spagna per 2-0, trascinati ancora una volta da Berrettini e Cobolli

La nazionale italiana di tennis vince la Final 8 della Coppa Davis 2025 al centro espositivo Fiere di Bologna, Italia, 23 novembre 2025. ANSA /ELISABETTA BARACCHI

«Questo era il mio sogno, il sogno di tutti noi. Siamo una squadra unita. Sono fiero di tutti i ragazzi che hanno lavorato per farci diventare campioni del mondo. Ne fate parte anche voi, siete un pubblico fantastico. Da tre giorni si ripete il giorno più bello della mia vita».

Cominciamo da queste parole quasi sconnesse dall’emozione di Flavio Cobolli, eroe finale decisivo contro la Spagna domenica 24 novembre: sono sintesi di giorni memorabili, per tutto il tennis italiano, e difficilmente ripetibili, dato che solo una settimana fa Jannik Sinner aveva già fatto gioire come raramente il Belpaese trionfando agli ATP di Torino. Forse, in questo sport non si potrebbe scrivere una favola più bella di così sul piano del risultato e della modalità non certo attesa con cui è arrivata. Una lotta pura “col sangue alla bocca” come aveva detto in questi giorni lo stesso Flavio Cobolli.

La quarta Coppa Davis della storia azzurra arriva dopo un autorevole vittoria in controllo di Matteo Berrettini, che s’imponeva su Carreno Busta per 6-3, 6-4 (11 match vinti dal 2022 a oggi).

Poi lo strepitoso Flavio Cobolli, risalito ancora una volta da un quasi tracollo, ribaltando il match contro Jaume Munar. Ma sono state 3 ore di pura battaglia con quello che per anni è stato etichettato come l’erede di Nadal, che nel primo set aveva spaventato tutti sfiorando semplicemente la perfezione: solo applausi per lo spagnolo giganteggiante, in grado di giocare un tennis di livello eccelso da tutti i punti di vista e chiudendo con un eloquente 6-1. Poi la reazione, un centimetro alla volta, ancora, per Flavio Cobolli, con una rimonta da sogno che alla fine strappa lacrime un po’ a tutti. È la chiusura di un torneo straordinario dei ragazzi di Filippo Volandri, che regalando così la quarta “insalatiera” all’Italia, ma soprattutto la terza di fila, riescono ove nessuno era riuscito da quando è stato abolito il Challenger Round.

La cronaca: nel segno di Flavio Cobolli

La Spagna senza Alcaraz è dunque battuta dalla nostra nazionale senza Sinner con punteggio pieno: 2-0. Sconfitto senza patemi uno spaurito Pablo Carreno Busta da Berrettini, serviva un’altra impresa in 3 set dell’ex terzino delle giovanili della Roma, Falvio Cobolli, un giocatore da romanzo per la tempra emotiva e il carattere sanguigno del giovane rampante, che getta il cuore oltre l’ostacolo. Dopo i leggendari 7 match point annullati al belga Bergs in semifinale, Flavio supera “le botte da orbi” prese tennisticamente contro il mostruoso Jaime Munar del primo set, ingranando la marcia nonostante sembrasse inizialmente prosciugato emotivamente dalla battaglia con il Belgio in semifinale.

Nel primo set le gambe sembrano di legno e il braccio lento. Il secondo set si apriva con un altro break per Munar ma questa volta la reazione dell’azzurro trascina la platea, dopo una lunga interruzione della partita per il malore di uno spettatore sugli spalti: si procede fino al 6-5, poi il tennis di pressione pulita da fondocampo di Munar si inceppa. Ci sarebbero 4 palle break per l’Italia che sono altrettanti set point, ma lo spagnolo ha carattere e annulla la prima con la combo servizio-dritto, la seconda con un servizio vincente al centro, la terza con una botta di servizio seguita da una notevole volée stoppata, la quarta venendo a rete, con una volée di rovescio. La sfida raggiunge un gran livello e merita il tie break: allo snodo Cobolli è più veloce ad uscire dai blocchi (3-1), infila dritti efficaci e smash (5-2), sale a set point sul 6-3 ma gli occorre la terza occasione (7-5 con un dritto sulla riga, colpo assestato dopo 1h50’) per chiudere 7-6: la fatica delle grandi occasioni che, se non altro, riapre una partita che sembrava disperata.

Rianimato dal risultato e forte di un pubblico che spinge come non mai, Cobolli assalta la Coppa Davis con un carattere che ormai abbiamo imparato a conoscere. Munar è avversario rognoso, non arretra e vende carissima la pelle: si procede fino al 5-5, poi Cobolli sfonda di dritto: 6-5 Italia e servizio. “Stai calmo!” urla il c.t. Volandri mentre l’azzurro non trema: firma la “sua” Davis con l’ennesimo dritto vincente, ormai una sorta di marchio che vale il 7-5. E così, dopo 2h56’ di battaglia, il palazzetto di Bologna può spellarsi le mani per celebrare i nuovi eroi sportivi nostrani. Una squadra di amici, alcuni dei quali cresciuti insieme sin dai circoli romani da bambini come i “fratelli” Berrettini e Cobolli, orfana di stelle assolute ma piena di carattere, unità e altruismo.

La Coppa Davis nel 2026 verrà difesa in casa, ancora a Bologna, nel nuovo palazzo dello sport della Virtus che gli amministratori locali promettono pronto a breve. Dato che non cambieranno né il format né la cadenza annuale, si può sperare di difendere ancora clamorosamente sul petto questo Campionato del Mondo che non ci sfugge dal 2023, inizio dell’era Sinner e di una stagione di trionfi mai visti per l’Italia del tennis.

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