Domenica ore 10.00: pregate per favore!

 Mons. Martinelli da Tripoli chiede che si continui a invocare la pace.
"Stanotte alle 2.45 siamo stati svegliati da forti esplosioni non lontane dalla nostra chiesa – ci dice stamani al telefono mons. Giovanni Martinelli, vescovo di Tripoli -. La tensione è grande, anche se stamani la vita della città va avanti apparentemente normale. Sappiamo però che tanta gente sta abbandonando la città. Abbiamo appena celebrato la messa con un centinaio di fedeli. C’è tanta paura, ma nella calma. Alcune persone erano giunte da una ventina di chilometri di distanza. Avevano passato qualche check point, senza incontrare ostacoli eccessivi. Alle domande dei militari avevano risposto che andavano in chiesa e le hanno lasciate passare".

 

Mons. Martinelli appare preoccupato come ieri sera, ma sembra in qualche modo convinto che la città sarà risparmiata: "Appare evidente come gli obiettivi siano precisi, speriamo bene. Si parla di una quarantina di feriti, in massima parte militari. Ma in realtà non ci sono notizie precise. Anche I giornalisti qui non sanno nulla. Funzionano i telefoni con l’Europa, ma all’interno è molto più difficile comunicare".

 

E lancia un vibrante appello alla preghiera, "l’unica risorsa che abbiamo, ma sappiamo che è la più potente! La vicinanza e l’unità dei cristiani del mondo intero ci è indispensabile".

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