Sfoglia la rivista

Mondo > Emergenze umanitarie

Congo (RdC): strage nella chiesa. Ribelli ugandesi uccidono decine di fedeli

di Armand Djoualeu

- Fonte: Città Nuova

Orrore e sgomento a Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo (RdC), per l’attacco a una chiesa cattolica e lo sterminio dei fedeli che partecipavano ad una veglia.

 

Candele, foto di Pexels da Pixabay

I ribelli del gruppo armato Adf (Forze Democratiche Alleate), gruppo affiliato allo Stato Islamico, hanno attaccato una chiesa cattolica nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo (RdC) nella notte tra sabato 26 e domenica 27 luglio, uccidendo 43 persone (19 donne, 15 uomini e 9 bambini), secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite.

Dopo diversi mesi di calma, sabato sera le Adf hanno attaccato la parrocchia della Beata Anuarite a Komanda, provincia di Ituri, un centinaio di chilometri ad ovest del Lago Alberto.

Circa 20 delle vittime erano fedeli che partecipavano a una veglia notturna in chiesa. Anche case e negozi sono stati dati alle fiamme, aggravando ulteriormente la già estremamente preoccupante situazione umanitaria della provincia. “Abbiamo almeno 31 membri del movimento della Crociata Eucaristica che sono morti, con sei feriti gravi […], alcuni giovani sono stati rapiti, non abbiamo ulteriori notizie di loro”, ha dichiarato padre Aimé Lokana Dhego, il parroco.

Altri sette corpi sono stati scoperti nella città di Komanda, a sud di Bunia, capoluogo della provincia di Ituri. “Sabato, verso le 21, abbiamo sentito degli spari nei pressi della parrocchia”, ha raccontato Dieudonné Katanabo, capo del quartiere in cui si trova la chiesa.

La città di Komanda si trova nel territorio di Irumu, un crocevia che conduce ad altre tre province (Tshopo, Nord Kivu e Maniema) nella parte orientale della RdC. Si tratta di una regione ricca di minerali, contesa da molti anni da diversi gruppi armati. Il tenente Jules Ngongo, portavoce dell’esercito congolese per la provincia di Ituri, dove è avvenuto l’attacco, ha dichiarato in un comunicato stampa pubblicato su X che l’esercito congolese attribuisce il massacro alle Forze Democratiche Alleate (Adf), un gruppo armato originario dell’Uganda ma operativo principalmente nella turbolenta provincia di Ituri, in Congo.

Secondo il tenente Ngongo, l’attacco è stato un atto di vendetta volto a distogliere l’attenzione dall’operazione militare congiunta in corso tra le Forze Armate della RdC e le Forze di Difesa Popolare dell’Uganda (Updf) contro le Adf. “La Missione di Stabilizzazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo (Monusco, i caschi blu) condanna fermamente l’attacco avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 luglio 2025 a Komanda, circa 60 km a sud-ovest di Bunia, la capitale dell’Ituri”, si legge in un comunicato stampa diffuso martedì 29 luglio.

Le Forze Armate congolesi, da parte loro, hanno denunciato “un massacro su larga scala” perpetrato dalle Adf in una chiesa, dove “una quarantina di civili sono stati sorpresi e uccisi a colpi di machete, e diversi altri sono rimasti gravemente feriti”. Il governo congolese, attraverso il suo portavoce Patrick Muyaya, ha condannato su X “l’orribile attacco contro persone innocenti”.

Questo attacco è stato “fermamente condannato” dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. “I luoghi di culto devono essere sempre preservati e la libertà religiosa protetta”, ha detto Tajani. “Questi attacchi mirati contro civili indifesi, in particolare nei luoghi di culto, non sono solo rivoltanti, ma anche contrari a tutti gli standard dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario“, ha dichiarato Vivian van de Perre, vice rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la Protezione e le Operazioni, e capo ad interim della Monusco. Lunedì 28 luglio, papa Leone XIV ha espresso il suo “sgomento” per l’attacco alla città e alla parrocchia cattolica di Komanda da parte di ribelli affiliati allo Stato Islamico (Is).

Il gruppo armato Adf, originariamente formato da ex ribelli ugandesi, negli ultimi anni ha ucciso migliaia di civili e intensificato saccheggi e omicidi nel nord-est del Congo, nonostante il dispiegamento dell’esercito ugandese (Updf) a fianco delle forze armate congolesi (Fardc) nella zona. Nel 2019, le Adf hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico (Is), che indica il gruppo come la sua “Provincia Centrafricana” (Isap) e rivendica la responsabilità di alcuni dei suoi attacchi.

Alla fine del 2021, Kampala e Kinshasa hanno lanciato un’operazione militare congiunta contro le Adf, denominata “Shujaa”, senza tuttavia riuscire a porre fine agli attacchi. Il 23 luglio 2025, la Monusco aveva attribuito un altro attacco sferrato tra l’8 e il 9 luglio 2025 ad alcuni miliziani dell’Adf, che aveva provocato la morte di 47 civili a Eringeti, nella stessa provincia di Ituri.

Riproduzione riservata ©

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come?
Scopri le nostre riviste,
i corsi di formazione agile e
i nostri progetti.
Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni:
rete@cittanuova.it

Esplora di più su queste parole chiave
Condividi

Ricevi le ultime notizie su WhatsApp. Scrivi al 342 6466876