Dighe, palazzi e caserme

7 giorni, 7 notizie poco conosciute: violenze in Centrafrica e Sud Sudan, mentre l’Aids fa stragi in Ghana; Pyongyang provoca; Serbia e Kosovo di nuovo ai ferri corti; crolla un palazzo in India, contestazioni a una diga laotiana
Crollo di un palazzo a Chennai in India

Mercoledì 25 giugno: Centrafrica violento

Non ha pace la Repubblica centrafricana, dilaniata da guerre etniche che hanno spesso il colore del conflitto interreligioso. In particolare nella città di Bambari, nel centro del Paese, migliaia di persone si sono rifugiate nel vescovado e nella sede della missione africana per la ripresa dei combattimenti tra la Seleka e gli Antibalaka. Decine sono i morti, da una parte e dall’altra. Cresce la potenza di fuoco della Seleka, che come si sa è una fazione sostenuta da fondamentalisti islamici spesso di provenienza straniera.

Giovedì 26 giugno: Serbia e Kosovo ai ferri corti

Riprende la mai veramente sopita tensione tra la Serbia e il Kosovo. Scintilla questa volta è stato il mancato ingresso nella repubblica per Dejan Pavićević, rappresentante del governo serbo nella capitale kosovara. Ciò sarebbe una violazione degli accordi di Bruxelles del 2013. Il contenzioso avviene alla vigilia della visita del presidente della Commissione europea Barroso a Belgrado, per avanzare nelle procedure di avvicinamento della Serbia all’Ue.

Venerdì 27 giugno: rifugiati nel Sud Sudan

L’indipendenza del Sud Sudan non ha risolto con ogni evidenza i problemi della regione. Sono infatti oltre 100 mila i civili ad essersi rifugiati nei campi delle Nazioni Unite dal 15 dicembre scorso, dal momento in cui è scoppiata la guerra civile tra quella parte dell’esercito che è rimasta fedele al presidente Salva Kiir Mayardit e i ribelli invece fedeli al vicepresidente Rijek Mayardit. Particolarmente grave la situazione nel campo di Bentiu, in cui 45 mila civili vivono in condizioni al limite della sopravvivenza.

Sabato 28 giugno: Aids in Ghana

Cifre impressionanti sono state divulgate dall’organismo governativo preposto alla lotta all’Aids: in Ghana un quinto degli abitanti ha contratto il virus. La situazione è ancora più grave nelle zone urbane, mentre al Nord il contagio risulta di molto inferiore. La principale causa del diffondersi repentino della malattia viene identificato dall’ente statale nei comportamenti sociali sempre più liberi e devianti.

Domenica 29 giugno: Pyongyang provoca

La tensione tra Nord e Sud Corea non accenna a diminuire. Il regime di Pyongyang, proprio alla vigilia della visita di un’importante delegazione cinese guidata da Xi Jinping in persona, ormai unico “alleato” rimasto al regime di Kim Jong-un, continua in effetti a lanciare missili balistici. Ieri ne sono stati lanciati due, probabilmente degli Scud sovietici con gittata sui 500-600 chilometri, caduti in acque internazionali nel Mar del Giappone. Una piccola speranza viene dal fatto che, prima di recarsi a Pyongyang, il presidente cinese visiterà Seul.

Lunedì 30 giugno: crolla un palazzo in India

Probabilmente un centinaio di operai rimane ancora sotto le macerie di un palazzo di undici piani ancora in costruzione a Chennai, l’antica Madras. I morti sembra siano una quindicina, e una trentina i feriti estratti dalle macerie. Tutto il subcontinente indiano conosce periodicamente questo tipo di stragi, dovuti alla scarsa qualità dei materiali utilizzati, alla rapidità dei lavori, all’assenza di controlli nelle norme di sicurezza. La causa ultima del crollo sono comunque le impetuose piogge monsoniche abbattutesi nelle ultime settimane sull’Est dell’India. (Foto AP)

Martedì 1° luglio: quella diga sul Mekong

La Corte suprema amministrativa della Thailandia ha accolto il ricorso di alcuni cittadini dell’interno del Paese contro la decisione del governo di Bangkok di acquistare energia prodotta in Laos dalla diga in costruzione di Xayaburi, sul fiume Mekong. La decisione non avrà nessuna influenza diretta sulla costruzione della diga, contestata da ecologisti e gente sensibile alla protezione ambientale, ma toglierà al governo laotiano parte dei fondi necessari alla costruzione della diga.

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