È ancora il ciclista sloveno Pogačar a trionfare e a portare, per la quarta volta nella sua carriera, la maglia gialla del Tour a casa, ma è a Van Aert che va l’ultima tappa.
Il poker di Pogi
È poker di Tour de France per il fuoriclasse sloveno, super Pogi, già alla quarta maglia gialla a soli 27 anni ancora da compiere.
Un trionfo non inaspettato quello dello sloveno che rispetta i pronostici della vigilia che lo vedevano favorito assoluto insieme a Jonas Vingegaard che ha, infatti, chiuso la classifica generale della Grande Boucle in seconda piazza a +4’24” dallo sloveno e davanti al tedesco Florian Lipowitz che conquista, un po’ a sorpresa, il terzo gradino del podio della corsa ciclistica.
«Mi sembra ancora incredibile, se ci penso ‒ le parole di Pogacar ‒ ho vinto il Tour per la quarta volta e per la sesta volta sono sul podio. È sempre più bello vincere qui, sono incredibilmente felice, è fantastico. La “battaglia” con Vingegaard nell’ultima settimana? Ne abbiamo parlato, ci siamo detti quanto è cambiato il livello, ci siamo spinti a vicenda sempre più al limite, lottare con lui è stata un’esperienza molto dura e per questo ho il massimo rispetto per Jonas».
Un Tour quasi perfetto quello dello sloveno che, tra le altre cose, con questo trionfo, arriva a quota 100 vittorie in carriera. Quasi perfetto, sì, perché nonostante abbia dominato per quasi tutte la durata delle 21 tappe, e sia stato il detentore, contemporaneamente di: maglia gialla, maglia verde (che non aveva mai avuto) e maglia a pois, Pogi si è ricordato di essere umano nell’ultima tappa, nella quale ha dovuto cedere il passo ad un ritrovato Van Aert. Questa l’unica “sbavatura” in questa giornata trionfale per Tadej che, probabilmente avrebbe voluto vincere anche l’ultima tappa: 132 km da percorrere con il circuito olimpico di Parigi e la magnifica Butte Montmartre – inserita per la prima volta nel tracciato ‒ da scalare tre volte, un terreno di caccia ideale per l’iridato. Eppure, nonostante una serie di attacchi sul pavè bagnato della Ville Lumière che hanno animato l’ultima tappa della Grande Boucle nonostante la pioggia, lo sloveno si è visto staccare dal belga Wout van Aert, che ha trionfato da solo sugli Champs Elysèes.
Dopo essersi lanciato all’inseguimento del campione di casa Julian Alaphilippe, che aveva tentato un’azione in solitaria, il leader della classifica era rimasto nel gruppo di testa fino al terzo passaggio alla Basilica del Sacro Cuore, quando il belga della Visma ha risposto all’attacco della maglia gialla per poi andarsene a 350 metri dalla vetta ed involarsi da solo verso il traguardo regalandosi la vittoria dell’ultima tappa e uscendo, finalmente, da lunghi mesi di digiuno, infortuni e sfortune a ripetizione.
Anche l’Italia sorride in Francia
E, oltre alla gioia di Pogi per il suo quarto poker e quella di Van Aert per la sua forma ritrovata, anche l’Italia torna a sorridere nel paese della Ville Lumière dopo lo sfortunato esordio di Ganna, e lo fa su più fronti.
Nella tappa finale, infatti, il protagonista non è solo il belga, vincitore della tappa, ma nel gruppo di testa c’erano anche i due azzurri Matteo Trentin e Davide Ballerini che hanno dato del filo da torcere al belga e con l’ultimo che ha chiuso in un ottimo secondo posto la tappa conclusiva del Tour.

Il vincitore della maglia verde, Jonathan Milan, Tour de France, 27 luglio 2025. EPA/BERNARD PAPON / POOL
E torniamo un po’ indietro, con un super Jonathan Milan che, alla sua prima partecipazione al Tour de France, chiude con un bel po’ di primati e vittorie da festeggiare. Il friulano, infatti, porta a casa l’ottava tappa del Tour de France, la prima di un italiano dal 27 luglio 2019, giorno del trionfo in una tappa di Vincenzo Nibali. E, come se non bastasse, lo stesso Milan riaggiorna velocemente il precedente primato perché, sotto il diluvio di Valence, il ciclista della Lidl-Trek si aggiudica anche la diciassettesima tappa del Tour de France. Ma non è ancora finita perché, grazie a questi de trionfi, il classe 2000, giunto sul traguardo di Parigi, può festeggiare la conquista della maglia verde per il successo nella classifica a punti.
«Solo nei prossimi giorni mi renderò conto di quello che ho fatto». Così Milan, giunto sul traguardo degli Champs Elysees, commenta la vittoria della classifica a punti al suo esordio nel Tour de France 2025 dopo la doppietta al Giro d’Italia con la maglia ciclamino nel 2023 e nel 2024. «Sono felicissimo, ho provato a rimanere tra i primi anche oggi ma sulla prima salita di Montmartre il gruppo ha accelerato e sono rimasto indietro. Prima di tutto però volevo godermela ed è stato bellissimo vedere tutte queste persone per strada. Tutto impressionante e stupendo. Mi aspettavo di divertirmi nel mio primo Tour e così è stato, è stato tutto meraviglioso per me e per tutta la squadra».
E quindi cala il sipario anche su questa edizione del Tour de France che era iniziato con l’amaro in bocca per gli azzurri ma che è giunta al termine, oltre che con importanti risultati, quasi insperati, con la ritrovata consapevolezza che gli azzurri ci sono e sono pronti ad essere protagonisti.