Nella vita di ogni persona l’esperienza relazionale è una delle esperienze fondanti, paragonabile ad un bisogno umano fondamentale, come quello del mangiare e del dormire. Tuttavia, anche se può sembrare un aspetto basilare, non è così semplice da gestire e spesso può creare malessere e disagio.
Spesso infatti può capitare che in una relazione si sperimenti il timore di parlare di sé, di aprirsi all’altro, oppure di perdere la propria identità, di non essere capiti, o di arrivare a confondere i nostri bisogni con quelli dell’altro. Può succedere che, guidati dalla paura, lasciamo che sia l’altro a decidere per noi o al contrario tendiamo a manipolare la realtà che ci circonda.
Quando sono presenti queste paure, significa che i confini relazionali, che servono a delimitarci e definirci come persona unica e irripetibile, sono deboli o non presenti.
Ma cosa sono i confini nelle relazioni? I confini favoriscono, o dovrebbero, la crescita delle relazioni, le mantengono, ne facilitano il funzionamento desiderabile e desiderato e prevengono eventuali problemi. Piuttosto che pensare ai confini come a qualcosa che separa, vediamo il confine come una opportunità di unione, nel senso che non si riferisce alla separazione dell’individuo con l’ambiente, bensì alla funzione di limitare l’organismo, contenendolo e proteggendolo, e allo stesso tempo metterlo in contatto con l’esterno. L’esperienza dell’incontro è la funzione propria di tale confine.
La letteratura, in generale, suggerisce che i confini intorno a se stessi dovrebbero essere chiari e sicuri, e l’idea alla base è che gli individui funzionano in modo più “efficace” nelle relazioni intime se hanno un chiaro senso di sé. Un chiaro senso di sé potrebbe svolgere il ruolo di protezione, e quindi un confine, che fornisce una sensazione di sicurezza.
Senza confini personali non può esserci relazione. Imparare a stabilirne di propri vuol dire aiutare l’altro a muoversi nella relazione con te, stabilendo la giusta vicinanza e permettendo che ognuno mantenga la propria identità.
Dunque vale la pena dedicare del tempo a sviluppare questa abilità in modo da poter migliorare il proprio benessere e le proprie relazioni, e proteggere le cose che contano di più per noi stessi. Quando i tuoi confini sono chiari e ben definiti, è più probabile sentirsi sicuri e fiduciosi, mentre quando sono deboli o inesistenti, potremmo sentirci sopraffatti, ansiosi e insicuri.
Possiamo imparare a creare confini migliori? Il primo passo verso la costruzione di confini migliori è riconoscere, in primo luogo, i propri limiti e sapere dove è necessario stabilire i confini. Ovvero significa essere onesti con noi stessi riguardo le proprie capacità fisiche, emotive e mentali e pensare ai propri bisogni, desideri e a ciò che è più importante per noi.
Se ci torna difficile fare tutto ciò e capire dove potrebbe essere necessario stabilire un confine, spesso potremmo avvalerci della guida delle nostre emozioni. Ogni volta che ci sentiamo arrabbiati, infastiditi o risentiti verso qualcuno, questo è spesso un segno che uno dei nostri confini è stato superato, oppure che vada creato.
Prendiamoci del tempo per riflettere sui nostri progressi e valutare quanto bene i nostri limiti funzionano per noi stessi. Facciamo in modo di essere aperti al feedback degli altri e poi apportiamo le modifiche necessarie. Costruire confini migliori è un processo continuo e potrebbe essere necessario del tempo per trovare il giusto equilibrio per le nostre esigenze e il nostro stile di vita.
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