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Persona e famiglia > Noi due

Cosa aiuta a raggiungere intimità emotiva nelle relazioni?

di Benedetta Ionata

- Fonte: Città Nuova

Un esperimento psicologico propone 36 domande per avvicinare due persone emotivamente e addirittura farle innamorare in meno di un’ora. Esistono, poi, altri modi di impostare le conversazioni per connettere con l’altro velocemente aumentando l’intimità

L’amore è una delle emozioni più profonde conosciute dagli esseri umani. Esistono molti tipi di amore, e si possono esprimere attraverso il rapporto con un genitore, un fratello, un amico o attraverso un partner compatibile. Ad ogni modo, tutti questi rapporti possono essere considerati uno degli aspetti più significativi della vita di una persona e fonte di profondo appagamento. Ma esistono in particolare degli elementi che rafforzano questo sentimento nei confronti di una persona? Alcuni studiosi, riguardo questo quesito, si sono chiesti se il fare domande specifiche può andare ad approfondire una relazione.

In un esperimento psicologico condotto nel 1997 dallo psicologo Arthur Aron e dai suoi colleghi, erano state individuate 36 domande che avevano lo scopo di avvicinare emotivamente le persone, addirittura, secondo gli studiosi, le poteva far innamorare. Poi pubblicarono un saggio sul Personality and Social Psychology Bulletin che si intitolava “Experimental Generation of Interpersonal Closeness” (Creazione sperimentale di intimità interpersonale). Il loro obiettivo era scoprire se fosse possibile creare un contesto artificiale, “da laboratorio”, in cui due sconosciuti potessero legare tra loro e costruire un’amicizia profonda, o addirittura un rapporto romantico, in meno di un’ora.

Organizzarono una serie di esperimenti con alcune coppie di persone che non si conoscevano. Funzionava così: i due volontari entravano in una stanza vuota, e si sedevano uno di fronte all’altro e cominciavano a rispondere a una lista di 36 domande, fornita da Aron. Arrivati in fondo alla lista, i volontari dovevano guardarsi negli occhi per quattro minuti. In totale la durata dell’incontro non doveva superare i 45 minuti e le domande erano standardizzate, quindi l’esperimento era lo stesso per tutti i partecipanti. Ma soprattutto, cosa più importante, ciò che creava vicinanza tra due persone che si ponevano reciprocamente le domande, era dato dal loro ordine. Infatti con il procedere delle domande, la conversazione diventava sempre più profonda e vulnerabile.

Detto ciò, da studi come questo possiamo imparare molto su come possiamo coltivare l’ intimità emotiva nelle relazioni. In questo studio infatti ci si è concentrati sul processo attraverso il quale le persone interagiscono per generare vicinanza. L’intimità emotiva si verifica quando le persone si aprono sul loro sé più intimo e comunicano reciprocamente comprensione, convalida e cura. Condividendo profondamente, otteniamo un accesso speciale a parti della mente dell’altro che non tutti vedono, permettendoci così di sentirci vicini. Rispondendo in modo ponderato alla vulnerabilità delle reciproche rivelazioni, ognuno di noi dimostra che ci si può fidare.

Ciò che fa l’ordine delle 36 domande è consentire alle persone l’opportunità di aprirsi l’un l’altro a livelli sempre più vulnerabili. Per coltivare la vicinanza nelle interazioni sociali, questo processo non è l’unico modo. Ad esempio, sostenere gli altri in modi che si sentono efficaci per loro, esprimere gratitudine o celebrare le reciproche buone notizie, sono solo alcuni dei modi supportati dalla ricerca per legare e creare fiducia e vicinanza.

Dunque, come applicare la ricerca sull’intimità emotiva alle tue interazioni? Senza dover per forza seguire domande standard, cerca di porre tu domande che possano avvicinarti all’altro in modo appropriato a quanto bene lo conosci. È un’amica di lavoro? È un primo appuntamento? È una telefonata con un tuo amico di infanzia? O con un fratello con il quale vorresti una relazione più profonda? Quindi, parti da lì e vedi se ricambiano durante la discussione.

L’intimità nasce quindi in tipi specifici di conversazioni; le domande possono variare. Non sto dicendo che non dovresti divertirti con le 36 domande dello studio o eventuali imitazioni che creano in modo strutturato o simile a un gioco un legame profondo ed emotivamente intimo. Se trovi utili le 36 domande, usale! Ma sappi che non ti mancano le parole giuste per creare intimità. In una conversazione si creano molte opportunità per poter chiedere alle persone le loro esperienze personali e per ascoltare e rispondere con attenzione. Ci vuole tempo, tentativi ed errori per scavare più a fondo a una velocità condivisa e attorno ad argomenti che funzionano per te e per la persona con cui ti stai connettendo.

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