Clandestini, l’Ue cambia le norme

Dalla Procura di Brescia e dalla Questura di Milano nuove interpretazioni su espulsioni ed arresti degli immigrati irregolari
Immigrati
«Devo segnalarvi con molta soddisfazione che una direttiva europea in materia d’espatrio ha praticamente consentito d’azzerare l’operatività di una norma interna nazionale: quella che sanzionava con una pena molto elevata il soggetto che non ottemperasse all’ordine d’espulsione del questore. Poiché questa norma appare incompatibile con i parametri comunitari, ormai si rende inapplicabile. In Procura siamo stati pronti, con una mia direttiva di qualche giorno fa, a recepire questo indirizzo comunitario che fa piazza pulita di ipotesi di reato che erano state formulate sotto spinte legislative molto condizionate da impostazioni ideologiche». Lo ha scritto in una circolare inviata ai magistrati della Procura il procuratore capo di Brescia, Nicola Pace.

 

Secondo l’interpretazione di Pace, la direttiva europea azzera la normativa italiana in materia di espulsione per i clandestini presenti sul territorio nazionale. «Considerato tutto questo – ha aggiunto il Procuratore conversando con i giornalisti – spero che l’attività operativa della nostra polizia giudiziaria da questo momento si rivolga verso situazioni più impegnative».

 

Secondo il procuratore, in particolare, non esisterebbero più i presupposti per il reato di clandestinità alla luce della direttiva europea. «La direttiva – ha spiegato – prevede che l’immigrato clandestino debba essere messo in condizione di lasciare il paese volontariamente entro un tempo compreso tra una settimana e un mese. In Italia, sempre alla luce della direttiva, in questo momento c’è un vuoto legislativo. La Procura in ogni caso scarcererà gli immigrati che le forze dell’ordine arresteranno per non aver ottemperato all’ordine del questore. La direttiva ha dato all’Italia due anni di tempo per adeguarsi ai parametri comunitari e il termine è scaduto il 24 dicembre scorso».

 

A Milano una circolare interna firmata dal questore di Milano Alessandro Marangoni spiega che, visto che i clandestini non sono punibili, in presenza di un «giustificato motivo», si deve evitare di arrestarli. Sarà sufficiente una denuncia in stato di libertà, d’ora in poi, per gli immigrati irregolari già colpiti da ordine di espulsione, «avendo cura di evidenziare negli atti le motivazioni che hanno determinato il mancato arresto in flagranza».

La circolare interna del questore di Milano è rivolta agli agenti delle volanti e dei commissariati dopo la sentenza numero 359 della Consulta del 17 dicembre scorso. La circolare precisa che l’arresto, d’ora in poi, sarà solo «a titolo esemplificativo, quando il cittadino straniero, sempre irregolare, sia trovato in possesso di adeguate risorse finanziarie che escludono il ricorrere di uno stato di indigenza, ovvero quando lo straniero sia proprietario di un’autovettura, o ancora quando lo stesso dichiari di vivere in un appartamento che appare dalle descrizioni fornite verosimilmente dignitoso, o se il soggetto abbia un coniuge in Italia o una famiglia in condizioni economiche non precarie».

 

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