Con papa Francesco torna il Vangelo

L'elezione di Bergoglio, il significato del nome che ha scelto, cosa rappresenterà per la Chiesa universale... Un commento dalla Francia
Papa Francesco visita la grotta di Lourdes riprodotta nei giardini vaticani

Smentendo tutte le previsioni, i cardinali hanno eletto papa il cardinale argentino Bergoglio. Si tratta di un grande sconvolgimento per la Chiesa universale, che in questo modo ritrova un soffio evangelico a tutti i livelli, comprese le più alte sfere del suo "governo". L'anziano papa Benedetto XVI è stato ben ispirato a rinunciare. Lasciando il potere ha aperto la strada ad un papa riformatore che agirà in comunione di cuore e di anima con lui. "Magnificat!". 

L'elezione a papa del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio è un vero miracolo, tutta la Chiesa è ricondotta alla sua fonte evangelica: i vescovi in primo luogo e con essi tutti il popolo di Dio. Penso innanzi tutto a monsignor Jacques Perrier, il grande vescovo di Lourdes di questi ultimi anni, che ha nominato nel 2008 un rettore argentino per il santuario, in anticipo sul resto del mondo, come sua abitudine. Tanto di cappello, monsignore! 

Questo rettore, Horacio Brito, è colui che mi ha fatto scoprire e amare il cardinale Bergoglio, che lui ha frequentato in passato, quando era al seminario. Quello che io so del nuovo papa è che egli è di cuore puro, vicino alle persone semplici e impegnato nella vita reale e questo mi basta per sperare che possa realizzare le riforme urgenti che salveranno la Chiesa cattolica. Il fatto che egli abbia scelto il nome Francesco, riferendosi al santo di Assisi, ci ha profondamente sollevato dopo tutte le "beghe da sagrestia" che hanno esaurito le forze vitali e vuotato le parrocchie in Europa. 

Ero in piazza san Pietro quando papa Francesco è apparso sul balcone della basilica ed ho pianto di gioia con tutti i fedeli presenti. Arrivato un po' prima delle 18, sotto la pioggia, aspettavo la fumata nera per andar via, persuaso che il conclave sarebbe terminato soltanto giovedì sera o venerdì mattina. Un gabbiamo si è posato sul comignolo della Cappella Sistina, come per annunciarci una sorpresa. Poi la pioggia, pian piano, si è fermata. Io stavo discutendo con dei preti indiani che avevano laboriosamente preparato un ritratto del cardinale Telesforo Placidio Toppo, considerato uno dei papabili.

Verso le 19 dal camino è uscito del fumo: inizialmente era nero, poi improvvisamente è diventato bianco. La folla ha gridato e, come portati da un'onda, ci siamo ritrovati sotto il balcone, con il cuore che batteva forte, guardando dietro di noi l'immensa piazza san Pietro e via della Conciliazione invase da centimaia di migliaia di persone. Tre preti, abbigliati in maniera perfetta, recitavano il rosario in latino affianco a me. Aspettavano di vedere papa Gregorio XVII, colui che, eletto in cinque scrutini, avrebbe restaurato il vecchio ordine liturgico. Gli ho parlato di un papa Francesco, di cui avevo sognato sul mio blog, ed essi mi hanno sorriso con aria condiscendente. Quando il cardinale Jean-Louis Tauran, dopo aver pronunciato l'habemus papa, ha detto il nome del nuovo papa, si è sollevato dal popolo un grande clamore, segno di una immensa felicità. 

Nessuno aveva pensato a questo cardinale argentino di 76 anni e soprattutto non lo avevano fatto i giornalisti: lo Spirito Santo ha lavorato con discrezione. "Il Vangelo sta tornando", ho detto ai miei vicini che sembravano paralizzati, non riuscendo più a raggiungere i miei colleghi della stampa tanto le comunicazioni telefoniche erano intasate.

Che lezione di umiltà è stata quest'elezione per tutti noi che pensavamo a Scola, Ouellet, Scherer, etc… I criteri del mondo non sono decisamente quelli della provvidenza divina e noi abbiamo avuto ancora una volta la prova che colui che entra nel conclave papa, ne esce cardinale! Il nuovo papa tutto vestito di bianco, senza altri "ornamenti", sembrava intimidito, emozionato. Non si muoveva, poi ci ha chiesto di recitare il padre nostro e l'Ave Maria con lui. 

Abbiamo pensato a Giovanni XXIII e a Paolo VI guardando questo testimone vivente dello spirito del Concilio, 50 anni dopo l'evento storico che spalancò le finestre della Chiesa. Francesco si è inchinato, proponendo che, in silenzio, noi invocassimo l'aiuto di Dio per lui, prima di impartirci la sua prima benedizione. Questo gesto di profonda umiltà già indica come sarà il suo pontificato. DOpo la preghiera alla Vergine nella basilica di santa Maria maggiore, presto il papa renderà visita al vescovo emerito di Roma, Benedetto XVI, al quale succede dopo essere stato suo "concorrente" all'epoca del conclave del 2005. 

In questi primi giorni sul pontefice è già stato scritto di tutto, ma l'essenziale è che rinnoverà la Chiesa come ai tempi di san Francesco: in ginocchio gli ambiziosi, i ladri, gli iprocriti! In ginocchio gli ideologi da sagrestia e tutti coloro che si servono della Chiesa invece di servirla. In ginocchio i mercanti del tempio e i loro mercenari del marketing.

Sono andato a pregare sulle tombe di san Francesco e di santa Chiara alla vigilia delle congregazioni generali, il 3 marzo, lo stesso giorno scelto dal cardinale Christoph Schönborn. Nei giorni precedenti l'elezione, molte persone hanno supplicato il Cielo affinché un papa "francescano" venisse a riformare la Chiesa, che ha rischiato di cadere in rovina con tutti gli scandali che si sono susseguiti, orchestrati da ambiziosi calcolatori. 

Il cardinale americano Sean O’Malley, frate cappuccino con i sandali, il cardinale brasiliano Joào Braz de Aviz, sfuggito ad una sparatoria nel suo Paese, e altri cardinali meno conosciuti si sono mossi con coraggio, riuscendo a convincere i due terzi del collegio cardinalizio a vorare "san Francesco", nella persona dell'arcivescovo di Buenos Aires, il primo papa del nuovo mondo, il papa dell'ultima speranza! 

Grazie a Giovanni Paolo II di averlo creato cardinale dodici anni fa e grazie a Benedetto XVI per aver rinunciato per permettere questa rivoluzione storica che riconcilierà l'umanità intera con la Chiesa che amiamo, la Chiesa di Gesù Cristo, la Chiesa dei santi e dei martiti, la Chiesa contro la quale le forze dell'inferno non prevarranno perché l'Immacolata la protegge e la guida. Nulla è impossibile a Dio. 

Io spero che papa Francesco, dopo aver visitato la grotta dell'apparizione riprodotta nei giardini vaticani (nella foto), prenda presto un treno bianco per Lourdes con i pellegrini italiani dell'Unitalsi. Nell'attesa, affidiamo il suo ministero di vescovo di Roma alla Vergine e a santa Bernadette, nell'impulso del sinodo per la nuova evangelizzazione e dell'Anno della fede che continuerà fino alla festa di Cristo re.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons