Coldiretti, allarme siccità in Italia

Con +1,65 gradi in Italia è emergenza inverno. Le coltivazioni e i pascoli soffrono la mancanza di acqua e in alcune zone è scattato l’allarme incendi
Carlo Lannutti/LaPresse

Le elevate temperature di inizio 2020 confermano l’anomalia di un inverno assente. Fino ad ora in Italia, secondo Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Isac Cnr (istituto di scienze dell’atmosfera e del clima), la temperatura è stata superiore di 1,65 gradi sopra la media storica. Il caldo anomalo e la mancanza di pioggia hanno fatto scattare l’allarme in varie regioni dove si stanno facendo i conti con la siccità nelle campagne che causa difficoltà per le coltivazioni e per i pascoli.

L’andamento climatico di questo inizio 2020 lo classifica per ora come l’anno più caldo di sempre sul pianeta rispetto alla media del ventesimo secolo sulla base dei dati del National Climatic Data Centre (Noaa), che rileva i dati dal 1880.

In tutta la Penisola si fanno i conti a causa di questo clima pazzo che ha stravolto la natura. Basta vedere le mimose fiorite con un mese di anticipo, o le piante già in fiore.

In Sicilia e in Sardegna iniziano a sbocciare le piante da frutto e in Abruzzo sono in fase di risveglio, con un anticipo di circa un mese, gli alberi di susine e pesche mentre gli albicocchi in Emilia e in Puglia hanno già le gemme.

Nei mercati ortofrutticoli già si trovano i prodotti primaverili: nel Lazio i carciofi romaneschi, agretti e fave che sono presenti anche in Puglia insieme alle fragole.

Siccità ovunque

«Nel mezzogiorno – spiega Coldiretti – si fanno già i conti con l’allarme siccità in campagna a partire dal Basso Molise dove i terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare e irrobustire a dovere le piantine che verranno gelate dal repentino abbassamento delle temperature o peggio spazzate via in caso di piogge violente».

Oltre i cereali anche gli ortaggi soffrono l’acqua e già necessitano di irrigazioni di soccorso che però scarseggiano. In Puglia ad esempio la disponibilità idrica è dimezzata negli invasi rispetto allo scorso anno secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Anbi (ass. naz. bonifica e irrigazione) che sottolinea come anche in Umbria si vive la stessa difficoltà con il 75% di pioggia in meno rispetto allo scorso gennaio 2019 mentre in Basilicata mancano all’appello circa 2/3 delle risorse idriche disponibili rispetto a febbraio 2019.

Anche in Sardegna si corre ai ripari dalla siccità. Il Consorzio di Bonifica di Oristano dopo varie segnalazioni relative alle colture in sofferenza ha predisposto l’attivazione degli impianti per l’irrigazione per garantire acqua ai distretti più colpiti. Intanto alcune regioni già sono in preallerta incendi, soprattutto in aree boschive.

Meteo pazzo

Intanto l’alta pressione sulla nostra Penisola continua ad allontanare la stagione fredda. Di tanto in tanto qualche lieve perturbazione ha riportato la neve sulle cime più alte e fino a mercoledì 19 febbraio potremmo godere di qualche precipitazione a carattere sparso che dal Centro si porteranno verso il Sud in serata.

Nella seconda metà della settimana l’Italia si ritroverà di nuovo con l’alta pressione e con clima più mite. Da giovedì grasso e fino a martedì 25 febbraio infatti un anticiclone caldo invaderà la Penisola: bel tempo con sole ovunque e temperature al di sopra della media di ben 10 gradi.

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