Due miliardi di euro per le famiglie

È quanto prevede il piano di interventi immediati chiesto dal Forum delle associazioni familiari con una lettera aperta al Governo. Ad oggi però non ci sono risposte.
famiglia

Il Forum delle associazioni familiari ha deciso di scrivere una lettera aperta al governo, visto che dallo scorso anno non è più incluso tra le forze sociali consultate sulle scelte economiche definite dall’esecutivo.

 

Il testo, reso pubblico da quasi un mese, non ha finora ricevuto alcuna risposta. Non si tratta di una lettera che enuncia concetti generali, ma entra nel dettaglio. Avverte che il Forum sta elaborando una proposta organica di riforma del sistema fiscale a misura di famiglia su cui chiederà un dibattito aperto alla partecipazione più ampia delle forze politiche e sociali. Ma, nel frattempo, propone «un intervento “circoscritto” e attivabile da subito»: l’aumento di 200 euro della detrazione per ogni figlio a carico e la previsione di un credito di imposta per le persone con reddito così basso che non possono usufruire delle detrazioni stesse (i cosiddetti “incapienti”).

 

La detrazione non è altro che una riduzione delle imposte calcolate senza considerare i familiari a carico. Talvolta questa specie di sconto è superiore ai tributi da pagare, ma la differenza non diventa un credito verso lo Stato. Semplicemente… si perde. Per fare un esempio se possiedo un reddito annuo tale che devo pagare 3.500 euro di imposta, ma ho una detrazione per familiari a carico pari a 4.000 euro o superiore, la differenza (nel caso esposto, 500 euro) non può essere recuperata. Un reddito più alto, in questo caso, potrebbe invece beneficiare di questa detrazione.

 

In questa logica si comprende l’affermazione del Forum di condividere l’applicazione della «equità verticale (chiedere di più ai redditi più alti)». Secondo gli esperti della rete associativa delle famiglie, la proposta porterebbe a minori entrate per lo Stato per poco più di 2 miliardi di euro. Risorse da recuperare secondo le scelte che competono al governo, anche se il Forum stesso, prendendo di mira gli enti inutili, si candida «magari in accordo con altri soggetti di società civile, alla direzione di un’Agenzia che, con poteri pubblici circoscritti ma ben definiti, si impegni nel portare a termine questa lotta contro sprechi, privilegi e inefficienze contro cui la politica partitica ha dimostrato tutta la sua impotenza».

La proposta così esplicita e provocatoria nasce dalla forte esigenza di «restituire alle famiglie potere di acquisto, in particolare a quelle con figli, che oggi sono costrette a comprimere spesso drammaticamente i propri consumi» al punto che l’arrivo del terzo figlio trascina oltre il 40 per cento delle famiglie sotto la linea di povertà. Una situazione definita inaccettabile dal Forum che ha avviato, finora, un giro di consultazioni con delegazioni dell’Udc e del Pd per la condivisone di interventi strutturali e non episodici di equità fiscale per le famiglie.

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